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Balzan sbarca nel GT Open con l'America nel cuore

Alex ha saputo molto tardi di non poter correre negli Usa, ma ha allestito un buon programma con Villorba Corse

Dopo due stagioni negli Stati Uniti, con tanto di titolo in classe GT nella Grand-Am nel 2013, Alex Balzan torna in Europa nel 2015. Quella che attende il pilota rodigino però è un'avventura completamente inedita: sarà al via del GT Open, nel quale difenderà i colori di una delle squadre di riferimento, la Villorba Corse, dividendo con Nicola Benucci l'abitacolo di una Ferrari 458 di classe GTS. A poche ore dalla partenza per il Paul Ricard, dove questo weekend scatta il campionato, ci siamo fatti raccontare le sensazioni della vigilia.

All'orizzonte c'è una sfida nuova come il GT Open, ma con una squadra di primo livello per la serie come la Villorba Corse...
"Siamo al debutto in questo campionato, ma siamo in un team che nelle ultime quattro o cinque edizioni se l'è sempre giocata fino alla fine. Da quel punto di vista quindi pensiamo di essere "protetti". Anche le piste comunque rappresentano una variabile importante: per esempio, ad Estoril è tanto tempo che non ci corro. Per Nicola invece sono diverse quelle completamente nuove e parliamo di tracciati impegnativi come Spa-Francorchamps, Silverstone e Barcellona. Uno dei motivi per cui abbiamo scelto il GT Open è proprio che a livello di piste offre probabilmente il meglio che c'è in Europa. Al Paul Ricard poi scopriremo quale sarà il valore dei nostri avversari, perché al momento la entry list non è ancora troppo chiara".

Avete già un'idea di quelli che potranno essere gli avversari più temibili?
"Devo dire la verità, al momento mi viene difficile fare qualche nome proprio perché per me si tratta di un campionato nuovo, ma anche perché ci sono parecchi equipaggi inediti. Onestamente poi cerco sempre di concentrarmi poco sulla entry list, preferisco concentrarmi sul lavoro che devo fare con il mio compagno e con la squadra. Di solito solo dopo le qualifiche inizio a ragionare su quelli che possono essere i miei avversari in gara. Comunque credo che quest'anno saremo in molti a partire da zero, quindi non sono preoccupato".

Partendo da zero, avete il piccolo vantaggio che quest'anno si passa alle gomme Michelin...
"Credo che anche questa possa essere una variabile che resetta un po' tutto, perché i team erano abituati a lavorare con le Dunlop. Quest'anno si parte con un prodotto diverso e le gomme fanno sempre una bella differenza nelle corse, quindi sarà importante adattarsi sia a livello di vettura che di stile di guida".

Avete già provato la vostra Ferrari 458?
"Abbiamo fatto uno shakedown ieri ad Adria, dove è andato tutto bene, ma il GT Open offre qualche vantaggio anche dal punto di vista dell'adattamento, perché ci sono due turni di prove libere da un'ora e le gare sono lunghe. Dunque, c'è la possibilità di stare più tempo al volante e questo per i gentlemen è fondamentale: una mezz'ora di prove libere in più è importante per chi ha bisogno di imparare le piste, oltre a permettere di arrivare un po' più preparati alla gara".

Sicuramente sarà importante, visto che il tuo compagno deve imparare dei tracciati che sicuramente non sono semplici...
"A Silverstone sarò al debutto anche io. Sarà un weekend tosto, ma anche questo fa parte della sfida. Inoltre è sempre un onore ed un'occasione correre su una pista così. Aggiungo anche che sono molto curioso, anche perché con queste GT3 moderne che hanno tanto carico aerodinamico deve essere veramente un piacere".

Se non altro si comincia su una pista che vi ha già dato delle soddisfazioni nel 2014...
"Fortunatamente si parte da una pista che conosciamo, perché l'anno scorso la nostra prima vittoria nel GT Italiano è arrivata proprio al Paul Ricard in gara 2 (aveva disputato diversi appuntamenti sempre in coppia con Benucci, ndr). Non è una pista che ci fa impazzire, ma ci ha portato anche bene, quindi ci fa piacere ritornarci e partire da lì".

Ti dispiace dover abbandonare l'America?
"Purtroppo è una scelta che non è dipesa da me, perché per me l'America rimane sempre il sogno e l'obiettivo. Purtroppo quest'anno è andata così".

Insomma, ti sarebbe piaciuto rimanere là...
"Ho scoperto soltanto a fine novembre che quest'anno non avrei corso in America. Quello è stato sicuramente il problema più grosso: a quel punto tutti le opzioni più stimolanti erano già precluse, perché i team migliori puntano a chiudere le loro squadre con largo anticipo per iniziare a pianificare la stagione. E purtroppo questo ritardo è stato a maggior ragione un problema negli Stati Uniti, perché la stagione della United SportsCar inizia a gennaio con la 24 Ore di Daytona, quindi i sedili più appetibili ormai erano già stati assegnati".

Lo scorso anno hai corso anche nel GT Italiano, hai  avuto contatti anche in quel campionato per quest'anno?
"Fino alla fine ho provato ad allestire un programma che mi permettesse di correre sia nel GT Open che nel Tricolore, visto che non ci sono concomitanze, ma non sono riuscito a concretizzare nulla. Sicuramente se qualcuno mi dovesse chiamare per fare qualche gara anche quest'anno, io sono disponibile. Ho avuto dei contatti anche per fare la Blancpain Endurance Series, che reputo essere un campionato molto interessante, ma anche in questo caso nulla di fatto purtroppo, anche per una questione legata al mio status di pilota Golden".

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