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De Silvestro: “Guai di software, ma ce la faremo!”

Pochi giri di pista finora a Donington Park per la lady driver svizzera con il powertrain Andretti ATEC-01

Simona de Silvestro, Amlin Andretti

Foto di: John Rowley

Non è stato un inizio di stagione ideale quello di Simona De Silvestro, considerati i tanti, troppi problemi di affidabilità che hanno ostacolato finora ogni progresso della sua squadra nei test pre-campionato di Donington Park. Ma la lady driver svizzera del team Andretti, fresca di firma con la formazione statunitense sponsorizzata dal gruppo Amlin, ritiene che i problemi saranno risolti in tempo e fa una vera e propria professione di ottimismo...

Prima di tutto, vale la pena farti le congratulazioni per l'accordo con patron Michael per la seconda stagione di vita del Campionato FIA di Formula E. I primi quattro giorni di prove in Inghilterra sono stati probabilmente deludenti, però. Che cosa ti ha impedito di scendere in pista?

“Sono stati per lo più problemi di software, e guai del genere. È stato sicuramente un po' frustrante per ciascuno di noi, ma questo è il motorsport e va accettato: a volte per affrontare queste situazioni e uscirne, non c'è che da lavorare sodo. È una questione risolvibile la nostra, ovviamente, ma ci vuole tempo...”.

Sarà difficile adattarsi alle condizioni che troverete a Pechino?

“Non l'affronteremo certamente in maniera ideale o come avremmo voluto, ma io ho esperienza di monoposto e di tracciati cittadini. Ogni volta che si è fuori dall'abitacolo di una vettura da corsa e si sta fermi, non è certamente una cosa buona: si è impotenti. Quando salgo in macchina imparo qualcosa di nuovo, ma non mi è ancora consentito farlo al meglio. Questa è la situazione in cui ci troviamo e questa è quella che dobbiamo risolvere: cercheremo di fare del nostro meglio per uscirne”.

Ritieni che l'esperienza che hai accumulato a Londra, in occasione del tuo debutto stagionale in Formula E nelle gare del 27 e 28 giugno scorsi, ti aiuterà a fare bene nonostante la mancanza di chilometri e di allenamento con il nuovo powertrain ATEC-01?

“È difficile dirlo in questo momento, perché non siamo stati in grado di fare ciò che avevamo in programma. Abbiamo un sacco di lavoro davanti a noi, in buona parte arretrato, ma ammetto di aver apprezzato parecchio l'evento di Londra, e lo dissi anche all'epoca. Queste vetture sono difficili da guidare e la serie è davvero competitiva, ma è qualcosa che non vedo l'ora di sperimentare sulla mia pelle in questa stagione. Lo ripeto: dove ci troviamo adesso non è una posizione ideale, ma il team sta lavorando alacremente per individuare i problemi effettivi, e per ovviarvi”.

Quali sensazioni differenti dà oggi la macchina rispetto a quella dello scorso anno per effetto della modifica dei regolamenti?

“Non è facile ipotizzarlo visti i miei pochi chilometri percorsi, ma a naso penso che ci sia un netto miglioramento di passo rispetto al primo campionato. Immagino che qualsiasi serie che programmi sviluppi costanti lo faccia supponendo miglioramenti anche prestazionali di anno in anno, ma a volte si devono sciogliere diversi nodi per arrivare al pettine. Una volta che saremo giunti dove ci prefiggiamo di essere, credo che il miglioramento sarà inevitabile e sarà percepibile”.

Che cosa significa per te personalmente far parte di questa serie?

“È veramente speciale essere a tutti gli effetti parte della Formula E, lo dico senza tema di smentita, soprattutto perché si tratta di un nuovo campionato e perché i talenti di rango sulla griglia di partenza si sprecano. Non vedo l'ora che inizi questa stagione e di venire coinvolta nello sviluppo della nuova tecnologia elettrica: è fantastico aver intrapreso questo viaggio...”.

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