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Abarth 695 Biposto, belva da pista prestata alla strada!

A Varano de’ Melegari abbiamo provato la piccola supercar Fiat con cambio ad innesti frontali…

Nella botte piccola c’è il vino buono… dicono! E per convincersi basta poco, la Abarth 695 Biposto è una vettura che non accetta compromessi, nei contenuti come nel prezzo: è esagerata. Il cambio ad innesti frontali, la turbina Garrett abbinata al sistema di scarico Akrapovic ed il peso ridottissimo di 997 kg per 190 cavalli di potenza ne fanno un animale da pista prestato alla strada. L’abbiamo provata all’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari, tracciato lento che ha messo in risalto la bontà di un progetto che vuol fare della 695 Biposto la più piccola delle supercar.

AL CAMBIO AD INNESTI FRONTALI DOG RING NON SI RINUNCIA!
Si potrebbe iniziare dal motore, ma nell’era dell’elettronica, dei paddle al volante, delle auto-videogioco, un cambio meccanico ad innesti frontali con tutti i leveraggi a vista e la leva presa in prestito dalle vetture da corsa merita la precedenza, su tutto! È preciso, rapido e ha la selezione delle marce ad “H”, ma richiede una certa pratica: bisogna esser decisi nei passaggi di marcia e se si è bravi ad ascoltare i giusti regimi del motore, in “up” può essere utilizzato anche senza frizione. In scalata è fluido e se accompagnato dal tacco punta – assolutamente non necessario – regala emozioni impagabili. A questo punto i 10000 euro spesi per averlo abbinato al differenziale autobloccante diventano un dettaglio, o poco più: sarebbe molto difficile pensare ad una Abarth 695 Biposto senza il cambio dog ring. La frizione è rinforzata e dà l’impressione di staccare molto in alto come nelle auto da competizione, ma gestendo il gas in partenza non si hanno problemi. A voler esser pignoli si sarebbe potuta migliorare la rapportatura, la seconda dà sempre la sensazione di essere troppo corta con il limitatore che sotto la soglia dei 6000 giri/min interviene a tagliare giri e… divertimento!

139 CV/LITRO E APPENA 997 KG DI PESO
Una potenza di 190 cavalli a prima vista può non spaventare, ma se si pensa ai 997 kg di peso che portano il rapporto peso/potenza ad appena 5,2 kg/cv il discorso cambia. Il 1.4 T-Jet è stato potenziato grazie ad una nuova turbina Garrett maggiorata e al sistema di aspirazione e scarico completamente rivisto. Quest’ultimo monta un dual stage Akrapovic con una valvola attiva che quando si apre sprigiona un sound cupo e decisamente racing. Schiacciando il tasto sport sul cruscotto privato di tutto il superfluo – non ci sono impianto stereo e climatizzatore neanche a richiesta – è possibile attivare la valvola di by-pass che, oltre al sound, regala 10 cavalli. A 3000 giri/min si ha già a disposizione la massima coppia, ma il limitatore pronto a tagliare prima dei 6000 lascia l’amaro in bocca, anche su un tracciato lento come quello di Varano de’ Melegari.

NELLO STRETTO NON VA FORZATA
Si è capito che la 695 Biposto non è una vettura comune e se non bastassero il cambio ad innesti frontali, i sedili racing e le cinture a quattro punti, per convincersi è sufficiente un giro di pista (anche mezzo…). Le condizioni meteo che hanno reso la pista umida e quasi senza grip con le quali abbiamo iniziato il test, ci hanno permesso di capire quanto e come lo stile di guida incida su una vettura potente, con trazione anteriore e passo corto. Un aggettivo racchiude queste caratteristiche: nervosa! Questa Abarth va guidata col posteriore, l’inserimento in curva va aiutato con un “pestone” iniziale sul pedale del freno (l’impianto Brembo ben dimensionato è supportato da dischi 305x28 mm all’anteriore e pinze in alluminio) e movimenti decisi sul volante, ma forzare troppo innesca sovrasterzi che il controllo di stabilità (non disinseribile) corregge prima che sia troppo tardi. Insomma, in un circuito lento come quello di Varano de’ Melegari, il segreto per fare il tempo sul giro è andare piano. Le sospensioni, che al posteriore montano un “semplice” ponte torcente e all’anteriore McPherson, dispongono di 14 click di regolazioni. Roba da piloti e collaudatori insomma! Noi abbiamo girato con una configurazione intermedia – buon compromesso anche su strada – che ha decisamente convinto: il veloce cambio di direzione della seconda Esse del Riccardo Paletti non ha mai messo in crisi la vettura, che in uscita va lasciata scorrere verso l’esterno prima di spalancare il gas ed evitare inutili pattinamenti.

PER PILOTI IN GIACCA E CRAVATTA
Difficile chiedere di più ad una vettura del genere: ha il motore più potente di sempre montato su una Abarth, un cambio ad innesti frontali mutuato dalle corse, sedili racing e cinture a quattro punti della Sabelt, un display digitale a centro cruscotto della AIM per avere tutto sotto controllo tempo su giro compreso, interni in carbonio e titanio e l’eleganza del Cinquino. Di giorno in pista e di sera al teatro…

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