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La Formula E vorrebbe più Case giapponesi e americane

Forte di uno schieramento per lo più europeo, che verrà arricchito dalle prossime entrate di Audi, BMW, Porsche e Mercedes, la categoria "full electric" vorrebbe attrarre più brand d’oltreoceano nel proprio avvenire...

Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing, battles with Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport

Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing, battles with Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport

Andrew Ferraro / Motorsport Images

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#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing
Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing

Pur non avendo confermato la nazionalità dei costruttori che a breve entreranno nel campionato al 100 per cento “verde”, il patron della serie Alejandro Agag ha ammesso di avere delle preferenze.

Tra le papabili new entry, sebbene difficilmente potrà accadere nelle prossime due stagioni: la Nissan, oggi molto popolare in Giappone con il modello elettrico Leaf, che potrebbe rilevare il team schierato dalla Renault, suo partner sul mercato di serie e al top nelle vendite di questo genere di veicoli dove sta avendo la meglio sulla statunitense Tesla. 

“Spero di poter dare presto il benvenuto ai produttori nipponici e americani trattandosi di Paesi chiave per noi. Come tutti ho sentito delle indiscrezioni, ma nulla è ancora certo”, ha dichiarato a Motorsport.com Alejandro Agag. “Se riuscissimo ad attrarre almeno un marchio per ciascuna delle due zone sarebbe ottimo per noi”.

Per quanto riguarda Toyota, che alla luce dell’addio al WEC da parte della Porsche resterà l’unico riferimento ufficiale nell’endurance, difficilmente seguirà la rivale tedesca in Formula E nel breve termine, puntando ad aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans nel 2018. 

“Non abbiamo avuto molte conversazioni con loro, anche se ci conosciamo e io stesso mi sono recato un paio di volte in Giappone per parlarne”, ha proseguito lo spagnolo che aveva tentato di convincere Aichi ad unirsi al gruppo sin dalla stagione inaugurale 2014-2015.

“Penso che al momento stiano cercando di capire cosa fare in futuro e quale strategia adottare. Personalmente non vorrei spingermi oltre e invitare troppi costruttori per non rischiare di creare disappunto in chi è già presente”, ha infine concluso Alejandro Agag.

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