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Armando Donazzan: “È la passione il nostro carburante!”

Il presidente di Orange1 Holding, che prova a rivoluzionare il motorsport quale partner dei team Lazarus e BRC fra universo Lamborghini e rally, si racconta a 360 gradi, con un occhio al futuro….

Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing

Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing

Michele Barazzutti

Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Andrea Ceccato e Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Nicola De Marco e Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Tancredi Pagiaro, Lazarus, Armando Donazzan, Orange1 Racing
Simone Campedelli e Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Simone Campedelli, Armando Donazzan, Danilo Fappani, Orange1 Racing, Peugeot 208 T16 R5
Tancredi Pagiaro, Lazarus, e Armando Donazzan, Orange1 Racing
Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Armando Donazzan, CEO di Orange1 Racing
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5, Orange1 Racing
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5, Orange1 Racing
#27 Orange 1 Team Lazarus Lamborghini Huracan: Thomas Biagi, Fabrizio Crestani
#27 Orange 1 Team Lazarus Lamborghini Huracan: Thomas Biagi, Fabrizio Crestani
Lamborghini Huracan #26 Orange 1 Team Lazarus: Nicola De Marco e Fabrizio Del Monte

Il colore è quello... dell’aragosta, un arancione brillante che ha portato un carico di novità nello stantio ambiente del motorsport e innescato inediti e frizzanti stili di comunicazione, segnatamente nell’International GT Open, nel Lamborghini Blancpain Super Trofeo e nel Campionato Italiano Rally. Non a caso questo raffinato pesce è abbinato molto spesso allo… champagne, la raffinata bevanda corollario indispensabile della gioia dei piloti sui podi dell’automobilismo.

La tinta in questione è quella della Orange1 Racing, partner dei team Lazarus e BRC, che stanno mietendo risultati e successi con le Lamborghini Huracán GT3 e LP620-2 e la Ford Fiesta RS GPL. La coppia Thomas Biagi-Fabrizio Crestani occupa il vertice della classifica assoluta nel torneo organizzato da Jesús Pareja, Nicola De Marco-Fabrizio Del Monte e Andrea Ceccato-Kenneth Kröpfl rispettivamente la sesta PRO e PRO-AM nella graduatoria del monomarca della Casa di Sant’Agata Bolognese e Simone Campedelli-Danilo Fappani la quarta nel Tricolore delle gare su strada. Ma che cosa c’è dietro le performance delle vetture color arancio nell’automobilismo? Motorsport.com Italia si è concesso una chiacchierata con Armando Donazzan, l’uomo al vertice del gruppo veneto che ha già “scombussolato” gli sport motoristici.

Armando Donazzan come descriverebbe se stesso, se avesse a disposizione soltanto cinque parole del vocabolario?
“La risposta non è difficile. Sono tenacia, cambiamento, correttezza, velocità e passione, in quest’ultimo caso come è peraltro suggerito dal nostro hashtag ufficiale: #wearepassion. Se mi permettete, aggiungerei un sesto elemento che attiene all’essenza stessa dell’agire di un imprenditore: l’intuito”.

Che cosa è oggi la holding Orange1 e quali origini imprenditoriali ha?
“La Orange1 Holding è oggi un gruppo internazionale con sede principale in provincia di Belluno, che impiega oltre 1.000 persone dislocate in 9 stabilimenti produttivi in Italia e in Europa e ha ricavi per 150 milioni di euro. Attraverso le proprie società controllate, produce oltre un milione di motori elettrici asincroni monofase e trifase, milioni di avvolgimenti per motori elettrici asincroni, 8.000 tonnellate di alluminio pressofuso e 12 milioni di pezzi di torneria di alta precisione per il settore automotive, pompe idrauliche ad alta pressione e 60 mila drive per motori elettrici. L’azienda nasce nel 1971 quando mio padre, Leone Donazzan, fondò la prima società del gruppo, dando inizio a questa avventura con un semplice baratto. Diplomato perito elettronico, si occupava di impianti elettrici: un cliente non poté pagarlo e chiese di potergli dare in cambio dei motori...”.

Perché la parola “arancione” in lingua inglese e il numero “1” nella denominazione del gruppo?
“L’arancione è il mio colore preferito e il numero 1 è presente perché chiaramente vogliamo puntare all’eccellenza in ogni cosa che facciamo, e quindi lavoriamo sempre con l’idea di essere i ‘numeri 1’...”.

Quali sono le eccellenze commerciali e industriali della galassia di aziende che raggruppa?
“In ogni azienda confezioniamo prodotti per cui siamo un riferimento nel mercato, e questo grazie ad un ufficio tecnico che lavora per cercare sempre il miglioramento e la perfezione. Basti un dato fra tutti: spendiamo oltre il 7 per cento del fatturato in investimenti e innovazione di processo e di prodotto”.

Perché il marchio Orange1 è oggi così tanto presente nello sport?
“Attraverso lo sport e il racing trasmettiamo la stessa filosofia: velocità, impegno, sacrificio, passione...”.

Qual è il sogno nel cassetto di Armando Donazzan imprenditore?
“È quello di creare e concretizzare un progetto che abbia un futuro solido e che sia considerato vincente. Un imprenditore ha come primo obiettivo il costruire qualcosa per sé e per gli altri: questo avviene proprio perché non c’è nulla di più bello di vedere che un sogno diventa realtà e si evolve, creando benessere e soddisfazione per tutti...”.

Orange1 si è fatta conoscere, sulle reti sociali e non soltanto, anche per l’hashtag #wearepassion? Quali sono la mission, la vision e i valori di Orange1?
“I nostri valori d’impresa sono anima, cuore e cervello, al fine di dare sempre il massimo per i nostri clienti e per noi stessi. Il nostro motto è ‘cavalcare il tempo’ per vincere la sfida più appassionante: anticipare le esigenze dei clienti. Questa la mission del gruppo che, attraverso le sue sfide quotidiane, cerca giuste soluzioni per i propri clienti attraverso l’analisi, l’azione e la verifica. La passione è il carburante che muove tutto questo sistema di valori e che ci rende vincenti così. Da qui l’hashtag #wearepassion...”.

Che cosa lega Orange1 e Armando Donazzan alla figura rallistica di Simone Campedelli?
“Simone incarna perfettamente i valori di Orange1 e rappresenta un perfetto testimonial: Campedelli ha passione, talento, tenacia e velocità! È un ragazzo dai sani principi e con la testa sulle spalle. Tutto quello che oggi serve per riuscire a costruire qualcosa di importante nella vita e nel lavoro”. 

Come è nata la collaborazione fra la vostra holding e il Team Lazarus?
“Come spesso succede, per una semplice coincidenza. Una sera a cena con l’amministratore della società Sarka Racing abbiamo discusso su come Orange1 avrebbe potuto far conoscere il proprio brand e valorizzare il marchio attraverso qualcosa di completamente diverso. Così, da una semplice scambio di idee tra professionisti, tutto ha preso vita e si è trasformato nella realtà Orange1 Racing che oggi conosciamo. Abbiamo scelto e creduto in Lazarus perché è un team che ha partecipato ai campionati di GP2 e quindi ha una grande capacità tecnica. Inoltre, il team principal, Tancredi Pagiaro, ha un desiderio grande di emergere ed essere vincente”. 

Perché Orange1 ha un rapporto apparentemente privilegiato con Automobili Lamborghini e quali ne sono i presupposti?
“È solo un apparente rapporto privilegiato, perché Lamborghini offre a tutti i partner le stesse identiche possibilità. Quello che sicuramente differenzia Orange1 in questo momento è il modo attraverso cui comunica e la passione che anima i suoi progetti. Credo che Lamborghini trovi in noi un’importante affinità di valori e in questo fine tuning concettuale ci troviamo a condividere unicità, italianità e tecnologia”.

Perché Orange1 ama definirsi un “partner tecnico”, anziché un semplice sponsor o un cliente/fornitore, delle altre aziende con le quali interagisce nello sport?
“L’importanza che diamo ai valori che vogliamo trasmettere ci porta ad entrare in modo attivo nelle dinamiche di scelta. In particolare, siamo molto attenti alla selezione del partner automobilistico e dei piloti, in quanto è fondamentale che ci rappresentino e che condividano e trasmettano i nostri stessi valori. Un team tecnicamente efficiente e un pilota solamente veloce e competitivo a noi non interessa”.

Nei rally, sui tetti delle vetture brandizzate Orange1, sono comparsi dei veri e propri omaggi a personalità, luoghi o situazioni battute dal CIR. Ci può dire qualcosa di più di queste iniziative?
“Tutto ebbe inizio quasi per gioco, quando l’ufficio marketing Orange1 pensò fosse un gesto gradito quello di dedicare il tetto della macchina di Simone Campedelli al centesimo anniversario della Targa Florio e alla terra di Sicilia in occasione della storica corsa. Questa iniziativa suscitò molto interesse per la particolarità dell’idea ed è diventato il fil rouge per la comunicazione delle gare successive, avvenute sempre con la stessa modalità: omaggiare le località, le eccellenze o gli avvenimenti delle regioni che hanno ospitato le gare. Successivamente, quindi, le livree create ad hoc hanno reso omaggio alla bellezza della Regione Marche per il Rally dell'Adriatico, passando poi allo spettacolare Rally di San Marino, dove la nostra dedica è stata rivolta alla Fondazione Marco Simoncelli e al suo impegno nel sociale; alla memoria dei 40 anni del terremoto che distrusse il Friuli al Rally delle Alpi Orientali e, infine, nella penultima tappa del Campionato Italiano Rally, il tricolore è spiccato sulla dedica di orgoglio e passione a Roma Capitale. Ma non soltanto nei rally: anche la nostra Lamborghini numero 26, impegnata nel campionato Blancpain Super Trofeo, è stata l’unica Huracán da competizione esposta all’inaugurazione del Museo Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, il 9 giugno scorso. Con l’occasione abbiamo voluto omaggiare il grande Ferruccio Lamborghini nel centenario della sua nascita. Al di là del risultato sportivo, sicuramente importante, è nostro desiderio lasciare un segno che va oltre un piazzamento agonistico, ma che comunica e trasmette passione, orgoglio, bellezza e la forza del made-in-Italy”. 

Orange1 è oggi anche una bicicletta Colnago intitolata alla 24 Ore di Spa: ci può dire qualcosa di più di questi “strumenti”, per così dire, di cross marketing fra discipline agonistiche diverse?
“Colnago rappresenta l’eccellenza italiana, la creatività e la tecnologia. È stato un onore e un privilegio per noi avere creato assieme la ‘24 Hours/Spa’, un mezzo a due ruote dedicato alla mitica gara che ha luogo nel circuito belga. La bicicletta nasce dalla pista come oggetto da collezione per esprimere il proprio carattere in totale purezza e libertà, vantando soluzioni costruttive estremamente tecnologiche. Lo sport agonistico nella sua essenza più pura e onesta ci unisce e ci lega, anche se le discipline sono diverse e trasversali. Troviamo naturale collaborare e trovare delle analogie nei valori che abbiamo in comune con altre realtà sportive”.

Ci giunge voce che, nella stagione 2017, altre categorie su pista delle ruote coperte potrebbero affiancare o sostituire gli impegni nell’International GT Open e nel Lamborghini Blancpain Super Trofeo? Si parla della Blancpain Endurance Series...
“Abbiamo esordito nel racing da pochissimi mesi, ottenendo dei risultati incredibili, e questo ci ha convinti a perseverare nei nostri intenti e alzare il livello della categoria, valutando ogni possibilità. Di certo oggi il Blancpain Endurance è una delle opzioni, ma non l’unica. Vogliamo essere competitivi e vincere, e quindi stiamo cercando di trovare il mix giusto in ogni sua componente: tecnologia, piloti e bugdet”.

Si resterà fedeli alla Lamborghini Huracán GT3 e all’analoga Huracán LP620-2?
“È innegabile che la Huracán GT3 sia una macchina che abbiamo iniziato a conoscere e che ci sta dando tante soddisfazioni”.

Nel 2017 anche la presenza di Orange1 nelle corse su strada è attesa a importanti novità o ci sbagliamo? È forse in arrivo un impegno nella WRC2?
“Anche in questo caso ci saranno delle novità. Simone Campedelli sarà sempre il nostro pilota e stiamo valutando seriamente e in modo concreto la partecipazione al WRC2. Dobbiamo trovare il partner giusto e, infatti, ci sono delle trattative in corso”.

Lei è al vertice di una rete di imprese specializzate nella realizzazione di propulsori elettrici. Che cosa le suggerisce il successo e la crescita del Campionato FIA di Formula E?
“Mi dice che l’innovazione è il cuore pulsante di ogni azienda e anche in questo caso ne è la conferma. I propulsori elettrici hanno raggiunto un livello tecnologico molto elevato e siamo solo all’inizio, perché ci sono ancora delle grandi potenzialità da sviluppare. Abbiamo appena acquistato una società, la Magnetic, proprio per sviluppare questa tecnologia e stiamo lavorando per creare una joint-venture con un grande player mondiale su questi prodotti”.

Quale domanda vorrebbe che le fosse fatta su Orange1 e invece non le viene mai rivolta? E che risposta si dà?
“La domanda che pochi mi rivolgono è se Orange1 ha anche dei progetti per supportare i giovani e quanto io ci creda. Personalmente, credo fortemente nei ragazzi, perché sono il nostro futuro. Investo molto nello sport e nei giovani. Sostengo i ragazzi di diverse età e provenienze perché sono convinto che lo sport possa insegnare ad affrontare la vita e formi persone di qualità, in grado di dare vita a progetti solidi. È fantastico far capire che ogni sogno può essere trasformato in realtà; bisogna crederci in ogni momento perché nasce dalle piccole azioni che ogni giorno facciamo”.

 

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