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Gran gioia per Alejandro Agag: ha provato la "sua" auto

L'organizzatore della prima serie mondiale per monoposto elettriche si è improvvisato pilota a Homestead-Miami

Il sogno di Alejandro Agag, l'uomo che unitamente alla Casa della Losanga e alla FIA ha portato a compimento l'impresa di un campionato internazionale per monoposto completamente elettriche, si è avverato questa settimana, quando ha avuto modo di guidare personalmente una SRT_01Es Spark-Renault.

L'opportunità di toccare con mano la propria creatura non si è ovviamente concretizzata sul tracciato cittadino della Florida che ospita la gara del 14 marzo, bensì sull'impianto non ovale dell'Homestead-Miami Speedway. "È stata una giornata fantastica per me", ha dichiarato l'imprenditore spagnolo, che ha compiuto una manciata di giri di preparazione su una delle Safety-Car battezzate Qualcomm prima di infilarsi nella veloce monoposto, impressionando peraltro l'estemporaneo coach Bruno Corriea. "È stata la prima volta in cui ho guidato una macchina a ruote scoperte ed è una stata una Formula E, una vettura che significa tanto per me e per tutti noi coinvolti nel progetto. Questo era soltanto un sogno, tre anni fa, ma adesso è una realtà tangibile e io ho avuto modo di guidarla in un circuito. Non avrei potuto essere più felice in quei momenti: ero davvero al settimo cielo...".

Era, sì, la sua prima volta in una monoposto, ma ciò non gli ha impedito di testare i limiti della macchina. "Non volevo danneggiare questa vettura in quanto è l'unica che abbiamo a disposizione come organizzatori, ma alla fine ho spinto", ha ammesso Alejandro. "A un certo punto ho perduto un po' il controllo del mezzo e ho pensato 'se mi schianto, molte persone non ne sarebbero affatto felici', ma a bordo si stava così bene e… l'esperienza sarebbe stata comunque breve. Stavo inanellando i miei giri tranquillamente tanto che, quando ho dovuto rientrare ai box, ero davvero triste. Avrei voluto continuare nel test, ma la batteria era pressoché scarica. Non vedo però l'ora di avere un'altra possibilità di pilotarla di nuovo".

Dopo aver guidato in solitudine questo singolarissimo esemplare di auto da corsa, Agag ora avrà una maggiore comprensione delle sfide che i piloti della Formula E si trovano ad affrontare. Ma lui non ha certamente davanti a sé la prospettiva di una carriera al volante.
"Non so se vogliano imparare da questa mia esperienza in macchina, ma sono convinto che nella vita tutto serva. Sperimentare questo tipo di sensazioni e sapere che cosa si prova a guidare una di queste vetture, ti fa capire molto meglio i driver. Loro vivono comunque in una galassia diversa e a parte: se avessi avuto uno dei nostri piloti in azione con me in pista, probabilmente mi avrebbe doppiato dopo un paio di giri…".

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