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Green Hybrid Cup: il monomarca che non ti aspetti

A Magione ci siamo seduti al volante della Kia Venga, alimentata a GPL e dotata di KERS: ecco come è andata...

L’apparenza inganna: la Kia Venga in versione racing, a prima vista appare una tranquilla monovolume abbassata, svuotata nell’abitacolo e dotata di appendici aerodinamiche; non ci si aspetta minimamente un’auto così impegnativa per raggiungere un buon risultato.

LA KIA VENGA A GPL RISERVA TANTE SORPRESE
Sin dalla genesi di questo campionato, l’intento del BRC Racing Team – guidato da Mariano Costamagna appassionato presidente di BRC, azienda leader nell’installazione di primo equipaggiamento di impianti GPL – era proprio quello di aprire i cancelli delle competizioni ad aspiranti piloti e gentleman driver, con un’auto apparentemente semplice ma molto “tecnica” nel pieno raggiungimento del suo limite.

IL MONOMARCA PIU’ ECONOMICO NEL PANORAMA ITALIANO
Sebbene si tratti del campionato monomarca più economico nel panorama italiano, l’organizzazione, gli ingegneri telemetristi e l’hospitality regalano un’esperienza di primo livello per tutti i piloti del campionato. Allo stesso modo le 15 vetture, apparentemente simpatiche e “paciose”, dopo 5 anni di esperienza in mezzo ai cordoli sono diventate piccoli laboratori di sviluppo tecnologico, non solo per l’impiego dell’impianto a Gpl by BRC, ma per l’adozione del cambio sequenziale a innesti frontali, per il compressore volumetrico in grado di portare la potenza fino a 160 cavalli e, infine, un mini KERS come in formula 1 che agisce sulle ruote posteriori con una potenza extra di circa 20 cavalli.

SI GIOCA SULLA BARRA ANTIROLLIO E LA RIPARTIZIONE DI FRENATA
Il team BRC è sempre stato attento ad offrire ogni anno nuovi aggiornamenti per mantenere le auto costantemente formative per tutti i piloti che si avvicinano al mondo delle competizioni: se da un lato la monogestione impedisce al pilota di effettuare regolazioni proprio piacimento (in ottica di contenimento dei costi), dall’altro induce ad affinare la propria sensibilità di guida in funzione dell’auto. Uniche modifiche su cui ogni pilota può lavorare è la barra antirollio anteriore e la ripartizione della frenata. Un ulteriore aspetto interessante: le vetture vengono sorteggiate ogni weekend di gara, per garantire il massimo equilibrio.

L’ESPERIENZA PAGA, MA I ROOKIE SONO PREPARATI
Non è un’auto facile, come abbiamo detto; lo dimostra il fatto che gli svariati piloti di esperienza che nelle stagioni passate si sono seduti nell’abitacolo della KIA Venga hanno avuto bisogno di qualche turno prima di interpretarla al meglio: coloro che hanno ottenuto i migliori piazzamenti nelle due gare di Magione sono piloti che hanno corso nel campionato nelle stagioni passate oppure giovani esordienti, scesi dai kart, i quali hanno effettuato qualche test in preparazione della stagione 2015.

PER 10" DIVENTA UNA TRAZIONE... INTEGRALE COL KERS
L’aspetto inizialmente più annoso, il KERS, è stato risolto in fretta, soprattutto in un tracciato come Magione dove i suoi benefici si possono sfruttare maggiormente all’uscita della curva del Muro, sul rettilineo principale o, al massimo, fuori da qualche curva in cui si è particolarmente lenti; il suo uso è più semplice del previsto poiché ad ogni passaggio sul traguardo l’auto si ricarica al 100%, poi il pilota tramite un pulsante può utilizzare questa energia che cala fino a 0, per un tempo medio di utilizzo di circa 10/15 secondi al giro.

E’ TORNATA LA GOMMA YOKOHAMA: SE E' USATA SI VA PIU’ FORTE
Capito l’uso dei motori elettrici che trasformano la Kia Venga in una trazione integrale, è importante trovare l’assetto della vettura, nuovamente con le coperture Yokohama dopo il passaggio a Michelin, l’anno corso; sono gomme che attaccano tanto, troppo quando sono nuove, per cui trovano la migliore prestazione quando sono usurate e calde le posteriori: le ho sentite al meglio proprio in gara 2 quando avevano già percorso diversi chilometri. Un suggerimento? Nelle prove libere consumate un po’ le gomme posteriori per rendere più libero il retrotreno.

NON BISOGNA FORZARE L'INGRESSO IN CURVA
La guida pulita premia, qui più che con altre vetture: bisogna entrare piano in ingresso di curva lasciando assestare la macchina, senza impegnarla, per poi accelerare con gradualità verso l’uscita affidandosi anche all’effetto – piuttosto limitato per la verità – dell’autobloccante Torsen che si sente nelle curva dei vecchi box oppure al Tornantino.

PER ANDARE FORTE BISOGNA ANDARE PIANO
La telemetria analizzata confrontandosi sempre con il miglior tempo del turno, evidenzia che “per andare forte bisogna andare più piano”: nonostante in alcuni punti, a centro curva la mia velocità fosse più elevata, evidentemente lo stress imposto sulle sospensioni e sugli pneumatici non permetteva di farla poi uscire dalle curve in modo efficace.

LA PROSSIMA TAPPA A IMOLA
Così mi sono limitato ad godermi lo spirito del weekend, sotto la tenda del team, che seguirà in tutti i prossimi appuntamenti il Campionato Italiano Turismo Endurance, targato ACI Sport: tra due settimane, si farà tappa sulle rive del Santerno, a Imola per poi scendere in Sicilia a Pergusa il 26 Luglio poi Vallelunga il 13 Settembre e infine Varano il 24 Ottobre.

AL DEBUTTO TANTI GIOVANI EX KARTISTI
Tra i tanti giovani, Edoardo Tolfo, Giulio Tommasin e Alessandro Thellung, tutti scesi dal kart per iniziare la carriera automobilistica con le ruote coperte: certamente la presenza di tanti ragazzi agguerriti alza l’asticella del livello del campionato dove guadagnarsi un decimo posto è stata dura, dovendosi anche difendere dai gentleman che ormai da alcune stagioni sono presenti nel monomarca. Sicuramente con un’altra gara e qualche sessione di analisi della telemetria, si sarebbe riusciti a migliorare la prestazione, magari con un ottavo piazzamento in Gara 1, così da partire in pole position, per effetto dell’inversione della griglia!

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