Ayrton Day a Imola: un fiume di persone al Tamburello per ricordare i 25 anni di Senna
La scomparsa del campione brasiliano nel GP di San Marino 1994 è stata ricordata con un minuto di silenzio e una messa che è stata celebrata alla curva del Tamburello. Migliaia di persone hanno partecipato a una giornata ricca di eventi in pista e nel paddock a ricordo del brasiliano.
Atmosfera
Franco Nugnes
Un lungo fiume di persone giunto dai più disparati posti del mondo si è dato appuntamento alla curva del Tamburello dell’Enzo e di Dino Ferrari per tributare alle 14,17 un minuto di silenzio ad Ayrton Senna. E in pista, nel più assoluto silenzio, ogni persona presente ha potuto rivivere a suo modo quei momenti drammatici del GP di San Marino 1994 che 25 anni fa ci ha portato via il campione brasiliano, prima della Messa officiata da un brillantissimo don Natale.
C’è stata una grande risposta da parte della gente. Certo non sono mancati piloti, addetti ai lavori, autorità, ma soprattutto c’erano gli appassionati di automobilismo, i fan, che hanno sentito il forte richiamo verso quel punto dell’Enzo e Dino Ferrari dove si è spezzata in due la storia della F1, del prima e dopo Ayrton.
Ovviamente non è stato dimenticato Roland Ratzenberger che è morto un giorno prima con la Simyek in quel maledetto weekend nel quale sembrava che il mondo delle corse dovesse giungere alla sua fine.
Dopo il tributo ad Ayrton con la conferenza “L'uomo, il pilota, il mito” moderata dal direttore di Motorsport.com, Franco Nugnes, nella quale Jo Ramirez, Angelo Orsi, Gian Carlo Minardi, Daniele Audetto e Emanuele Pirro hanno regalato spicchi di ricordi che hanno reso la grandezza dell’uomo Senna pari all’immenso talento del pilota, ci si è trasferiti dalla gremitissima sala stampa per assistere a un omaggio che ha unito Roland ad Ayrton.
La gialla Van Diemen RF83, telaio 817 del driver austriaco, ha percorso un paio giri di Imola prima di lasciare l’asfalto dell’Enzo e Dino Ferrari alla Lotus 97T/4, tra gli applausi del pubblico presente sulla terrazza e all’interno dei box.
Anche Gian Carlo Minardi ha omaggiato l’amico Senna, portando a termine due giri al volante della Honda NSX che era appartenuta al campione brasiliano.
Gli appassionati hanno avuto l’opportunità unica di ammirare molte delle monoposto con cui Ayrton ha corso. A cominciare dalla Williams FW08/C con la quale ha effettuato il primo test in F1 del 1983, per arrivare alla Lotus 97T/4 e proseguire con le McLaren MP4/5B e McLaren MP4/7.
In mezzo alle vetture esposte c’era anche la Williams FW16-Renault, telaio numero 5, sorella di quella nella quale si è rotto il piantone dello sterzo e Senna è morto trafitto in testa dalla punta acuminata di un braccetto della sospensione anteriore: Piero Martini era stato invitato a guidare la Williams, ma il motore si è rotto durante la messa in… moto. Evidentemente un segno del destino che quella macchina non dovesse più solcare la pista di Imola.
Grande l’affluenza anche alla mostra fotografica “Simply the best” a firma di Angelo Orsi e Mirco Lazzari che è stata allestita nei box. Nel primo pomeriggio c’è stata la commemorazione, con il corteo di auto storiche che ha raggiunto la curva del Tamburello, teatro del tragico incidente.
Dopo i toccanti interventi della Sindaca di Imola Manuela Sangiorgi, del Presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, e di Gian Carlo Minardi, si è svolto un minuto di silenzio.
E la chiusura è stata riservata con uno spazio anche alla letteratura con Carlo Cavicchi, Roberto Boccafogli e Carlos Sanchez che hanno ricordato il pilota brasiliano attraverso la presentazione del libro “Senna inedito”.
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