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Giovanni Venturini è il campione 2017 del GT Open

Grazie al settimo posto ottenuto in gara 2 a Barcellona, in coppia con Marco Mapelli, il portacolori della Imperiale Racing si è portato a casa la corona di campione, battendo la coppia Rueda-Bouveng.

#63 Imperiale Racing Lamborghini Huracan GT3: Giovanni Venturini, Marco Mapelli

#63 Imperiale Racing Lamborghini Huracan GT3: Giovanni Venturini, Marco Mapelli

Paolo Belletti

Giovanni Venturini si è laureato campione in un finale mozzafiato dell’International GT Open, decisosi solo al penultimo giro della seconda gara di Barcellona. Partendo già con 25 secondi di handicap derivanti dalla vittoria della gara di ieri, il vicentino ha dovuto soffrire fino a quando il compagno Marco Mapelli non ha tagliato il traguardo in settima posizione, celebrando così il successo.

"Il secondo stint è stato davvero stressante, ho solo chiuso gli occhi e aspettato" ha commentato Giovanni, "Non riesco a esprimere come mi sento".

Gara 1

Un avvio movimentato, con il poleman Costa chiuso a sandwich dalle Lamborghini di Mapelli, Engelhart e Giammaria, mentre Bouveng si butta all’iterno della prima variante. Poco dopo un contatto tra Cioci e Liuzzi mette fuori dai giochi anche Dolby, che sbatte violentemente contro le barriere, con i due italiani che rientrano ai box, e l’abruzzese si ritira. In vetta, Mapelli ha già creato un bel divario su Bouveng, Engelhart, Costa, Giammaria, Bell e Cole, mentre D.Farnbacher finisce largo al secondo passaggio, scivolando dodicesimo. Al quinto passaggio Costa prende il terzo posto da Engelhart, che si vede invece incalzato da Onslow-Cole, quinto a precedere Bell, Giammaria, Beirão, Gonda e Ramos. Sportellate tra Salhikov e Witt, col russo che sopravanza la Bentley.

Nel corso della decima tornata, Salikhov si gira dopo un contatto con Tappy, mentre la Bentley si deve fermare in pista per un problema elettronico al turbo, costringendo l’ingresso della safety-car con il gruppo così ricompattato dietro la vettura di sicurezza con Mapelli che precede Costa, che ha avuto la meglio su Bouveng, poi Engelhart, Onslow-Cole, Bell, Giammaria, Beirão, Gonda e Ramos. Aperta la finestra del cambio pilota, da segnalare un contatto ad ingresso pit-lane con Bouveng che colpisce Engelhart in fase di rientro. Alla BMW saranno comminati cinque secondi di penalità.

Al rientro in pista grande battaglia tra Frommenwiler e Rueda, con lo spagnolo che prende la quarta piazza alle spalle di Venturini, agevolmente leader con cinque secondi su Pierburg e Mac. Col danese all’attacco di Rueda, il tedesco scivola quinto, con Venturini che amplia il proprio vantaggio sino ad 8 secondi. Colpo di scena al giro 16 quando si rompe il radiatore dell’olio del cambio della RC-F e Frommenwiler si ferma nel terzo settore, costringendo l’ingresso della vettura di sicurezza.

Alla ripartenza, Venturini guida su Mac, Rueda, M.Farnbacher, Biagi, Postiglione e Da Costa, mentre Borisov colpisce Wilkinson, mentre anche Perazzini arriva al contatto con Khodair. L’italiano riceverà 10 secondi di penalità per il contatto.

Le ultime tornate non portano a grandi rivoluzioni al vertice, con Venturini che conquista la vittoria davanti a Mac, Farnbacher, Rueda, Da Costa e Biagi. In Pro-Am, grazie alle due neutralizzazioni, Andrea Caldarelli risale della quinta piazza sino alla vittoria, precedendo Ledogar, Bell e Perazzini.

Nella Am, successo per Marcio Basso-Nono Figueiredo (Sports&You Mercedes), che ha preceduto la Ferrari di Rinaldi con Rinat Salikhov-Sergey Borisov ed i compagni di squadra Silva-Coimbra.

Gara 2

Il poleman Da Costa ha un avvio accezionale, come anche le due Lexus di Frommenwiler e M.Farnbacher, con Rueda che scivola quarto. Caldarelli è quinto davanti a Venturini, Mac, Ledogar e Postiglione, ma al terzo passaggio in due differenti contatti escono Hamaguchi nella via di fuga di curva 4 e Mowlem finisce in testacoda contro le barriere di curva 6.

La safety-car viene chiamata per recuperare la Ferrari, mentre alla ripartenza Da Costa riprende facilmente margine su Frommenwiler, mentre alle loro spalle una battaglia serrata tra Farnbacher, Rueda e Caldarelli vede l’abruzzese prendere la terza piazza beffando lo spagnolo, che aveva sopravanzato il tedesco. Venturini è sesto davanti a Mac, Ledogar e Postiglione. Subito dietro Knoll urta Benham che finisce in testacoda e ripartendo si insabbia in curva 5.

Al 13° passaggio, si apre la finestra dei cambi piloti, con subito Rueda, Mac e Postiglione che rientrano, mentre Da Costa, Caldarelli e Ledogar continuano issandosi al vertice. Quando Beirao esce dalla pit-lane, ingaggia un feroce duello con Costa, ma il portoghese mantiene la leadership.

Dopo tutti i cambi, Beirao conduce con mezzo secondo su Costa, poi Bouveng a 2”, seguito da Engelhart, D.Farnbacher, Giammaria, Witt, Ellis, Songyang e Hahn. Mapelli è 12°, a 28” dalla vetta. Risalirà fino al decimo posto nel corso della 24° tornata, sopravanzando Hahn e Bell. Un giro dopo tocca a Salikhov. Al vertice, Beirao e Costa sono separati da meno di un secondo, mentre in terza piazza Bouveng senta la pressione di Engelhart che gli si avvicina.

Al 27° giro, Costa prende il comando, e Beirão inizia a tirare i remi in barca, per permettere a Bouveng di avvicinarsi e prendere la seconda posizione, che gli permetterebbe di ottenere il titolo. Lo svedese è tuttavia pressato da Engelhart, sulla terza Lamborghini di casa Imperiale. Al penultimo passaggio, il tedesco tocca la BMW all’ultima curva che finisce largo in ghiaia.

La vettura del Teo Martin Motorsport concluderà sesto, dietro anche Farnbacher e Giammaria, ma davanti ad Engelhart, penalizzato di cinque secondi per il contatto. L’incidente tuttavia non modifica la classifica generale, perché il settimo posto di Mapelli conquistato all’ultimo passaggio è sufficiente a garantire il titolo a Venturini. Nel frattempo, Ramos e Hahn arrivano al contatto finendo fuori pista.

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