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Heidfeld: “Il giro più veloce ha provato la nostra ‘forza’...”

Partito da fondo griglia in seguito a un errore in qualifica, il tedesco della Mahindra Racing ha preferito evitare rischi, ma a Parigi ha strappato due preziosi punti ai contendenti per il titolo.

Alejandro Agag, Nick Heidfeld, Dilbagh Gill, Mahindra Racing,

Alejandro Agag, Nick Heidfeld, Dilbagh Gill, Mahindra Racing,

Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing under yellow flag
Nick Heidfeld, Mahindra Racing in the pitlane
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing

Del malloppo di quattro punti con i quali la Mahindra Racing ha lasciato Parigi nel tardo pomeriggio di sabato 23 aprile, la metà sono stati merito di Nick Heidfeld. Il driver tedesco, che a differenza di Bruno Senna non ha strappato la nona posizione, si è assicurato nelle retrovie il VISA Fastest Lap Award, cioè quel giro più veloce che porta con sé un piccolo bonus di punteggio.

L’ex top driver di Formula 1 aveva preso la partenza dall’ultima posizione sullo schieramento in seguito a un duplice “botto” in qualifica, prima con il muro e poi con la Venturi dell’incolpevole Mike Conway, e in gara non è andato più in là del 12esimo posto.

La vera impresa è stata tuttavia il primato sul passaggio singolo, non soltanto perché ottenuto in barba ai contendenti per il titolo, ma anche perché la superficie stradale sconnessa, scivolosa e le basse temperature ambientali hanno sfidato molti piloti, con un numero di vetture, squadre e piloti alle prese con difficoltà nelle prestazioni degli pneumatici e con la ricerca del grip necessario. 

 

“La gara è andata tutto sommato bene, considerando che ho iniziato dalle retrovie dopo il mio errore in qualifica. Sapevamo che non sarebbe facile sorpassare su questo circuito, ma ciò si è rivelato essere ancora più difficile di quanto mi aspettassi", ha dichiarato Nick Heidfeld al termine dell’ePrix di Parigi.

"Il mio piano iniziale era quello di utilizzare l’energia extra (ricevuta dai tifosi su Internet con il FanBoost, ndr) per guadagnare posizioni, ma ho guardato gli altri piloti intorno a me bloccare le ruote, andare di traverso o toccarsi a vicenda, spingendo durante la corsa, e così ho deciso che non valesse la pena correre i rischi. Sarebbe stato molto difficile guadagnare abbastanza posizioni da concludere in zona punti. Avrei potuto classificarmi uno o due posti più avanti, ma avrei potuto avere anche un incidente…", ha continuato l’ex veterano del Circus al termine della corsa del 23 aprile.

"Ciò che ha portato un sorriso sul mio volto alla fine della giornata è stato registrare il giro più veloce. Si è visto che siamo forti e abbiamo un ritmo di gara competitivo. Ciò è stata anche una bella ricompensa per la squadra. È sempre bello portare un trofeo o un premio a casa, soprattutto per il fatto di esserci riusciti in uno degli eventi più speciali che abbiamo mai avuto nel calendario della Formula E. È stato come portare via un souvenir di Parigi...", ha concluso il teutonico

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