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Gai: "Peccato aver perso il titolo all'ultima gara, ma ho dato tutto"

Stefano Gai ha ringraziato il suo team, il Black Bull, per averlo aiutato a lottare per il titolo Super GT PRO. Dopo 7 mesi di leadership ha perso il titolo proprio all'ultimo nell'appuntamento del Mugello.

Ferrari 488-S.GT3 #46, Black Bull Swisse Racing: Stefano Gai

Ferrari 488-S.GT3 #46, Black Bull Swisse Racing: Stefano Gai

acisportitalia.it

Ferrari 488-S.GT3 Black Bull Swisse Racing #46: Stefano Gai
Ferrari 488-S.GT3 #46, Black Bull Swisse Racing: Stefano Gai
Stefano Gai, Black Bull Swisse Racing
Ferrari 488-S.GT3 #46: Stefano Gai, Black Bull Swisse Racing
#459 Black Bull Racing, Ferrari 488 Italia GT3: Mirko Venturi, Stefano Gai
Ferrari 488-S.GT3 #46: Stefano Gai, Black Bull Swisse Racing
Mirko Venturi e Stefano Gai, Black Bull Swisse Racing festeggiano la vittoria di Gara1 Super GT3
Mirko Venturi e Stefano Gai, Black Bull Swisse Racing festeggiano la vittoria di Gara1 Super GT4

La storia motoristica di Stefano Gai parte nel 2008 a bordo di una Ferrari 430 Challenge della Scuderia Rossocorsa. Il monomarca del Cavallino Rampante è stato una vera e propria palestra, la famosa gavetta che lo ha lanciato nel mondo del Motorsport.

L’anno dell’esordio lo vede comunque quarto in Campionato e pronto per la sfida dell’anno successivo, proprio il 2009 lo incorona Campione Italiano e bissa il successo la stagione successiva. Il milanese si proietta così verso le competizioni Gt già dal 2011, con un assaggio nella gara di “casa” a Monza nella tappa del Campionato Italiano Gran Turismo a bordo della potente Ferrari 458 GT2. Un amore a prima vista che lo riporta comunque a bordo della “versione” Challenge con la quale si aggiudica il terzo titolo consecutivo e soprattutto con due macchine diverse.

L’anno successivo si laurea Vice Campione nel FIA GT3 con la Ferrari 458 GT3, stessa cosa l’anno dopo ma nella European Le Mans Series. Nel 2014 diventa Campione PRO-AM nel BES (Blancpain Endurance Series), nella stagione 2015 qualche apparizione nel Gt per poi approdare alla corte del Team Black Bull Racing. Questo è stato l’inizio di una collaborazione importante che va oltre le competizioni, un ingresso in una “famiglia” dove tutti lavorano insieme all’unisono.

Ovviamente il collante principale di tutta l’organizzazione è Andrea Invernizzi che ha creduto nelle potenzialità di Stefano. Nel 2016 è arrivato l’ingresso nel Campionato Italiano Gran Turismo a bordo della Ferrari 488 GT3, la vettura di Maranello è stata perfettamente gestita dal Team intero e dai suoi piloti. Durante la stagione è stato un crescendo di prestazioni che ha portato l’equipaggio al titolo, concretizzando tutto il lavoro svolto.

La stagione 2017 è iniziata nel migliore dei modi, con una doppietta nella gara di apertura a Imola. Misano è stato un momento critico per Stefano e il Team che ha visto al via il solo pilota milanese che nonostante la sfortuna è riuscito a mantenere la leadership della classifica Super GT3 PRO. Da li in poi accanto a Stefano si è affiancato Michele Rugolo per due appuntamenti, mentre a Vallelunga e l’ultima gara del Mugello è tornato con il compagno di squadra. Un finale di stagione amaro che ha visto Stefano perdere il titolo proprio al Mugello, nonostante abbia combattuto contro l’impossibile, vanificando una leadership durata sette mesi. Adesso la stagione, le polemiche e… altro sono alle spalle e il pilota milanese guarda vanti, al 2018.

“In primis voglio ringraziare tutto il Team Black Bull, da Andrea Invernizzi che ha creduto in me, a Roberto Venieri e tutto il suo Staff e soprattutto ai miei sponsor OMR e Gnutti che mi seguono da molto. È stata una stagione molto dura, la concorrenza è sempre stata pressante, veloce e pronta ad approfittare di ogni passo falso. L’ottimo lavoro della squadra mi ha permesso di mantenere la leadership per sette mesi".

"Purtroppo lo scenario delle ultime due gare è stato surreale, ho provato a combattere come potevo. Ne sono uscito sconfitto, ma sono consapevole di aver fatto anche l’impossibile, contro certe cose però non si può fare nulla. Vorrei continuare sempre con la mia seconda famiglia, il Team Black Bull. Grazie a tutti quelli che mi sono vicini da sempre, dalla mia famiglia, la mia ragazza e tutti i supporters che mi hanno sempre fatto sentire al TOP. Grazie a tutti.

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