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Turvey: “Long Beach dovrebbe adattarsi meglio a noi”

L'inglese della scuderia NextEV TCR ha lasciato Città del Messico con l'amarezza di un "misero" 12esimo posto, figlio di un'auto il cui set-up è peggiorato di brutto fra le prove libere e la qualifica.

Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team

Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team

Jose Mario Dias

Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team and Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team

Un'altra gara senza infamia e senza lode per la NextEV TCR, che non sta propriamente vivendo la propria annata migliore in Formula E. Oliver Turvey si è qualificato in 16esima posizione, ma è stato in grado di guadagnare una piazza sulla griglia di partenza quando Antonio Félix Da Costa è stato retrocesso.

Scattato 15esimo, è però scivolato subito al 17esimo posto, dopodiché già nel corso del primo giro l'inglese ha superato Bruno Senna (Mahindra Racing). La sua collocazione in classifica è mutata nuovamente quando Jean-Éric Vergne (DS Virgin Racing) è retrocesso. Turvey è nuovamente precipitato in 17esima posizione alla 12esima tornata, poi ha guadagnato un posto due giri più tardi, quando al portoghese del Team Aguri è stata data bandiera nera. Un grande pit-stop da parte dei meccanici della squadra cinese ha consentito a Oliver di riemergere sull'Autódromo Hermanos Rodríguez tredicesimo, dopodiché ha superato Simona De Silvestro al 37esimo giro per il 12esimo posto in cui il britannico ha completato il Mexico City ePrix.

"L'idea di venire a gareggiare in Messico è stata a dir poco fantastica. È una location ideale e ci sono così tanti tifosi 'veri', che l'evento cui hanno dato vita è stato qualcosa di grande. Siamo andati davvero forte durante le prove libere, ma in qualifica la macchina era completamente diversa, cosa che si è ripercossa sull'andamento della corsa. Abbiamo avuto una discreta prima parte di gara, che ha mostrato ancora una volta una buona gestione energetica e ci ha permesso di percorrere un giro extra. Ma era così difficile superare nel secondo stint della corsa che, una volta sbarazzatomi di Simona De Silvestro (Amlin Andretti), mi sono pressoché preoccupato di portare la macchina al traguardo. Long Beach dovrebbe essere un po' più adatta a noi e alle nostro monoposto come pista (il 2015 docet, ndr): la vediamo tutti un po' meglio e quindi non vediamo l'ora di arrivarci e darci da fare". 

 

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