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Intervista

Prema, 40 anni e futuro: "Protagonisti con lo spirito famigliare"

Intervista esclusiva di Motorsport.com con Rene Rosin, patron della squadra veneta che quest'anno taglia un prestigioso traguardo proiettandosi nel futuro con tantissime novità ad attenderla.

#63 Prema Racing Oreca 07 - Gibson: Doriane Pin, Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat

Foto di: JEP / Motorsport Images

Festeggiare un compleanno a cifra 'tonda' è sempre una ricorrenza importante. A maggior ragione se si parla di 40 anni di attività nel mondo delle corse, il traguardo che nel 2023 taglia Prema Racing.

La squadra veneta oggi è una delle più importanti del motorsport, soprattutto nel mondo delle monoposto per i più giovani, ma impegnata anche tra i prototipi e con la collaborazione in atto per sviluppare la Lamborghini LMDh del 2024 assieme ad Iron Lynx.

Di giri di pista nel sono stati fatti tantissimi dall'ormai lontano 1973, quando la famiglia Rosin fondò la 'Preparazione Macchine' da cui poi sono state prese le iniziali per creare il nome Prema. Ma di km ce ne saranno ancora tantissimi da affrontare oggi e in futuro, dunque Motorsport.com ha raggiunto il patron Rene Rosin per ripercorrere la storia del suo team e fare il punto della situazione su ciò che verrà in questa esclusiva intervista.

Rene Rosin, Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA

Rene Rosin, Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA

Photo by: FIA

Vi apprestate a festeggiare 40 anni di attività, il 2023 come è cominciato?
"Siamo partiti a gennaio con Formula Regional Middle East e Formula 4, non ci siamo mai fermati fino ad oggi. Ma naturalmente il nostro compleanno sarà un evento importante, vediamo cosa riusciremo a organizzare per una data così memorabile".

Cosa rappresenta per voi questo traguardo?
"E' frutto di grande lavoro e sacrifici compiuti, di conseguenza il giusto premio per tutti quelli che lavorano con noi e per noi".

E' la stagione più impegnativa per te, tra coordinazione di FIA WEC, F2, F3, F4 e F.Regional: come fai a gestire tutto?
"Questo è un gran bel punto, si potrebbe fare molto meglio. Ci mancano ancora due-tre persone, purtroppo all'inizio di quest'anno abbiamo perso una pedina importante come il team manager del WEC, di conseguenza questo ci ha creato una posizione di assestamento. Ho scelto di prendere ad interim questo incarico, piuttosto che inserire una figura che non conosceva ancora la squadra e la realtà, perché sarebbe stato più complicato. Tenere un occhio sugli altri programmi non è semplice, ma cerchiamo sempre di fare ogni cosa al meglio con chi mi può dare una mano nel gestire tutto. Stiamo cercando di ristrutturarci in modo che ogni serie venga seguita nella stessa modalità e con lo stesso spirito che contraddistingue Prema".

#63 Prema Racing Oreca 07 - Gibson: Doriane Pin, Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat

#63 Prema Racing Oreca 07 - Gibson: Doriane Pin, Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat

Photo by: Eric Le Galliot

Il team nasce su gestione famigliare ed oggi siete diventati una sorta di multinazionale, nonché la squadra di riferimento in Italia nel vostro campo; ma in realtà avete un legame forte con le radici da cui siete partiti...
"Il vincolo famigliare per noi è sempre stato un punto chiave. Dare quello spirito, specialmente ai ragazzi più giovani delle monoposto, è importante in termini di accoglienza; man mano che si va avanti lo si perde per strada. Questa è una delle nostre forze e anche in campionati più importanti come F2 e F3 cerchiamo sempre di mettere il pilota al centro dell'attenzione. Naturalmente questo comporta un lavoro in più, ma siamo convinti che sia una delle cose fondamentali per estrarre il massimo ed ottenere risultati, che sono ciò che desiderano tutti".

Parlando di storia, non ci sono stati solamente alti, ma anche qualche basso, e probabilmente è stata quella la svolta per voi. Il passaggio in F3 con i motori Mercedes hanno cambiato le prospettive in positivo e tu ne sei stato l'artefice, come rivedi quegli anni oggi?
"Sicuramente sono stati anni duri, con difficoltà economiche e situazioni non delle più facili. All'epoca facevamo solo F3, più qualche programma in F.Renault e Abarth, ma il primo cambiamento è avvenuto nel 2008 quando abbiamo preso John McGill, che arrivava dalla F1 e con cui si è cominciato a ricostruire tutta la parte tecnica. Nel 2010 la stagione è stata grande come risultati ottenuti assieme a Daniel Juncadella, ma senza concretizzare realmente per errori in partenza, pur trovandoci davanti. Questo ci ha riportati nell'occhio del ciclone".

E da lì ecco una nuova svolta...
"Fondamentale è stata la richiesta di HWA, che per il 2011 voleva far correre Roberto Merhi. Anche noi abbiamo fatto un investimento economico perché le nostre richieste di budget non erano ai livelli di ART GP o Signature, per cui abbiamo voluto provarci. Era l'unico modo per cambiare qualcosa e in effetti è andata bene. Ma anche noi stessi ci siamo ampliati e ristrutturati in modo tale che ora possiamo permetterci vari programmi di alto livello. Oggi corriamo per essere protagonisti, non tanto per fare numero. Senza voler sembrare arrogante, ma vogliamo sempre ottenere il risultato massimo".

Il vincitore della gara Frederik Vesti, PREMA Racing

Il vincitore della gara Frederik Vesti, PREMA Racing

Photo by: Formula Motorsport Ltd

Questa crescita ha portato Prema ad essere un vero marchio, oltre ai risultati in pista è qualcosa che ti rende orgoglioso...
"Sicuramente l'avvento dei social media e l'evoluzione del contesto ha portato all'esplosione di cosa è Prema, di quello che noi facciamo e di come lavoriamo a livello mediatico coi piloti. Questo ha dato grande slancio, eravamo già conosciuti per i successi del 2014 con Esteban Ocon contro Max Verstappen, del 2015 con Felix Rosenqvist e nel 2016 con Lance Stroll, ma era l'Europeo F3 con una gara all'anno in Italia, a Monza o Imola. L'ingresso in GP2 nel 2016 con dirette su Sky ha dato un'ulteriore spinta e ci ha reso più conosciuti pure a livello italiano".

In questi 40 anni avete avuto ragazzi che oggi sono tornati da voi come veri e propri professionisti endurance, citiamo ad esempio Robert Kubica nel 2022 e Andrea Caldarelli oggi. Come hai visto l'evoluzione di quelli che avete lanciato e che oggi hanno una carriera?
"Per un pilota prima di tutto non c'è solamente la F1; questa è uno sbocco per uno o due piloti all'anno, se va bene. Un pilota intelligente e con visione reale di ciò che può essere questo lavoro deve sapere che esistono serie come l'endurance o il GT che sono di altissimo livello, anche mondiale. Per noi è sempre un piacere vedere uno dei nostri ragazzi di ieri essere ancora all'apice dei risultati oggi in queste categorie".

Uno sguardo al futuro: vi siete legati a Lamborghini assieme ad Iron Lynx, quali aspettative avete?
"E’ un altro passo nell’evoluzione di Prema che ora si è strutturata pure come engineering in grado di seguire progetti importanti anche legati a grandi costruttori mondiali. Siamo felici di collaborare con Lamborghini e Iron Lynx al progetto LMDh, è un’opportunità importante. Pensiamo che l’approccio maturato durante la nostra storia possa essere una grande risorsa. E' una sfida impegnativa, perché si tratta di approfondire anche aspetti non prettamente legati alla prestazione in pista, e sarà molto interessante vedere dove questo percorso ci porterà nel futuro".

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