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Jean-Paul Driot: “Una vittoria cruciale nella economia della F.E”

Il team principal della Renault e.dams spiega perché il successo di Sébastien Buemi a Marrakech, condito da una rimonta di ben sette posizioni, si rivelerà fondamentale nel prosieguo di stagione...

Podio: Jean-Paul Driot con Alain Prost e Sebastien Buemi,  Renault e.Dams

Foto di: FIA Formula E Championship

Alain Prost, Renault e.dams; Jean Paul Droit, Renault e.dams e Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Podio: Jean-Paul Driot con Alain Prost e Sebastien Buemi,  Renault e.Dams
Podio: il vincitore della gara Sebastien Buemi, Renault e.Dams
Il vincitore della gara Sebastien Buemi, Renault e.Dams

Jean-Paul Driot, veterano del motorsport e team manager dell’équipe Renault e.dams, ha affermato pubblicamente che il successo di Sébastien Buemi nell’ePrix di Marrakech si rivelerà vitale per le sue possibilità e per quelle della squadra di difendere i rispettivi titoli nel Campionato FIA di Formula E.

Il co-fondatore della squadra francese ritiene inoltre che il pilota svizzero abbia compiuto una "gara perfetta", risultando capace di recuperare alla grande dalla settima posizione della griglia di partenza, andando a raccogliere la seconda vittoria in due corse. 

"Abbiamo avuto una strategia di gara lineare, con consumi energetici sempre migliori del cinque o sei per cento rispetto a quelli di Jean-Éric Vergne e Felix Rosenqvist, quindi sapevamo che un giro supplementare in pista ci avrebbe consentito comunque una buona configurazione”, ha spiegato Jean-Paul Driot a Motorsport.com, a proposito del momento della sosta ai box.

"Abbiamo osservato che per noi tutto ha funzionato perfettamente. Avremmo superato anche la Techeetah-Renault nel finale della competizione, se non avesse avuto dei problemi per conto suo. Abbiamo disputato una gara a dir poco senza sbavature in Marocco". 

 

Egli ha aggiunto: "Ottenere tutti questi punti all’inizio della stagione è molto importante, perché il confronto tra le squadre in questo momento è molto serrato. Non è come l'anno scorso, quando dovevamo confrontarci in pratica soltanto con l’Audi”.

"Abbiamo oggi un plateau di avversari molto più completo, con DS, Mahindra e il team Techeetah assolutamente competitivi, quindi ottenere il massimo punteggio utile si rivela davvero cruciale”. 

E ancora: "Io sono sempre cauto di natura, perché non sappiamo che cosa ci serviranno le prossime gare. Abbiamo visto l'anno scorso quanto velocemente le cose possano cambiare in Formula E”.

"Le Audi viaggiano solitamente meglio di quanto ci abbiano mostrato nello scorso fine settimana. Hanno avuto problemi, non so che quali fossero e non mi interessa neppure, perché sono un avversario forte e torneranno presto all’attacco”

"Dobbiamo rimanere concentrati e non iniziare proprio adesso a dormire sugli allori", ha concluso Jean-Paul Driot...

La penalità? "Fuori del nostro controllo"

Lo storico team manager transalpino ha voluto inoltre spiegare che la penalità pre-gara inflitta a Sébastien Buemi per una violazione legata al mancato rispetto delle norme di sicurezza (l’assenza dell'estintore sulla monoposto al termine delle qualifiche) è stato qualcosa che andava ben oltre le capacità di controllo della squadra.

"Pensiamo che durante le qualifiche la macchina abbia urtato un cordolo e l'estintore sia volato via, essendosi strappati i due cavi di fissaggio che ho tenevano a bordo", ha spiegato Jean-Paul Driot.

"Il grosso problema è che normalmente esso è collocato al di sotto del sedile del conduttore, e non c'è nessuna indicazione, luce o spia che ci dica quando l’alloggiamento è vuoto. Non soltanto: l’estintore è riempito con un gas, non un liquido, ragione per cui non si riesce a vedere se vi sia una perdita”. 

E ancora: "È stato controllato dai Delegati Tecnici prima che scendessimo in pista e andava tutto bene, quindi presumo che sia saltato via all’improvviso”, ha ipotizzato il co-fondatore della DAMS.

"E non c'è stato nessun guadagno in termini di tara, perché usiamo una zavorra. Siamo al di sotto del limite di peso già senza la zavorra”

"Però, da un punto di vista della sicurezza, si è trattato di una violazione del regolamento, e i Commissari Sportivi hanno compreso che non eravamo stati noi a barare. Era una situazione fuori dal nostro controllo". 

 

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