Sospensioni anteriori e posteriori irrobustite a Miami
Si è appreso che la Spark Racing Technology ha rivisto il push-rod e il triangolo superiore per le molte rotture
Nel gap di due mesi di calendario trascorso fra il round di Buenos Aires e il successivo Miami ePrix, andati rispettivamente in scena il 15 gennaio e il 14 marzo, le monoposto di Formula E sono rimaste soltanto apparentemente invariate.
La Spark Racing Technology, il consorzio guidato da Frédéric Vasseur incaricato di realizzare le macchine per la prima stagione, ha infatti avuto il tempo sufficiente per sviluppare, realizzare e saggiare alcune soluzioni utili al miglioramento delle vetture da corsa “tutte elettriche”, le quali avevano evidenziato alcune criticità ai cinematismi dei triangoli e di robustezza nelle gare cittadine disputate in Cina, Malesia, Uruguay e Argentina (in quest'ultimo caso portando al ritiro di Karun Chandhok e del leader di campionato Lucas Di Grassi in seguito a contatti troppo bruschi con i cordoli che avevano portato al cedimento dei braccetti).
“In Florida abbiamo fornito alle squadre, dopo averli testati con successo, un push-rod posteriore rinforzato e un inedito triangolo superiore della sospensione anteriore, anch'esso migliorato", ha spiegato Théophile Gouzin, direttore tecnico dell'azienda transalpina, al sito d'informazione electricautosport.com.
È bene precisare che la monoposto Spark-Renault SRT_01E, che a Miami non pare aver patito gli stessi problemi alle sospensioni registrati dal round di Pechino in poi, è stata progettata fin dall'inizio con l'obbligo di adattarsi a diversi propulsori e di integrarsi con particolari provenienti dai più disparati fornitori “di razza”, con tutte le conseguenze del caso.
Oggi vi collaborano Williams (batteria), Renault (integrazione dei sistemi), McLaren (motore elettrico), Michelin (pneumatici) e Dallara (chassis), che hanno contribuito alla prima generazione di monoposto di Formula E. Attraverso la raccolta di dati dai team coinvolti, la Spark Racing Technology è stata in ogni caso in grado di avviare lo sviluppo di evoluzioni per la seconda stagione, ma che cosa accadrà con la progressiva transizione dall'idea di monomarca verso il concetto di serie aperta a tutti?
"L'aggiornamento del prossimo anno si concentrerà sul raffreddamento della batteria e le prestazioni. Siamo anche alla ricerca di una migliore gestione della temperatura dei freni, per migliorare l'impulso iniziale di arresto e la controllabilità della macchina in sede di frenata", fa sapere l'azienda francese.
La Formula E è stata in ogni caso congegnata come un “campionato aperto”, il che significa che altri produttori di componenti e costruttori saranno in grado di migliorare in autonomia il gruppo propulsore elettrico/trasmissione e, in una fase successiva, anche sviluppare una propria batteria.
Non è un caso, infatti, che molte delle aziende di automotive già partecipanti alla serie come team stiano diventando costruttori e abbiano finora aderito al progetto in misura di otto...
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