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Mahindra ha presentato reclamo contro Vergne e Rowland, ma è stato respinto

La Mahindra ha presentato un reclamo contro i primi due classificati dell'E-Prix di Monaco, Jean-Eric Vergne ed Oliver Rowland, che però è stato respinto dai commissari.

Jean-Eric Vergne, DS TECHEETAH, DS E-Tense FE19 Oliver Rowland, Nissan e.Dams, Nissan IMO1

Alastair Staley / Motorsport Images

Dopo aver concluso la gara al quarto posto con Pascal Wehrlein, dietro ai due piloti già citati ed alla Venturi di Felipe Massa, la Mahindra ha presentato un reclamo, contestando che sulla DS Techeetah e la Nissan e.dams la pressione degli pneumatici non fosse superiore agli 1,4 bar.

Questa accusa si riferisce all'articolo 25.11 del regolamento sportivo della FE, in cui si afferma che tutti i concorrenti devono rispettare il working range delle gomme comunicato dalla Michelin prima della fine delle verifiche tecniche.

Per il round di Monaco, la pressione minima era stata portata ad 1,4 bar sia per gli pneumatici anteriori che per quelli posteriori, mentre nella maggior parte delle altre gare della stagione era stata di 1,3 bar.

Si parla di un valore da rilevare "a riposo", prima che la vettura lasci il box o in griglia, visto che durante la corsa la pressione dovrebbe salire ad un valore compreso tra gli 1,6 e gli 1,9 bar quando la gomma si riscalda.

L'utilizzo di una pressione più bassa potrebbe quindi consentire di riscaldare più facilmente le gomme, a causa di una maggior flessione laterale del pneumatico, anche se questa non è la spiegazione che la FIA ha dato per aumentare la pressione minima in questo caso.

La protesta della Mahindra è stata respinta in quanto, secondo i bollettini della FIA riguardanti Vergne e Rowland, "La protesta non è stata indirizzata al presidente dei commissari" e "La protesta è stata presentata contro un pilota e non contro un concorrente".

La Mahindra ha rifiutato di fornire una spiegazione ufficiale per l'accaduto quando è stata contattata da Motorsport.com.

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