Imola: torna la vergognosa guerra all'autodromo per il rumore
E' stato presentato un esposto alla Procura che ha aperto un fascicolo contro ignoti per il disturbo del riposo delle persone, sebbene tutti gli eventi si siano disputati secondo i termini fissati da Formula Imola con l'amministrazione comunale...
Foto di: F2 Italian Trophy
Imola perde il GP d’Italia e, allora, ecco ripartire subito la campagna contro l’Enzo e Dino Ferrari per il rumore. Una ventina di cittadini che abitano per lo più in case che sono sorte dopo la nascita dell’autodromo nell’area della Rivazza hanno presentato un esposto al procuratore della Repubblica, Valter Giovannini, lamentandosi che il rumore causa stress psico-fisico e altre patologie per cui avrebbero chiesto niente meno che il sequestro dell’impianto.
In virtù dell’esposto il magistrato ha aperto un fascicolo contro ignoti per disturbo del riposo delle persone. Si tratta degli stessi che nel 2013 avevano già tentato di chiedere il sequestro dell’impianto nel 2014, mentre nel luglio di quest’anno la Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione del caso.
Come… prova è stato portato anche un filmato che è stato “girato” in occasione del Boss GP, vale a dire la gara storica riservata alle monoposto che accettava in griglia anche le Formula 1.
Si tratta di un appuntamento messo in calendario in deroga al calendario degli eventi che Formula Imola ha concordato con l’amministrazione comunale, l’Arpa e l’Usl di Imola. Tutto perfettamente in regola, quindi. Ma finché c’era da “conquistare” la Formula 1 tutto andava bene, ora si torna a fare la… guerra all’autodromo mostrando valori di emissioni sonore al picco della rumorosità, mentre i rilevamenti andrebbero fatti secondo dei crismi ben definiti e confrontabili.
Forse nemmeno i signori di Lega Ambiente di Imola sanno che il Parco delle Acque Minerali è stato salvato grazie alla tutela dell’Enzo e Dino Ferrari, altrimenti sarebbe stato già… mangiato dalla lottizzazione edilizia alla metà degli Anni Novanta. L’autodromo, quindi, andrebbe visto come baluardo al mattone. E cercare di toglierlo di mezzo, come ci si ostina a voler fare, oltre a mettere a rischio molti posti di lavoro, vorrebbe certamente dire… aprire le porte a chi non vede l’ora di sfruttare un’area che è molto appetibile e che potrebbe fare crescere il valore dei propri immobili se non ci fosse lo storico tracciato che, lo ricordiamo, è ormai un impianto polivalente che non viene usato solo per le corse, ma è un bene che permette a diverse discipline sportive di organizzare eventi in un ambiente curato e sicuro.
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