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Di Grassi: "Abbiamo ricordato di essere veloci"

Lucas, di nuovo secondo in campionato dopo la piazza d'onore in Russia, si sfoga del “torto” subìto a Berlino

Alla fine, chi sa guidare un'auto da corsa e dimostra di avere alle spalle una squadra solida, viene sempre fuori. Dal punto di vista di Lucas Di Grassi, secondo sul traguardo del Moscow ePrix ad appena 2”012 dal vincitore Nelson Piquet jr dopo avere attraversato indenne la moltitudine di penalità che ha colpito Sébastien Buemi e Jean-Éric Vergne, la morale è indubbiamente questa. Però, alla vigilia del doppio round finale di Londra del 27 e 28 giugno, il pilota di punta della ABT Sportsline conta uno svantaggio di ben 17 lunghezze (128 a 111) dal battistrada...

"Tutti coloro che avevano il dubbio che la nostra macchina fosse illegale per qualche motivo, o avevano il dubbio che noi avessimo tratto chissà qualche vantaggio dall'ala anteriore che abbiamo impiegato a Berlino, ha il dovere morale e, volendo, anche il diritto di ricredersi. Abbiamo dimostrato loro che avevamo una monoposto molto veloce anche a Mosca", ha precisato il brasiliano, non senza una punta di comprensibile stizza.

"La posizione in pista è molto importante, e se non fossimo stati ancora una volta davanti non saremmo andati forte qui come a Berlino. Questo è il punto. In ogni caso, in Russia abbiamo dimostrato a tutti di essere capaci di avere di nuovo una macchina veloce. Non importa che una piccola riparazione sia stata considerata illegale in Germania, ci sia costata 25 punti, un podio e la leadership del campionato. Alla fine, piaccia o no, per me è stata una decisione che non è maturata nel modo giusto. Fine...".

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