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Sticchi Damiani presidente ACI Italia al terzo mandato

Il manager leccese è stato votato ieri sera dall’Assemblea dell’Automobile Club d’Italia che lo ha confermato al vertice dell'ACI per il quadriennio 2021-24 con il 94% dei consensi.

Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI

Foto di: Lorenzo Senna

Angelo Sticchi Damiani è stato confermato presidente dell’ACI per il quadriennio 2021-2024.

L’Assemblea dell’Automobile Club d’Italia riunita ieri sera ha rinnovato il mandato al manager pugliese con oltre il 94% dei voti. L’ingegnere pugliese, sposato con due figli, ingegnere civile specializzato nelle opere stradali, è al suo terzo incarico che è si è concretizzato quasi con un plebiscito.

Sticchi Damiani può fregiarsi di aver portato ben tre GP di Formula 1 in Italia nella difficile stagione 2020 (Monza, Mugello e Imola) e quest’anno saranno sicuramente due gli appuntamenti tricolori (Gp dell’Emilia Romagna e del Made in Italy e GP d’Italia). Questi sono la punta dell’iceberg di un’attività sportiva che conta su oltre 800 gare all’anno nelle diverse discipline, kart, rally, corse in salite, gare di regolarità e storiche.

Uno sforzo non per pochi come si potrebbe pensare, anche perché le competizioni automobilistiche sono il principale vettore delle nuove tecnologie che vengono poi applicate ai nostri veicoli, e concorrono anche al PIL del comparto turistico, portando nel mondo l’unicità dell’Italia, anche attraverso competizioni storiche come Mille Miglia o Targa Florio.

Sotto la sua Presidenza, l’ACI ha “cambiato passo”, a partire dall’importante impulso alla digitalizzazione del PRA, oggi l’amministrazione pubblica più avanzata nella dematerializzazione dei documenti e nella semplificazione dei servizi a utenti privati e operatori professionali, con l’80% delle operazioni richiedibili da remoto, via mail o PEC.
Forte è anche l’impegno sul fronte della sicurezza stradale con ricerca, formazione e informazione, in particolare per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, che sulla strada sono i più vulnerabili e ancora troppo spesso vittime. Un impulso concreto in questo senso, è stato dato dalla creazione dei Centri di Guida Sicura, da periodiche campagne nazionali di sensibilizzazione, dallo studio e proposta di soluzioni per ridurre l’incidentalità, dal costante contributo legislativo al Codice della Strada, per improntare le norme al rispetto e alla responsabilità prima che alla sanzione, per sua natura successiva all’infrazione.

Ma il grande lavoro di questi ultimi anni, quello più impattante nella vita di ognuno, è l’impegno portato da ACI per comprendere, definire e attuare la mobilità di domani. Su questo punto il pensiero di Sticchi Damiani è chiarissimo: oggi non esiste qualità della vita senza una qualità della mobilità e le nuove tecnologie - auto elettriche, ibride, a guida autonoma, connesse – sono fondamentali per pensare alla nuova mobilità.

È una sfida dai tempi lunghi, che richiede nuove e diverse infrastrutture, un differente e diffuso approccio dei cittadini, una volontà concorde tra i diversi attori pubblici, a iniziare dai Comuni, e tra i protagonisti privati, a iniziare dai Costruttori, ma è un cammino iniziato che non si ferma…

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