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Svizzera

Ronnie Kessel: “La Svizzera può dare tantissimo al motorsport”

Il team principal e pilota ticinese, che nel 2017 spegnerà 30 candeline, ripercorre i successi conquistati in tutto il mondo e varie categorie GT grazie anche all’eredità di papà Loris e a uno staff affiatatissimo...

Ronnie Kessel e Alex Caffi

Ronnie Kessel e Alex Caffi

Ferrari 488 Kessel Racing al traguardo
Rick Lovat, Kessel Racing
Rick Lovat, Kessel Racing
Fons Schetelma, Kessel Racing
Stephen Earle, Kessel Racing
Ferrari 488 #11: Giacomo Piccini, Michal Broniszewsk, Kessel Racing
Ferrari 488 #11: Giacomo Piccini, Michal Broniszewsk, Kessel Racing
Ferrari 488 #11: Giacomo Piccini, Michal Broniszewsk, Kessel Racing
Alessandro Bonacini, Michal Broniszewski, Andrea Rizzoli, Ronnie Kessel
Fons Schetelma, Kessel Racing
Alex De Bernardi, Kessel Racing
I vincitori della gara #11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
Ferrari 488 #11: Giacomo Piccini, Michal Broniszewsk, Kessel Racing
#80 Kessel Racing Ferrari 458 GT3 Deborah Mayer, Sergio Pianezzola, Claudio Schiavoni
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#80 Kessel Racing Ferrari 458 GT3 Deborah Mayer, Sergio Pianezzola, Claudio Schiavoni
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#77 Kessel Racing Ferrari 458 GT3: Jacques Duyver, Marco Zanuttini, David Perel
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
#80 Kessel Racing Ferrari 458 GT3 Deborah Mayer, Sergio Pianezzola, Claudio Schiavoni
Joshua Cartu, Kessel Racing
Joshua Cartu, Kessel Racing
Fons Scheltema, Kessel Racing
2016 Sprint Cup AM Cup Teams, AF Corse, 1st place, Rinaldi Racing, 2nd place, Kessel Racing, 3rd place
2016 Endurance Cup AM Cup Teams, Kessel Racing, 1st place, AKKA ASP, 2nd place, Rinaldi Racing, 3rd place
2016 AM Cup Teams, Kessel Racing, 3rd place
2016 AM Cup Teams, AF Corse, champion, Rinaldi Racing, 2nd place, Kessel Racing, 3rd place
2016 Sprint Cup Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, champion
2016 Sprint Cup Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, champion, AKKA ASP, 2nd place, Rinaldi Racing, 3rd
2016 Endurance Cup Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, 1st place
2016 Endurance Cup Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, 1st place, ISR, 2nd place, AF Corse, 3rd place
2016 Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, champion
2016 Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, champion, AKKA ASP, 2nd place, Rinaldi Racing, 3rd place
2016 AM Cup Teams, Kessel Racing, 3rd place
2016 Endurance Cup AM Cup Teams, Kessel Racing, 1st place, AKKA ASP, 2nd place, Rinaldi Racing, 3rd
2016 Sprint Cup AM Cup Teams, Kessel Racing, 3rd place
2016 Sprint Cup AM Cup Teams, AF Corse, 1st place, Rinaldi Racing, 2nd place, Kessel Racing, 3rd pla
2016 AM Cup Teams, AF Corse, champion, Rinaldi Racing, 2nd place, Kessel Racing, 3rd place
2016 Sprint Cup Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, champion
2016 Sprint Cup Pro-AM Cup Teams, Kessel Racing, champion, AKKA ASP, 2nd place, Rinaldi Racing, 3rd
#77 Kessel Racing Ferrari 458 GT3: Jacques Duyver, Marco Zanuttini, David Perel
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michael Broniszewski, Giacomo Piccini, Davide Rigon
Rick Lovat, Kessel Racing
#888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, Liam Talbot, Vadim Glitin, Nicola Cade
I vincitori della classe AM: #888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, Liam Talbot, Vadim Glitin, Nicola Cadei
Podio National group e classe AM per #888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, L
#888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, Liam Talbot, Vadim Glitin, Nicola Cade
Podio classe AM: i vincitori #888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, Liam Talbot, Vadim Glitin, Nicola Cadei; al secondo posto #51 AF Corse, Ferrari 488 GT3: Peter Mann, Francisco Guedes, Rino Mastronardi, Matteo Cressoni; al terzo posto #333 Rinaldi Racing, Ferrari 488 GT3: Rinat Salikhov, Pierre Ehret, Alexander Matschull, Marco Seefried
#888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, Liam Talbot, Vadim Glitin, Nicola Cade
#888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Marco Zanuttini, Liam Talbot, Vadim Glitin, Nicola Cade
#888 Kessel Racing, Ferrari F458 Italia GT3: Liam Talbot
#4 Belgian Audi Club Team WRT, Audi R8 LMS: Filipe Albuquerque, Rodrigo Baptista, Sergio Jimenez; Ke
#111 Kessel Racing, Ferrari 458 Italia GT3: Stephen Earle, Bernard Delhez, David Perel
#111 Kessel Racing, Ferrari 458 Italia GT3: Stephen Earle, Bernard Delhez, David Perel
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michal Broniszewski, Andrea Rizzoli, Alessandro Bonacini
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michal Broniszewski, Giacomo Piccini
#87 Kessel Racing Ferrari 458 Challenge Evo: Peter Knoflach
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michal Broniszewski, Giacomo Piccini
#11 Kessel Racing Ferrari 488 GT3: Michal Broniszewski, Giacomo Piccini
#177 Kessel Racing Ferrari 458 Challenge Evo: Fons Scheltema
Ronnie Kessel
Ronnie Kessel
Ronnie Kessel
Ronnie Kessel

Il 2017 di Ronnie Kessel e della costellazione di aziende che porta il suo nome e quello del grande papà Loris, prematuramente scomparso nel 2010, si presenta carico delle migliori prospettive e degli auspici più ottimistici. Il presupposto è quello della duplice affermazione nel giro di un anno nelle due competizioni più iconiche per vetture storiche, il Rallye e il Grand Prix di Montecarlo, nonché un 2016 da urlo vissuto nel Gran Turismo e nel Challenge. 

 

L’atelier fondato a suo tempo alla periferia di Lugano da un genitore capace di svecchiare il motorsport elvetico, oggi articolato nei settori Racing, Concessionaria, Organizzazione Eventi, Service e Classic, per un totale di una settantina di dipendenti, miete successi a dismisura, in Svizzera e non soltanto, tanto nelle attività sportive con il brand Ferrari quanto nelle altre operazioni legate alla produzione di serie con i marchi Bentley, Maserati e Pagani. 

 

Il momento stagionale, intermedio fra un’annata appena andata in archivio a Daytona e un domani ancora tutto da scrivere, coronato dall’affermazione della Ensign N176-Ford di Alex Caffi sulle stradine del Principato e da quella dello stesso Ronnie Kessel e di Daniele Perfetti attorno a Monaco con un’Alpine Renault A110, ci offre l’opportunità di un’esaustiva chiacchierata con l’imprenditore ticinese, che il 23 settembre prossimo spegnerà trenta candeline.

Subito una domanda di taglio psicologico: Ronnie Kessel come descriverebbe se stesso, se avesse a disposizione soltanto tre aggettivi, e perché?
“Io direi ‘determinato’, ‘ambizioso’ e ‘innamorato’. Determinato, perché non mi fermo mai davanti agli ostacoli per raggiungere un obiettivo che mi sono prefissato. Ambizioso, perché credo che non ci si debba accontentare di quello che si ha, bensì ampliare sempre i propri orizzonti con nuove attività e iniziative. Innamorato, del mondo dei motori, in tutte le sue sfumature”. 

Imprenditorialmente parlando, quali sono le eccellenze commerciali e agonistiche del gruppo di aziende concentrate nello storico atelier alle porte di Lugano?
“All’interno della realtà Kessel convivono diversi settori: la Scuderia Racing, la Concessionaria Auto con Ferrari, Maserati, Bentley e Pagani, il reparto Organizzazione Eventi (in pista e nella cornice unica dello showroom), il Service, sia per vetture racing che stradali, e il reparto Classic, dedicato al restauro di vetture storiche. L’altissimo livello di specializzazione di ogni ambito permette ai nostri clienti, amanti delle quattro ruote, di avere un punto di riferimento a 360 gradi, sempre con l’assistenza di figure di riferimento di alto profilo e grande esperienza”.

Quest’anno la scuderia Kessel Racing ha fatto il pieno di titoli nella Blancpain Endurance Series e nella Blancpain GT Series in due diverse Classi, PRO-AM e AM. Quali sono le sensazioni all’indomani di questa notevole doppietta?
“Salire sul podio dei vincitori di un campionato come la Blancpain Endurance Series è una gioia immensa, che celebra il lavoro svolto egregiamente in questi anni dal nostro team. Inoltre, vedere scritti nell’albo d’oro il nome dei nostri piloti e della nostra scuderia corona un sogno che si è finalmente realizzato”. 

Si può individuare uno specifico “segreto” nella conquista del campionato da parte del terzetto Michal Broniszewski-Alessandro Bonacini-Andrea Rizzoli, avvenuto nella specialità riservata alle corse di maggior durata e nel raggruppamento piloti “misto”?
“Il segreto è il connubio tra lavoro di squadra, sacrifici e passione. I piloti affrontano la pista con estrema concentrazione e sforzo fisico e noi, come team, dobbiamo garantire loro la perfetta messa a punto della vettura e la tempestiva assistenza. Ognuno ha il proprio ruolo, come gli ingranaggi di un macchinario: se sono tutti oliati e sincronizzati, si raggiunge l’efficienza ottimale… E quest’anno possiamo essere assolutamente soddisfatti del risultato!”. 

 

Che cosa dire, invece, dell’affermazione pressoché contestuale spuntata da Liam Talbot, Marco Zanuttini e Vadim Gitlin fra gli Amatori della medesima serie Endurance?
“Un grande risultato, raggiunto grazie all’insieme dei punti ottenuti prima dell’ultima gara! Nel round conclusivo, i nostri piloti non hanno intelligentemente mai preso rischi, riuscendo a gestire il vantaggio e conquistando il titolo di campioni anche con un sesto posto”.

E che cosa è mancato a Stephen Earle per l’alloro nella GT Sport Club? Soltanto un “fattaccio” nell’ultima occasione utile?
“Penso che Earle meritasse il titolo della Iron Cup, dopo una stagione che l’ha visto lottare con il coltello tra i denti con il suo avversario, Martin Lanting. Nonostante la vittoria in Gara 1, tutti i nostri sforzi sono stati purtroppo vanificati da una foratura che ha permesso al nostro rivale di superarci e di scavalcare Stephen di un solo punto!”. 

Qual è il bilancio che fa Ronnie Kessel dell’impegno nel Ferrari Challenge 2016 della sua squadra?
“Abbiamo avuto un’annata strepitosa, e le Finali Mondiali di Daytona hanno chiuso alla perfezione il cerchio dei nostri successi. Rick Lovat e Fons Scheltema sono stati estremamente competitivi e Jacques Duyver ha mostrato, oltre al talento, una grande determinazione in una categoria a lui sconosciuta come il Trofeo Pirelli AM”. 

 

Quali sono gli obiettivi di quella che è considerata una delle scuderie svizzere di punta nella prossima stagione dei campionati organizzati da Stéphane Ratel? Sono previsti altri impegni sportivi?
“L’obiettivo è sempre uno: vincere! In questi anni siamo riusciti a ottenere moltissimi successi, ma è importante analizzare sempre i punti che si possono ulteriormente perfezionare”.

Che cosa è rimasto oggi della squadra corse che nel 2003, ormai sedici anni or sono, conquistò i primi titoli della propria storia e del relativo palmarès nelle Classi N-GT in Francia e in Italia?
“In questi anni sono cambiate le auto e si sono susseguiti i piloti, ma la passione e la dedizione per il mondo delle competizioni sono rimaste immutate. Le corse sono da sempre nel DNA mio e della Kessel Racing, grazie all’entusiasmo ereditato da mio padre. I circuiti sono la nostra seconda a casa!”. 

Come racconterebbe oggi la realtà che ha ereditato da suo papà, il compianto Loris, e che lei ha in seguito rafforzato? Quanto è stata difficile la sfida che la vita le ha presentato davanti?
“Non posso negare che siano stati anni molto impegnativi: mi sono ritrovato all’improvviso a dover gestire ciò che lui aveva creato con tanta fatica e passione. Fortunatamente mio padre aveva instaurato un bellissimo rapporto con i propri collaboratori più stretti, ed è proprio grazie al loro aiuto che sono riuscito a salvaguardare quello che aveva costruito e ad ampliare le nostre attività. Senza di loro, non ce l’avrei fatta”.

Che cosa le manca di più di suo padre e che cosa vorrebbe dirgli se potesse astrattamente parlargli, ormai a sette anni di distanza dalla sua scomparsa?
“Mio padre mi ha insegnato tutto. Mi mancano sicuramente i suoi consigli e poter condividere con lui la nostra passione per le quattro ruote. Vorrei dirgli che mi deve ancora la rivincita della prima gara insieme... e questa volta non mi farei battere così facilmente!”. 

 

Quello tra la Ferrari, da un lato, e la Kessel Racing e la Kessel Auto, dall’altro, è un solido e proficuo rapporto di lunga data: quali potrebbero essere gli ulteriori sviluppi di questo indovinato sodalizio?
“La storia d’amore con la Ferrari è iniziata nel 1994, quando siamo diventati concessionari ufficiali per la Svizzera, e si è consolidata nel corso degli anni con la partecipazione del team Kessel al Ferrari Challenge e ai campionati Gran Turismo. Nel 2006 abbiamo inoltre sviluppato la creazione di una versione GT3 su base Ferrari F430 Challenge, destinata a correre in quella categoria che, nel giro di pochi anni, è diventata una delle più blasonate. Per quanto riguarda il presente, siamo in pista con la 488 e, sicuramente, nel 2017 non mancheranno novità e sviluppi!”. 

Sono ipotizzabili in futuro impegni agonistici con gli altri marchi commercializzati dalla concessionaria ticinese, come Bentley, Maserati o Pagani?
“Con Ferrari, ormai da tanti anni, c’è un forte legame, professionale e soprattutto emotivo: per questo vogliamo focalizzare le nostre risorse per continuare a costruire una storia di vittorie col Cavallino!”.

Valentino Rossi, qualche anno fa, e Loris Capirossi, più recentemente, hanno preso parte a gare GT per la Kessel Racing. Come andò “l’avventura” con questi top rider e come si spiega la “corrispondenza d’amorosi sensi” con i centauri?
“È stata un’esperienza incredibilmente utile per il team collaborare con questi piloti fuoriclasse. La condivisione delle loro idee e opinioni ci ha aiutato a perfezionare ogni minimo dettaglio della performance. Sono eccezionalmente veloci nell’apprendere, campioni anche su un mezzo per loro non abituale”. 

 

Secondo lei, qual è lo stato dell’arte delle “relazioni diplomatiche”, per così dire, fra la Svizzera, il Paese dove vive, lavora e che le ha dato i natali, e il motorsport? Che cosa potrebbe dare oggi la Confederazione Elvetica alle corse automobilistiche, e viceversa?
“In Svizzera c’è moltissima attenzione alla sicurezza e alla tutela di persone e ambiente. Sarebbe bello riuscire a conciliare questi principi con l’organizzazione di più eventi legati al motorsport.
Un’iniziativa che mi piacerebbe si realizzasse è la Formula E, magari proprio a Lugano. La Svizzera può offrire molto al mondo delle corse: ottima organizzazione e itinerari stupendi, per dirne alcuni, sarebbero la chiave per eventi di grande successo”. 

 

Lei è stato anche un pilota vincente. Ha nostalgia di quando indossava tuta, casco e scendeva in pista così come delle... docce di champagne?
“La risposta è ovviamente sì! Prima di una gara, il cervello si concentra solo ed esclusivamente sull’asfalto davanti ai tuoi occhi. L’unico pensiero è premere a fondo il piede sull’acceleratore… e, a volte, ricordarsi di frenare! Giro dopo giro sei travolto da emozioni indescrivibili, uniche: diventi un tutt’uno con la macchina. E poi, se tutto è andato bene... doccia di champagne! Ora, come team principal, vivo da un’altra prospettiva le emozioni: me le regalano i piloti e tutto il team con i nostri successi”. 

 

Che cosa le piace del mondo delle auto storiche e quali sono state le soddisfazioni più grandi che ritiene di essersi preso?
“Amo la sensazione di rivivere un’epoca dove il rapporto tra auto e guidatore non era ‘filtrato’ dall’elettronica. La soddisfazione più grande è stata sicuramente riuscire a vincere, in un solo anno, a Montecarlo sia il Rallye Storico (accanto a Daniele Perfetti al volante di un’Alpine Renault A110, ndr) su che, con il grande pilota Alex Caffi (a bordo della Ensign N176-Ford, ndr), la Formula 1 Storica. Inutile dire che sono tra i podi che mi terrò ben stretti nella memoria. Mi hanno regalato emozioni grandissime nella cornice di una località magica come Montecarlo”. 

 

Oltre al Rallye e al Gran Premio di Formula 1 rivolti alle vetture d’antan di proprietà dei collezionisti e non soltanto, che cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalla divisione Kessel Classic?
“Sicuramente continueremo a partecipare a competizioni d’epoca e a restaurare vetture storiche: è incredibilmente soddisfacente riuscire a riportare allo splendore originale questi gioielli della meccanica”. 

 

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