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La Formula E continuerà ad avere la... lotteria

Anche nella stagione 2017-2018 la serie “full electric” manterrà il format di selezione dei Gruppi di qualifica, malgrado le critiche di piloti e squadre a proposito dello svantaggio per chi capita nel primo...

Robin Frijns, Amlin Andretti Formula E Team

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Le lamentele e la conseguente proposta di seguire l’ordine della classifica generale per tenere assieme i migliori e scampare l’imprevisto legato al meteo cangiante non hanno avuto seguito.

 

Pure nel campionato in avvio il 2 e 3 dicembre da Hong Kong, i quattro Gruppi di qualifica verranno selezionati via estrazione e resterà in vigore la Superpole tra i migliori cinque. 

Almeno questo è quanto è stato appreso da Autosport in occasione dei test di Valencia nonostante il parere contrario al format palesato dal campione in carica Lucas Di Grassi, penalizzato dalla pioggia improvvisa nella battaglia finale di Londra sia nel 2014-2015, sia nella successiva stagione 2015-2016. 

“Non mi piace come sistema. Anche se quest’anno a Montréal mi ha aiutato, nelle stagioni 1 e 2 essere nel primo Gruppo nell’ultimo ePrix mi ha svantaggiato”, la dichiarazione del brasiliano.

“Non è giusto affidare tutto alla fortuna. A mio avviso i piloti in lizza per il campionato dovrebbero stare assieme. Ci sono un paio di circuiti, ossia Canada e Messico, in cui la lotteria gioca un ruolo importantissimo. Lì qualificarsi nella prima fase può davvero distruggerti il week end”.

Di Grassi ha in seguito rivelato l’idea avuta Sam Bird nel 2016, ma mai adottata. “I Gruppi sarebbero stati random. Quattro da cinque piloti. I migliori 3 di ognuno sarebbero confluiti in due gruppi da sei. Pure qui i top 3 sarebbero andati a disputare una Super Pole, con gli altri accreditati del tempo segnato in precedenza. In questo modo tutti sarebbero stati allo stesso livello. 

“Avrebbe potuto essere interessante”, ha spiegato l’ex pilota di Formula 1, prima di lanciare un altro amo per aumentare il divertimento. Una gara costituita da una pre-finale e una finale, e la prima con la griglia invertita a seconda della generale. 

 

“Così nella corsa conclusiva si avrebbero quattro o cinque ragazzi in lotta per la coppa, maggior rilevanza di ogni battaglia e un gap più grande tra le posizioni che assegnano punti”, ha concluso il 33enne driver paulista.

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