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Arrivabene nominato amministratore delegato della Juventus

L'ex ferrarista sarà presentato domani a Torino con il nuovo staff societario della squadra bianconera: il bresciano dopo due anni e mezzo di silenzio torna in auge diventando l'uomo cardine del rilancio juventino dopo un'annata molto difficile.

Maurizio Arrivabene, Team Principal, Ferrari

Foto di: Jean Petin / Motorsport Images

Torna Maurizio Arrivabene: dalla Ferrari alla Juventus dopo due anni e mezzo di assoluto silenzio. Dalla Formula 1 al calcio. Da una passione a quell’altra.

Il CDA della Juventus che si è riunito oggi, oltre ad aver varato un aumento di capitale di 400 milioni di euro, ha deciso la nomina di Maurizio Arrivabene, bresciano di 64 anni, nel ruolo di amministratore delegato dell’area football, diventando il perno del cambiamento dirigenziale che è in corso a Torino.

Domani alle 14.30 verrà presentata dal presidente Andrea Agnelli la nuova compagine dirigenziale bianconera e Maurizio Arrivabene andrà a raccogliere i ruoli che erano affidati per la parte sportiva a Fabio Paratici e per la parte finanziaria ad Aldo Mazza, accettando le deleghe in tre aree nevralgiche del club: calcio, finanza e marketing.

La Juventus inizia il suo nuovo corso con una vera e propria rivoluzione societaria dando l’incarico più importante all’ex team principal ferrarista che ha gestito le sorti del Cavallino in Formula 1 dalla fine del 2014 fino a gennaio 2019 quando a prendere il suo posto è stato Mattia Binotto.

Maurizio, tifosissimo della Juve, fa parte del Consiglio di Amministrazione del club bianconero dal 2012: fino al 2015 è stato membro del Comitato Controllo e Rischi e del Comitato Nomine e Remunerazioni.

Toccherà ad Arrivabene definire le strategie societarie seguendo le linee di un progetto che si impone di essere economicamente sostenibile, puntando sulla valorizzazione dei giovani calciatori che saranno affidati all’allenatore, Massimiliano Allegri.

Maurizio gode della fiducia di John Elkann, principale azionista, e può contare sull’amicizia di Andrea Agnelli, conosciuto quando il presidente era un giovane che si faceva le ossa in Philip Morris.

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