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La Formula E potrebbe smettere di correre in città per anni

Agag vuole evitare rischi in questo periodo in cui a farla da padrone è la pandemia da COVID-19. Per questo la Formula E potrebbe correre in circuiti permanenti per qualche anno.

Oliver Turvey, NIO 333, NIO FE-005

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

La Formula E potrebbe abbandonare i circuiti nei centri cittadini per circa tre anni come risultato della pandemia da coronavirus, parola del presidente e co-fondatore della serie full electric a 4 ruote del motorsport.

Sin dalla sua prima stagione, nel 2014, la serie ha cercato di promuovere i veicoli elettrici in aree densamente popolate come i centri delle città più importanti al mondo. La pandemia, però, dovrebbe costringere la Formula E a dirigersi verso circuiti permanenti.

Alejandro Agag ritiene che la Formula E potrebbe usare piste permanenti in attesa che la pandemia da COVID-19 sarà finita o, quantomeno, attenuata.

"La verità è che dobbiamo mettere al primo posto la salute della gente e la salute dei cittadini in ogni città. Quindi, finché non sarà completamente sicuro correre in città, non lo faremo. Fino a quando potremo correre, però, lo faremo".

"Il DNA della serie non cambierà, la Formula E è fatta per le città. Ma fino a quando ci saranno motivi di salute, tutti capiranno che dovremo fare eccezioni. Speriamo di essere costretti a farle solo per pochi mesi, ma non sappiamo quanto durerà. Potrebbe essere per 6 mesi, un anno, o anche tre anni".

"Nel peggiore dei casi, non credo che questa situazione possa durare oltre 3 anni. Tutti saranno stati contagiati e tutti avranno l'immunità".

Agag ha aggiunto che le dimensioni relativamente piccole del paddock di Formula E consentirebbero alla serie di ospitare gare in territori che hanno imposto limiti ai raduni con oltre 1000 persone.

"I grandi eventi stanno affrontando una serie di sfide per il futuro. Tutti dovranno cercare modi completamente nuovi di fare le cose, comprese Formula E e F1, ma anche l'automobilismo in generale".

"Dovremo pensare a breve termine, ma anche a medio e lungo termine. A brevissimo termine organizzeremo gare a porte chiuse. Queste avranno un numero massimo di persone che, per noi, sarà probabilmente inferiore a 1000. Potremo fare gare senza pubblico e potremo trasmetterle".

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