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Jaguar Racing: “Abbiamo ora una grande responsabilità”

James Barclay, capo delle operazioni in F.E della Casa britannica, prende le distanza dal fallimento del programma di F.1 esauritosi nel 2004, ma allo stesso tempo si aspetta un “anno di apprendistato”...

2017 Jaguar I-type, dettaglio

2017 Jaguar I-type, dettaglio

Jaguar

Eddie Irvine, Jaguar Racing
James Barclay, Director of Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing, e Antonio Felix da Costa, Amlin Andretti Formula E Team
2017 Jaguar I-type
2017 Jaguar I-type
2017 Jaguar I-type
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing

Il gran capo del programma di Formula E in seno alla Jaguar Racing, James Barclay, ha ammesso che il compito di scrivere il prossimo capitolo nella lunga storia del marchio britannico di automobilismo dà alla sua squadra una "enorme responsabilità".

L’ePrix di Hong Kong di questo fine settimana, che inaugurerà la stagione tre della serie “full electric”, segnerà l’ingresso della Casa del Giaguaro in un contesto sportivo internazionale di una certa importanza dal termine del suo sfortunato ciclo di presenza in Formula 1 esauritosi nel 2004.

In cinque stagioni nei Gran Premi, la Jaguar Racing era riuscita a vincere una sola gara, ottenendo appena due piazzamenti sul podio e non andando oltre il settimo posto nel campionato costruttori. 

In ogni caso, James Barclay è stato ansioso di sottolineare che l'operazione nel Circus è stata supervisionata dai precedenti proprietari dell'azienda (la Ford, mentre oggi appartiene al gruppo Tata Motors), e che sono invece i precedenti successi nelle gare Turismo e negli Sport Prototipi ciò che il programma in Formula E del produttore d’oltre Manica spera di emulare.

"Le ultime incursioni nel motorsport, avvenute in Formula 1, sono state compiute da una società diversa, con una differente organizzazione e strutture di gestione diverse", ha ricordato il manager inglese.

"La complessità di tale progetto agonistico è stato ben documentato ed è noto a tutti; si tratta di un impulso inedito, con nuove persone”.

"Per me, c’è un elemento che fa una differenza fondamentale: abbiamo un gruppo di persone che sanno quello che serve per avere successo, il che è cruciale. Il programma di Formula 1 era ed è completamente separato, distinto, da ciò che siamo ora”.

"Se la si guarda nel suo complesso, quella della Jaguar è un'illustre storia di partecipazioni sportive. Ed è una responsabilità enorme l’impegno di scrivere il prossimo capitolo di quel libro carico di successi".

Verso "un anno di apprendistato"

La Jaguar Racing ha goduto di un promettente debutto nei test pre-ampionato a Donington Park, occasione nella quale Mitch Evans, che si è unito ad Adam Carroll nella driver line-up della squadra, è giunto ad appena un secondo e un decimo di distacco dal campione in carica Sébastien Buemi (Renault e.dams) nella giornata finale.

Nonostante i segnali incoraggianti, James Barclay ha sottolineato che la prima stagione in Formula E dovrà essere necessariamente considerata "un anno di apprendistato", cioè un necessario scotto da pagare prima che il team possa sperare di iniziare regolarmente a sfidare le squadre più blasonate della categoria. 

"Dal nostro punto di vista, Donington è stata un’esperienza davvero positiva", ha aggiunto il dirigente inglese. "Siamo stati probabilmente una delle squadre più affidabili in pista, e non ci siamo nemmeno impegnati più di tanto per cercare i tempi sul giro...”.

"Non avevamo ‘assettato’ la macchina esplicitamente per Donington, ragione per cui ci siamo concentrati sul lavoro di messa a punto”.

"Non saremmo qui se non avessimo pensato di poter fare bene, ma si tratta di essere misurati e realistici rispetto a ciò che avverrà...”.

"Non possiamo permetterci di dire che arriveremo per dominare fin dal primo giorno, anzi. Abbiamo un sacco di cose da imparare, e abbiamo intenzione di trattare quest'anno come una stagione di tirocinio...". 

 

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