Bosch DRIVERLESS: Think - Episodio 3
Il team MMR Driverless dell’Università di Modena e Reggio Emilia è al lavoro per la realizzazione di un prototipo a guida autonoma per la Formula SAE, serie che vede protagonisti i team di studenti dei maggiori atenei internazionali impegnati nella progettazione, lo sviluppo e la messa a punto di monoposto da competizione capaci di sottostare a determinati dettami regolamentari.
Bosch Driverless: come nasce un prototipo a guida autonoma
Nel cuore della Motor Valley italiana un team di studenti di ingegneria è alle prese con una grande sfida: costruire da zero un prototipo marciante a guida autonoma per competere in Formula SAE (Society of Automotive Engineers). Un progetto tecnico ambizioso durato oltre un anno e portato avanti con impegno, responsabilità e lavoro di squadra. Dai banchi universitari alla pista, una storia entusiasmante, ricca di passione e ostacoli da superare, inclusa la pandemia. Ci riusciranno i nostri ragazzi? Ve lo racconteremo nelle prossime settimane in DRIVERLESS, la web-serie di 6 episodi realizzata dal Gruppo Bosch Italia in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia - UNIMORE.
Nella scorsa puntata, vi abbiamo parlato di come i sensori siano necessari per percepire l’ambiente circostante. Ma un conto è rilevare gli ostacoli, ben altra cosa è processarli ed agire di conseguenza. Questo è uno dei compiti della centralina elettronica controllo motore di Bosch (ECU - Electronic Engine Control Unit), il vero “cervello” del prototipo.
Tornando alla metafora del corpo umano, infatti, un veicolo a guida autonoma deve “pensare” elaborando le informazioni ricevute, così da pianificare la sua strategia di guida. Il lavoro dei ragazzi, in questa fase, si fa quasi chirurgico. Sono chiamati a ricalibrare alcuni delicati parametri della centralina per fare in modo che, attraverso i vari processi di combustione, alimentazione, aspirazione, il prototipo non abbia tentennamenti di alcun tipo.
Andando a lavorare sull’architettura del sistema e gli schemi delle connessioni per l’integrazione della ECU Bosch con tutti i sensori e i sistemi di bordo, gli studenti hanno realizzato il cablaggio dell’elettronica del motore e di tutta la vettura durante un’esperienza formativa in Power On, supervisionati dai tecnici e dagli ingegneri dell’azienda.
La pandemia da Coronavirus, però, non fa sconti a nessuno: la progettazione della monoposto, in questa cruciale fase, è costretta ad avvenire necessariamente anche a distanza. Situazione che va ad alzare ancor più l’asticella dell’impegno da parte di tutti i partecipanti. Ma è dalle difficoltà che nascono grandi imprese.
Ora, però, è tempo di fare un passo avanti e di passare dal virtuale al reale: il prototipo deve iniziare a prendere forma.
LO SAPEVI CHE...
Per calibrare e ottimizzare i parametri della ECU Bosch, il team di studenti ha utilizzato moduli hardware e una licenza INCA forniti da ETAS. Consociata del Gruppo Bosch dal 1994, ETAS fornisce soluzioni e servizi innovativi e completi nel settore automotive per lo sviluppo e la validazione di software embedded.
INCA e gli strumenti di calibrazione avanzata ETAS offrono una vasta gamma di funzioni tra cui la pre-calibrazione dei modelli di funzione sul PC, la programmazione flash della ECU, l'analisi dei dati di misura, la gestione dei dati di calibrazione e l'ottimizzazione automatica dei parametri della ECU. I dati di calibrazione e misura generati possono essere elaborati e valutati continuamente. Il software INCA ha già raggiunto 40.000 utilizzatori fra tutti gli OEM del mondo. Si tratta del tool più utilizzato in ambito calibrazione automotive, circa il 95% del mercato.
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