López: “Non dovrebbe mai esserci un contatto fra compagni”
Il pilota argentino si è scusato con Sam Bird per l’incidente domenicale di Berlino. Per il team principal della DS Virgin Racing, Alex Tai, resta comunque un po’ di amaro in bocca, perché i due avrebbero potuto andare sul podio...
Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing, e Sam Bird, DS Virgin Racing
Sam Bloxham / Motorsport Images
Il secondo round dell’ePrix di Berlino è stato infiammato da un duello tra José María López e Sam Bird. I due compagni di squadra sono entrati in contatto durante la 16esima tornata.
Il britannico, visibilmente più veloce dell’argentino, ha provato a rompere gli indugi per superarlo, ma quest’ultimo gli ha chiuso la porta in faccia, spingendolo fuori pista. Un fatto spiacevole, che ha compromesso la gara dell’inglese, scivolato poi indietro.
Sam Bird però ha provato a chiarire il fatto così a Motorsport.com: “Abbiamo chiacchierato tra noi ed ora è tutto okay. López si è detto dispiaciuto dell’accaduto ed è finita lì. Ho perso un po’ di posizioni, ma diventeremo un team ancora più forte. Tra me e José non ci sono problemi”.
Anche López, sentendosi chiamato in causa ha provato a dire la sua: “Questa è una cosa che non dovrebbe mai accadere con il tuo compagno di squadra. Bird è andato all’esterno; io, invece, ho bloccato le ruote e ho dovuto fare una correzione e ci siamo toccati. Mi scuso con Sam. Fortunatamente per entrambi non ci sono state conseguenze e abbiamo anche fatto dei punti”.
Tutto risolto quindi? Sì o quasi, diciamo che la stabilità di questa coppia non gode di ottima salute. I due, infatti, già all’ePrix di Hong Kong, ad ottobre, si erano toccati.
Il team principal della DS Virgin Racing, Alex Tai, ha provato a spegnere così il fuoco: “Abbiamo chiarito tutto e si sono stretti la mano. Io dico sempre loro che possono correre liberamente, naturalmente una squadra non vuole mai vedere i suoi due piloti che si toccano. Hanno parlato e hanno fatto mea culpa, questo è molto bello”.
Poi ancora ha continuato: “Penso che avevamo la possibilità di chiudere terzi o quarti. Sam era molto veloce e stava dietro a López, io non avrei mai dato un ordine di scuderia in quel caso, quindi Bird doveva fare la sua mossa. La situazione stavolta è stata risolta in maniera più rapida rispetto ad Hong Kong. Hanno rispetto l’uno per l’altro e questo aiuta anche per il futuro”.
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