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Hong Kong non ha ancora gettato la spugna...

Lawrence Yu Kam-kee, presidente della federazione della Città-Stato asiatica, insegue il torneo “full electric”

FIA Formula E signage

Foto di: FIA Formula E Championship

FIA Formula E signage
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Simona De Silvestro, pilota IndyCar e Formula E
Sam Bird, DS Virgin Racing Formula E Team

Le speranze di Hong Kong di ottenere una tappa della seconda edizione del Campionato FIA di Formula E rimangono tuttora vive, vista l'approvazione recente, ma a titolo squisitamente provvisorio, del calendario 2015-2016 della categoria da parte del Consiglio Sportivo Mondiale della FIA riunitosi a Città del Messico.

L'incertezza recente e montante sulle date del London ePrix, la prorompente iniziativa di Lugano, le ambizioni del Brasile e l'incertezza circa l'attribuzione della data del 19 marzo fra Miami e la capitale messicana rendono il datario della serie “full electric” ancora sufficientemente fluido da far pensare a cambiamenti in corso d'opera.

Dopo aver perduto la possibilità di ospitare una gara per monoposto ad emissioni zero nella stagione 2014-2015 a causa di un problema del percorso, l'ex protettorato britannico spera di trovare nel giro di un paio di mesi gli strumenti per farcela. Lo ha detto senza mezzi termini Lawrence Yu Kam-kee, presidente della Hong Kong Automobile Association, in un'intervista rilasciata al giornalista Chan Kin-wa del quotidiano South China Morning Post.

"Non si tratta soltanto di Hong Kong, ma è l'intero calendario 2016 a non essere stato ancora fissato alla perfezione. Anzi...", ha detto Yu. "Certo, stiamo spingendo duramente per ottenere questo spettacolare evento e far sì che si disputi davanti alla nostra gente, ma ovviamente ci sono alcuni dettagli che devono ancora essere risolti dal consiglio di amministrazione dell'ente. Non credo che l'attesa per una decisione sarà molto lunga, comunque. Confido di poter avere qualche buona notizia già nei prossimi mesi".

L'alto dirigente dell'HKAA, che esercita il potere sportivo automobilistico su un territorio di 1.104 km quadrati restituito dal Regno Unito alla Repubblica Popolare Cinese nel 1999 e rimasto una “regione amministrativa speciale”, sostiene che l'ePrix asiatico, previsto in origine nel novembre 2014 e rimosso dal calendario nel tardo 2013, aveva già ricevuto il sostegno di vari dipartimenti governativi e reperito i finanziamenti necessari all'impresa.

Non soltanto: non va dimenticato che la Formula E Holdings, la società di Alejandro Agag e dei suoi partner e soci che tira le fila della categoria, per ragioni fiscali e burocratiche, ha sede proprio presso l'Hopewell Centre in Queen's Road East a Hong Kong.

Un circuito della lunghezza di 2,2 km si dispiegherebbe fra Victoria City, uno dei primi insediamenti britannici dopo la sua trasformazione in colonia nel 1842, e la zona portuale di attracco dei traghetti Star Ferry, interessando la Wo Road, una delle principali arterie della metropoli cinese da sette milioni di persone. Una porzione del centro storico, malgrado la concentrazione nella sola giornata del sabato degli eventi della Formula E, dovrebbe essere chiusa al traffico veicolare ordinario per tre giorni.

Immagine: South China Morning Post

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