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All'Expo il Türkmenistan ha ritmi da... Gran Premio

Il padiglione del Paese asiatico, realizzato dall'architetto tedesco Hermann Tilke, è stato finito in soli 53 giorni

Veri e propri ritmi da Formula 1, come si confà al progetto curato da chi è abituato alle fulminee dinamiche dei Gran Premi e a repentini capovolgimenti di fronte in pista. Sono serviti infatti “appena” 53 giorni (e notti) per costruire (perfettamente in tempo) il padiglione del Türkmenistan all'Expo di Milano 2015, un progetto firmato dall'architetto tedesco Hermann Tilke, incaricato da Bernie Ecclestone negli ultimi quindici anni della progettazione della maggior parte degli autodromi di nuova generazione.

Acquisendo i “metodi” del Campionato del Mondo a quattro ruote, il volume dell'edificio, con una struttura in acciaio e sistemi prefabbricati di calcestruzzo armato precompresso, è stato concepito in modo semplice, su tre livelli diversi, ma punta sulla sfarzosità delle finiture e degli allestimenti. Il 28 gennaio 2015 l’azienda ha consegnato la struttura per l’edificio espositivo turkmeno. “Una realizzazione a tempo di record, di cui essere fieri”, spiegano dalla dirigenza del sodalizio.

Il tema scelto è “L'acqua è vita” per dimostrare che in questo Paese, collocato a nord-ovest dell’Iran, sulle sponde orientali del Mar Caspio, nato dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, non ci sono soltanto petrolio e gas naturale, per ricordare tradizioni e arte di un paese che era una tappa fondamentale sulla via della seta.

Sale espositive, teatro, l'immancabile ristorante e anche un giardino pensile costituiscono il percorso della visita. A costruire l'opera sono stati il general contractor GessCon GmbH, appunto la società di ingegneria Tilke, con sede principale ad Acquisgrana, e il costruttore italiano Magnetti Building.

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