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Di Grassi a Berlino vince e conferma la leadership

Lucas approfitta di un errore del poleman Jarno Trulli alla seconda curva dopodiché nessuno lo minaccia più

Lucas Di Grassi non ha fallito l'obiettivo che qualunque leader di campionato si sarebbe dato. Vincere ancora, per estendere la propria “dittatura” in classifica e marciare da battistrada verso gli ultimi appuntamenti stagionali di Mosca e di Londra. È la sua seconda affermazione stagionale, dopo il “golpe” in apertura di torneo 2014-2015 a Pechino il 14 settembre dello scorso anno. In questo senso, la Formula E non fa e non ha fatto davvero alcuna eccezione...

Il pilota brasiliano della ABT Sportsline ha portato a casa il risultato pieno sul suolo tedesco, Paese di riferimento dell'Audi e della scuderia per la quale gareggia, dopo aver preso il via dalla seconda posizione dello schieramento dell'ePrix di Berlino e scavalcato l'estemporaneo poleman Jarno Trulli alla seconda curva.

Il conduttore e team manager abruzzese ha commesso infatti un errore in frenata in corrispondenza della seconda piega sul tracciato ricavato all'interno dell'ex aeroporto di Tempelhof, arrivando largo e dovendo cedere la posizione a Di Grassi. L'ex protagonista dei Gran Premi di Formula 1 manterrà la piazza d'onore per sei tornate, prima di venire via via risucchiato dagli altri concorrenti e doversi fermare in pit-lane a due giri dalla fine.

Costruito un vantaggio di 10 secondi nei primi otto giri, il driver sudamericano non è stato più minacciato da nessuno durante il resto della gara, conservando il comando delle operazioni anche dopo i pit-stop per il cambio vettura. Dalla corsia box, Lucas è infatti emerso con 11 secondi di distacco a suo favore (ridotti a 7”586 una volta al traguardo) sulla Spark-Renault affidata dalla Dragon Racing a Jérome D'Ambrosio, capace di un'efficace quanto intelligente rimonta dalla sesta piazza dello start.

Il belga di origini italiane è stato letteralmente una macchina da guerra a Berlino e sarebbe stato anche più fortunato se i problemi elettrici sulla monoposto vincitrice del team Audi Sport ABT si fossero verificati a gara in corsa anziché una volta discesa la bandiera a scacchi: sesto nelle prime fasi della competizione, D'Ambrosio ha dapprima liquidato uno Jarno Trulli meno in palla che nelle prove ufficiali e successivamente scavalcato Nicolas Prost (e-dams). Nel mirino gli si sono a quel punto presentati l'idolo di casa Nick Heidfeld, superato al 12esimo passaggio in pista, e Sébastien Buemi con l'altra vettura sponsorizzata Renault, quest'ultimo messo dietro al termine delle ripetute soste ai box di metà fatiche.

Consolidata la terza posizione dello svizzero, particolarmente decisiva in termini di punteggio e meritevole di una condotta accorta, a divenire bersaglio degli inseguitori è stato a quel punto il conduttore tedesco della Venturi Grand Prix, attaccato e passato a quattro giri dalla fine sia da Loic Duval (Dragon Racing) che dal rimontante Nelson Piquet Jr.

Il brasiliano dell'équipe NextEV TCR era in pieno recupero dalla sfortunata 13esima piazza della griglia di partenza ed era a caccia di punti preziosi: ai box della compagine cinese hanno così deciso di ritardare la sua sosta di un passaggio, in maniera da garantirgli un pieno di elettricità nella "ridotta" seconda metà di corsa unitamente al FanBoost ricevuto dal pubblico (40 CV per 5”), con il quale ha messo dietro di sé la macchina by Venturi di Stéphane Sarrazin.

Il transalpino, in crisi di carica nella fase terminale del DHL ePrix di Berlino, ha completato la top ten della graduatoria finale precedendo Sam Bird (Virgin Racing) e Vitantonio Liuzzi (Trulli Gp). L'undicesima posizione è stata appannaggio di un opaco Nicolas Prost, ridotto a un'ombra del vincitore della corsa di Miami nei colori della squadra di papà Alain e Jean-Paul Driot, il quale ha battuto un Antonio Félix Da Costa (Amlin Aguri) che era stato capace di issarsi fino al settimo posto prima di venire condannato a un drive-through.

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