Giorgio Faletti, l'artista innamorato delle corse
Lo scrittore, cantante, attore e pilota è spirato oggi per un tumore al polmone a 63 anni
Sapeva fare bene ogni cosa: scrivere, recitare, cantare. Con ironia e intelligenza. Giorgio Faletti, il cabarettista di Drive In, era diventato uno scrittore di romanzi di spessore e di successo. Ma non si era montato la testa. Era rimasto lo stesso “ragazzo” scanzonato di un tempo che ha inseguito le sue passioni. L’appassionato di corse si era anche trasformato in pilota. Lo ricordiamo con casco e tuta su una piccola Peugeot 106 nel CIVT nello stesso team di Dody Battaglia, prima di assaporare il gusto dei rally.
Due le apparizioni nel mondiale: al Rally di Sanremo del 1992 concluso al 15esimo posto con la Lancia Delta Integrale della Martini Racing e al Rally di Montecarlo del 1998 con una Fiat Cinquecento Sporting Gr.A sempre con Bepi Cerri come navigatore. Senza dimenticare la scalata al Nido dell’Aquila, la temibile Pikes Peak italiana, la corsa in salita su sterrato che lo aveva incuriosito e impaurito per la capacità dei campioni di andare a tavoletta sul bordo di un baratro.
Ha tenuto per anni una rubrica su Autosprint che con graffiate ironia e un po’ di satira sapeva sviscerare gli aspetti più profondi del motorsport, regalando analisi lucide e certamente più divertenti di quelle dei migliori specialisti.
Giorgio Faletti è morto questa mattina all'Ospedale Molinette di Torino. Pochi mesi fa aveva scoperto di essere malato di un tumore ai polmoni ed era appena rientrato da Los Angeles dove era in cura in un centro oncologico specializzato. È spirato a 63 anni prendendo in giro fino alla fine la sua malattia, quando contava di aver vinto la gara più difficile.
L’autore di "Io Uccido", era nato ad Asti il 25 novembre 1950. I funerali saranno celebrati martedì 8 luglio alle 15 nella Collegiata di San Secondo ad Asti. Lunedì sarà aperta la camera ardente.
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