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Intervista

Lotterer: “Sono passato in F.E perché il motorsport è cambiato”

Il pilota tedesco ha ammesso di non aver creduto subito nella serie "eco", ma a causa delle nuove esigenze della società moderna e dell’automobilismo si è convinto a provare l’esperienza delle competizioni elettriche.

Andre Lotterer, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah
Ivan Yim, managing director Techeetah, Jean-Eric Vergne, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Ivan Yim, managing director Techeetah
Ivan Yim, managing director Techeetah
Ivan Yim, managing director Techeetah
Ivan Yim, managing director Techeetah
Jean-Eric Vergne, Andre Lotterer, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Andre Lotterer, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Andre Lotterer, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah inspects the damage to car of  James Rossiter, Venturi Formula E Team
Andre Lotterer, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah

Presente in qualità di invitato all’ultimo ePrix della stagione 2015 a Londra, André Lotterer aveva definito la Formula E “politica” e una “filosofia”.

 

Ora, però, a fronte del ritiro della Porsche dal WEC e la conseguente chiusura del suo programma nella Classe LMP1, il driver di Duisburg si è visto costretto a cercarsi un’alternativa, trovata alla fine proprio nella categoria “full electric” per il team Techeetah in attesa dell’approdo del marchio di Stoccarda nella stagione 2019-2020, in compagnia di Mercedes e di quello di altri big come BMW e Nissan.

“All’inizio certamente, un po’ come tutti, non riuscivo a vedere il quadro più ampio”, ha confidato a Motorsport.com/Autosport. “Ne ero rimasto sorpreso, ma avendo lavorato per Audi e Porsche, due posti al top per il motorsport, mai avrei pensato di lasciare. Adesso però è tutto diverso. L’automobilismo stesso è differente, così come il mondo, per cui la formula E è esattamente la disciplina del futuro”. 

 

“Molti piloti importanti sono qui, è super competitiva e ci sono stati progressi. Stiamo assistendo all’ingresso di numerosi costruttori, il che significa che sta diventando un ambiente professionale. Di conseguenza è stata una mia scelta fare le telefonate per trovare un sedile”, ha quindi rivelato. 

“La prima gara sarà difficile. Tutti hanno già la velocità, mentre io no. Nessuno sta a dormire, dunque vedremo molte scuderie fare passi avanti e altre aumentare il potenziale. Noi siamo dei privati e ci troveremo a lottare contro grosse strutture che possiedono molte risorse a casa, come Audi”, ha proseguito ipotizzando lo scenario di Hong Kong. “Il target è di diventare forti da metà campionato in poi e, magari, di vincere delle corse”.  

 

Infine, sulla scarsa conoscenza della monoposto, presa in mano soltanto nei test ufficiali di Valencia ad inizio ottobre, André Lotterer ha detto: “Non ci ho pensato molto. Sono consapevole che all’inizio dovrò imparare diverse cose. Starà a me farlo nel più breve tempo possibile”. 

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