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Frijns: “In quel sorpasso ho tentato il tutto per tutto!”

La sesta piazza del “rookie” olandese nell’ePrix di Berlino dopo qualifiche miserrime è tutta figlia della sua corsa di rimonta, che ha incluso una spettacolare manovra all’interno di Loïc Duval...

Robin Frijns, Amlin Andretti

Robin Frijns, Amlin Andretti

Tim Biesbrouck

Robin Frijns, Amlin Andretti
Robin Frijns, Amlin Andretti
Robin Frijns, Amlin Andretti
Robin Frijns, Amlin Andretti
Robin Frijns, Andretti Autosport
Robin Frijns, Andretti Autosport
Robin Frijns, Andretti Autosport
Robin Frijns, Andretti Autosport

Niente spaventa Robin Frijns, e un po’ di fortuna non guasta mai. Formalmente soltanto 16esimo al termine delle prove ufficiali cronometrate dell’ePrix di Berlino, il pilota olandese del team Amlin Andretti si è visto "regalare" quattro posizioni allorché altrettanti piloti sono stati retrocessi a fondo griglia per l’errata pressione di gonfiaggio dei loro pneumatici Michelin.

Dodicesimo allo start “reale”, l’alfiere della Spark-Renault SRT_01E edizione 2014 numero 27 si è fatto coraggio e ha attaccato a più non posso, scavalcando Mike Conway (Venturi) e la compagna di squadra Simona De Silvestro alla partenza. Guadagnata un’ulteriore posizione in seguito a un problema tecnico di Nelson Piquet Jr. (NextEV TCR), l’ex campione di Formula Renault 3.5 si è trovato alle spalle della Dragon Racing di Loïc Duval

 

In quel momento in ottava e nona piazza, i due hanno iniziato la loro battaglia. Il neerlandese era in modalità di risparmio energetico mentre inseguiva il francese, però con un ritmo più veloce. A un certo punto, Frijns ha speso l'energia supplementare per scattare come un missile e superare Duval con una “staccatona” in curva a ruote fumanti che ha raccolto l’applauso del pubblico berlinese. Sbarazzatosi di Loïc, Robin ha poi messo gli occhi sul gruppo di piloti di testa. Aveva intanto racimolato due ulteriori posizioni, prima di fermarsi per la sostituzione obbligatoria di monoposto quando occupava la sesta piazza...

Un pit-stop eseguito lentamente dalla squadra di patron Michael Andretti, ha però causato un ulteriore ritardo a Robin Frijns. Soltanto quando la situazione in pista si è più o meno stabilizzata, il talento dei Paesi Bassi si è visto “restituire” la sesta posizione. Ha poi trascorso la fase finale dell'ePrix di Berlino difendendosi dal rimontante Nick Heidfeld (Mahindra Racing). I due estemporanei rivali disponevano dello stesso quantitativo di energia, per cui lo spettacolo non è mancato, ma la bandiera gialla apparsa ai concorrenti e rimasta a neutralizzare la corsa sino a due giri dal termine non ha minimamente sovvertito l’ordine d’arrivo e la sesta piazza del “rookie” in terra di Germania... 

 

"All'inizio della gara di Berlino, le cose hanno preso una bella piega, perché sono stato in grado di sorpassare due vetture già all’esterno della prima curva, sfruttando il fatto che tutti gli altri piloti si fossero mossi verso l'interno della pista sfruttando una traiettoria alternativa alla mia", ha detto l’olandese in forza al team Amlin Andretti a partire da questa stagione.

“A un certo punto mi sono trovato dietro Duval. Stavo cercando di risparmiare un po’ di energia all'inizio, ma Loïc era troppo lento per i miei gusti e il mio ritmo: rischiavo di consumare troppo, rimanendo alle sue spalle senza che ce ne fosse motivo. Quando ho visto che il gruppo davanti a me stava per andare via, ho tentato il tutto per tutto per superarlo, e ci sono riuscito. È stata una mossa difficile, azzardata, ma sono riuscito a portarla a termine, e quindi è stato giusto così. Quando mi sono liberato dell’intralcio, ho preso a inseguire i leader: lì ero più veloce e alla fine il divario è stato soltanto di un secondo e mezzo”, ha aggiunto Frijns.

Concludendo, secondo Robin: "Con il pit-stop abbiamo perso un po' di tempo, ma è altrettanto vero che le posizioni di tutti erano già ben consolidate. Il divario con i battistrada era ormai troppo grande, pressoché incolmabile. Nick Heidfeld era dietro di me e avevamo lo stesso ritmo, ma un po' prima della Safety-Car ce l’ho fatta a prendere un po’ di vantaggio. Quando è stato dato di nuovo il verde, nessuno aveva attivata la modalità di risparmio dell’energia, così gli ultimi due giri sono stati affrontati a tavoletta. Del resto, finché non si fanno errori, va tutto bene!”. 

 

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