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Zanardi: "Niente sfortuna, ho una vita eccezionale"

Il campione bolognese si racconta in un'intervista a SKY e racconta il suo modo di affrontare giorno per giorno

Alex Zanardi maestro di vita. Il pilota della BMW si è raccontato in un’intervista a cuore aperto su SKY. Ex pilota di Formula 1, due volte campione della Indycar, vittorioso nel WTCC pur senza le gambe recise nel tragico incidente del 2011 al Lausitzring, il bolognese con la naturalezza che da sempre lo contraddistingue ha ammesso che "…ho cambiato modo di vivere, ho pensato che la mia esistenza non fosse drammatica, ma eccezionale".

La grande forza interiore è un motore per Alex: “…non mi sono mai sentito sfortunato ma ho sempre pensato a cosa avrei potuto fare con quello che mi era rimasto. Non ho mai pensato a quello che avevo perso, ma solo a girare la testa dall’altra parte per vedere quello che avevo intorno, pensando che ogni giorno può regalarci qualcosa".

E il bolognese spiega qual è il suo… segreto:
"Ho messo insieme tante esperienze, tra loro diverse ma con un comune denominatore: divertirmi per quel che serve, questo sia nel trovarmi ad avere un volante tra le mani, sia nel correre una gara di para-ciclismo, o a fare la la massacrante Ironman Triathlon alle Hawaii”.

Zanardi è per molti portatori di handicap, e non solo, uno stimolo vivente sul come si può reinventare la propria esistenza…
"Io non sono mai stato arrabbiato con la vita anche se non biasimo chi ce l'ha per quello che gli ha tolto. Io ho tanta fantasia e vedo traguardi che altri magari fanno fatica a vedere. Per me c'è sempre un nuovo orizzonte, una meta. Ho avuto la fortuna di vivere tante esperienze avendo sempre una obiettivo davanti ma riuscendo sempre a godere la quotidianità. Non sono salito in bicicletta perché volevo arrivare ai Giochi Olimpici di Londra e vincere la medaglia d’Oro, ma ci sono arrivato perché volevo salire in bicicletta".

Imprevedibile anche la chiosa finale, nel perfetto stile di Alex…
"Oggi ricevo tanti complimenti, il più bello forse quello di mio nipote di 5 anni quando una volta a fine giornata confidò al suo papà di voler fare due cose nella vita, guidare una Ferrari e non avere le gambe… come lo zio. È una cosa che mi ha scaldato il cuore".

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