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Test della Mahindra Formula E che ispira la Battista

Dalla Mahindra Gen 1 di Formula E alla Pininfarina Battista, il mostro di 1.900 cavalli, passando per Nick Heidfeld, il pilota e tester tedeso. Sulla pista spagnola di Calafat abbiamo scoperto le doti della monoposto elettrica che è servita come base di ricerca per l'attesa hypercar che si vedrà nel 2020.

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Uncredited

Da sempre il motorsport rappresenta il campo di prova per tante innovazioni che ci permettono oggi di guidare auto con maggiori performance, maggiore sicurezza e, infine, con risparmio di combustibile.

Come avviene da oltre un secolo con le auto a motore endotermico, anche per le elettriche lo sviluppo deve senza dubbio passare dalla pista: ecco che il gruppo indiano Mahindra, nel suo piano di espansione, dapprima ha fondato il Mahindra Racing Team di Formula E - nel 2013 - mettendo poi a frutto tutta l’esperienza acquisita nella Battista, la prima hypercar elettrica tutta italiana con 1.900 cavalli, prodotta da Automobili Pininfarina di cui Mahindra detiene la proprietà.

La prima vettura a marchio Automobili Pininfarina in uscita nel 2020 non può che essere elettrica, grazie ad un team visionario che vuole sfruttare tutte le potenzialità dell’alimentazione elettrica, avvalendosi dell’esperienza di Nick Heidfeld - pilota che ha portato il Mahindra Racing Team al livello attuale, lasciando poi il posto a Jerome d’Ambrosio e Pascal Wehrlein - che ora ricopre il fondamentale ruolo di tester della Battista.

Per ora il lavoro di Heidfeld si è concentrato sul simulatore, poi si passerà alla pista, ma con buona parte del lavoro di “sgrossamento” già svolta.

Provare le sensazioni della guida di un’auto elettrica con 1900 cavalli è pressoché impossibile se non ne hai una sotto il sedere: la Formula E ad oggi è il veicolo che più si avvicina e noi ne abbiamo provata una di prima generazione sul circuito spagnolo di Calafat, dove da 5 anni vengono testate le F. E. Prima di calarci nella monoposto ci è stata fatta una premessa: “La Battista è 4 secondi al giro più veloce della Formula E, con 85 km/h di differenza a fine rettilineo e 0.5 g di differenza di accelerazione laterale, sempre a vantaggio della hypercar”.

Dal confronto con l’esperto Heidfeld che può vantare sia l’esperienza in Formula E, che soprattutto quella in Formula 1, emergono tutti i vantaggi della motorizzazione elettrica, iniziando dalla coppia motrice ineguagliabile da qualsiasi vettura a motore endotermico, Formula 1 compresa. Basti pensare che lo 0-100 viene coperto in meno di 2 secondi.

Altro grande vantaggio che renderà la Battista un punto di riferimento nel mondo delle hypercar è dato dalle quattro ruote motrici che grazie al torque vectoring permettono di inviare alle singole ruote la giusta quantità di potenza: la calibrazione ottimale è il lavoro più impegnativo.

La coppia infatti arriva “tutta e subito”, per cui l’auto sarebbe inguidabile senza un sistema che possa armonizzare le prestazioni con le capacità di guida del pilota, anche il più esperto.

Heidfeld continua spiegando che la potenza deve essere infatti diluita poiché altrimenti tutto avverrebbe in tempi troppo rapidi per poter gestire l’auto in sicurezza: lavorando al simulatore sul tracciato del Nurburgring, Nick ha dovuto rivedere notevolmente i punti di accelerazione, poiché le reazioni sono tutte velocizzate.

Quello che maggiormente impressiona alla guida della Formula E sicuramente è la coppia erogata in brevissimo tempo oltre all’assenza di rumore del motore; si impara ad ascoltare altri suoni, che aiutano a percepire quando si sta perdendo aderenza: se solitamente, con un motore a scoppio si avverte un fuorigiri, con il motore elettrico si deve imparare ad ascoltare gli pneumatici...

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Michael Kunkel

Il volante della Mahindra

Il volante della Mahindra

Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

Enrico Rondinelli

Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

Enrico Rondinelli

Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

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Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli

Enrico Rondinelli

Foto di: Michael Kunkel

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Foto di: Uncredited

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

Foto di: Uncredited

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Uncredited

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Uncredited

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Uncredited

Enrico Rondinelli, Mahindra Racing

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Foto di: Uncredited

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