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Il primo degli ePrix londinesi si concede a Buemi

Sébastien precede al traguardo D'Ambrosio e Vergne e dà in anticipo il titolo squadre alla e-dams Renault

Cinque punti, appena cinque lunghezze. A dimostrazione del fatto che in Formula E e fra le monoposto elettriche tutto è davvero possibile, a tanto si è ridotto, dai ventitré che erano, il vantaggio in termini di punti che Nelson Piquet jr, tuttora leader del campionato, aveva su Sébastien Buemi, il quale nel primo dei due ePrix di Londra ha accompagnato la pole position con la terza vittoria stagionale.

Non soltanto: lo svizzero dell'équipe e-dams Renault, che alla vigilia della corsa sul Battersea Park aveva affermato di non avere sostanzialmente nulla da perdere, ha guidato la gara in souplesse dopo la partenza in regime di Safety-Car e ha menato le danze con un gap di circa tre secondi su Jérôme D'Ambrosio e sulla grigia monoposto della Dragon Racing, prima e dopo il cambio vetture regolamentare. Nemmeno l'estemporanea presenza della BMW della Direzione Gara sul tracciato per tre tornate, che ha neutralizzato i divari esistenti fra i concorrenti in seguito al crash all'ultima curva di Daniel Abt, ha “saputo” o potuto rimescolare le carte.

Il successo di Sébastien Buemi, che fa pendant con le precedenti vittorie di Punta del Este e Montecarlo, si è abbinato perfettamente alla settima posizione al traguardo di Nicolas Prost e ha aritmeticamente garantito alla squadra d'Oltralpe foraggiata dalla Renault il titolo costruttori con una prova d'anticipo.

Nella City l'ultimo gradino del podio è stato appannaggio di un Vergne (il suo è il secondo ingresso stagionale fra i top three…) già in palla nel secondo turno di prove libere e che pure aveva preso il via dalla quinta posizione. Jean-Éric aveva superato un “Nelsinho” in Inghilterra più opaco del solito al terzo giro, dopo che il sudamericano della scuderia NextEV TCR aveva perduto slancio nel tentativo di scavalcare l'arcirivale Lucas Di Grassi: i due si erano anche urtati in rettilineo, prima che il figlio d'arte piombasse in maniera disorganica su una chicane. Di lì a quattro tornate, il francese del team Andretti Autosport si sbarazzerà però anche della monoposto del team ABT Sportsline, con una staccatona a ruote bloccate, pur dovendo resistere ai suoi assalti nel finale di competizione in seguito alla necessità di risparmiare energia...

Piquet jr e il collega e “nemico” delle piste brasiliano hanno viaggiato a lungo in coppia al termine della fase di neutralizzazione, salvo perdere cinque secondi negli ultimi giri e due ulteriori punti per il giro più veloce staccato da Di Grassi. E domenica pomeriggio il gioco si farà duro: chi vorrà provarci? In lizza per la prima, storica corona della Formula E sono rimasti in tre...

Come nel caso di Jérome D'Ambrosio, anche per il menzionato Nicolas Prost e per Sam Bird il primo ePrix londinese ha visto sfumare le loro speranze aritmetiche di aggiudicarsi il titolo. A Battersea Park, il britannico della Virgin Racing è stato veloce in gara dopo una qualifica tormentata, ma un pit-stop lento gli è costato un ingresso fra i top five. Ha dunque dovuto superare ancora il francese figlio d'arte della e-dams-Renault e Loic Duval, la cui monoposto Dragon Racing soffriva di una mancanza di velocità di punta, e ce l'ha fatta ad agguantare il sesto posto.

Oliver Turvey, chiamato dalla NexteEV TCR per dare manforte a Nelson Piquet jr, è stato il migliore degli esordienti, portando a casa la nona piazza. Avrebbe potuto fare molto meglio, ma una sosta ai box eccessivamente prolungata gli è valsa due punti in meno in occasione del suo ingresso nella classifica generale.

L'ultimo piazza fra i “magnifici dieci” è stata di Stéphane Sarrazin. L'alfiere della Venturi Grand Prix è stato veloce tutto il giorno, ma ha pagato un errore in qualifica. È stato comunque promosso in zona punti con la “complicità” di Bruno Senna (Mahindra Racing) e Salvador Duran (Amlin Aguri), puniti dai Commissari Sportivi di Londra per velocità eccessiva in pit-lane.

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