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Pedro De La Rosa ha già provato per il team Aguri

Il pilota spagnolo è sceso in pista a Donington con una nera Spark-Renault SRT_01E e guarda all'elettrico

Pedro De La Rosa, osservato a Londra durante la sua visita al fine settimana conclusivo dell'edizione 2014-2015 del Campionato FIA di Formula E, ha compiuto il primo, decisivo passo in direzione di un futuro nella categoria “full electric”.

Il pilota spagnolo, ex collaudatore della Ferrari e già protagonista del Circus con i team Arrows, Jaguar, McLaren, Sauber e HRT fra 1999 e 2012, ha effettuato un lungo test mercoledì 8 luglio a Donington Park con il Team Aguri a bordo di una Spark-Renault SRT_01E nera carbonio, sulla quale era sparito ogni riferimento allo sponsor Amlin.

La squadra di Aguri Suzuki, diretta sulle piste cittadine della categoria da Mark Preston, effettuerà altre prove a breve con diversi piloti, ma non è chiaro se ciò sia preliminare alla sostituzione nella stagione 2015-2016 di Antonio Félix Da Costa, che nell'edizione inaugurale della Formula E è stato già costretto a saltare due appuntamenti per le concomitanze con il DTM.

"Le auto elettriche saranno il futuro, che alla gente piaccia o no. Che si tratti macchine mosse da batterie al litio, spinte dall'idrogeno o con qualsiasi altra motorizzazione, le vetture prive di motori termici prenderanno il sopravvento", ha detto De la Rosa.

Così Pedro continua nella descrizione del suo provino: “Non si sentono il motore o le vibrazioni su queste monoposto. Ho trovato un po' di difficoltà nel 'sentire' le gomme perché il pattinamento delle ruote e del retrotreno erano difficile da comprendere. Ma, fino a prova contraria, è sempre una monoposto: apparentemente uguale, ma che dà un feeling diverso. La sensazione di velocità è lì che ti aspetta, perché c'è meno grip meccanico. Devi guidare al limite, e non è sempre facile".

E ancora: "In realtà, non mi ci è voluto molto ad adattarmi. È sempre più facile quando si ha la stessa potenza del motore, ma quando le cose cambiano e si alterano le mappature, allora mantenere il giusto passo diventa una cosa più ardua. Mi sono davvero divertito a guidare una Formula E e ora capisco perché i piloti che finora l'hanno condotta dicona che sia un pacchetto molto impegnativo da padroneggiare".

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