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Batterie Motomatica al... grafene per la Trulli Gp!

Il sodalizio abruzzese, al lavoro su un motore da 380 kW e soli 31 kg di peso, avrà una grande novità nel 2017

La scuderia di Jarno Trulli potrebbe consegnare all'automobilismo internazionale, oltre che al Campionato FIA di Formula E, una rivoluzione tecnologica destinata ad entrare e restare negli annali, inaugurando una nuova era nel motorsport. L'azienda Motomatica, che fa parte del gruppo Tecnomatic di Corropoli, fornirà infatti motori elettrici fuori dal comune nel 2016 alle monoposto di Formula E alla squadra del pilota abruzzese, ma non soltanto. Quello annunciato, secondo Giuseppe Ranalli, patron dell'azienda teramana e presidente del Polo abruzzese di Innovazione Automotive, potrebbe essere soltanto un primo passo verso la realizzazione di una ''power unit'' completa di batterie al... grafene, che l'industria italiana ha l'ambizione di mettere a punto nel 2017.

Andrej Konstantinovic Gejm e Konstantin Sergeevic Novosëlov, due ricercatori russi attivi all'Università di Manchester, stavano conducendo nel 2004 una serie di esperimenti su un cristallo di grafite (il minerale usato per le matite) quando riuscirono a isolare meccanicamente una foglia di grafene, grazie a comune nastro adesivo. È il materiale più sottile al mondo, costituito da un solo, singolo strato regolare e stabile di atomi di carbonio, e perciò convenzionalmente considerato bidimensionale: per ottenere un reticolo di grafene dello spessore di un millimetro sono necessari tre milioni di fogli. Tuttavia, un singolo foglio è cento volte più resistente dell'acciaio (pari al diamante) e sei volte più elastico. Inoltre, la capacità di conduzione elettrica del grafene è superiore dalle 10 alle 100 volte quella dei materiali tradizionali, in cui gli elettroni collidendo con gli atomi dissipano l'energia come calore.

I due fisici ottennero il Premio Nobel nel 2010, ma le prime, potenziali applicazioni pratiche presto iniziarono a palesarsi. Il primo ottobre 2013, a dimostrazione della fiducia di molti in questo singolare derivato del carbonio, la Commissione Europea ha emesso un bando che stanzia un miliardo di euro in dieci anni per finanziare la ricerca e riportare l'Europa all'avanguardia nella scienza dei materiali: l'Università di Göteborg guida un gruppo di enti pubblici e privati (di ventitré Paesi diversi) nella gara ai brevetti sul grafene. Una cordata ben attrezzata e coordinata dalla Svezia per affrontare la concorrenza di colossi dell'elettronica come Intel, IBM e Samsung, quest'ultima già depositaria di centinaia di brevetti e di una visione precisa dei gadget del futuro.

Un’interessante applicazione del materiale è la sua capacità di agire come condensatore per accumulare energia elettrica prodotta da celle solari. I supercondensatori basati su grafene mostrano una densità di energia specifica di 85,6 Wh/kg a temperatura ambiente e 136 Wh/kg a 80 gradi centigradi, che è simile a quella delle batterie di tipo nichel-idruri metallici. La principale differenza è che i supercondensatori possono essere riutilizzati un numero indefinito di volte e possono essere caricati e scaricati in maniera estremamente veloce, il che potrebbe rappresentare un vantaggio decisivo sulle piste allorché la Formula E arriverà alla liberalizzazione delle batterie a partire dalla terza edizione.

L'impegno sportivo della Motomatica attraverso la Trulli Gp, da quanto è trapelato, potrebbe aprire anche la strada a un'attività produttiva di veicoli ''green''. Nel presentare a parole l'unità destinata alle gare, Giuseppe Ranalli ha sottolineato: ''Abbiamo lanciato la sfida abruzzese: questo motore elettrico ha tutte le derivazioni possibili e immaginabili e si può applicare al trasporto commerciale, all'ibrido e al full electric''. Con lui all'incontro ''Sviluppare ricerca, saperi e iniziative industriali in Abruzzo'', ospitato a Milano nei locali di Casa Abruzzo, c'era Jarno Trulli, impegnato dopo la F.1 nel torneo per monoposto “full electric”.

Reduce da un deludente ventesimo posto e dall'ultima posizione per il suo team nella prima edizione della Formula E, l'ex pilota di Formula 1 ha chiarito: “Il mio impegno è iniziato un anno fa, quando nessuno sapeva di che cosa si trattasse. Inizialmente, sono stato scettico, ma poi mi sono sorpreso. Non volevo tornare a fare gare, ma intravedevo l’opportunità di scrivere un nuovo capitolo nello sport dei motori. La Formula E rappresenta un’occasione incredibile per marchiare il mondo di un po' di sostenibilità, grazie all’utilizzo di macchine elettriche. Vero è che le nostre vetture sono in tutto simili alla Formula 1, ma a emissioni zero. E l’elettrico oggi è incalzante, una necessità per tutti. In un anno abbiamo fatto conoscere al mondo che cosa se ne può fare, che può diventare un bene comune ed è appannaggio di tutti: le auto 'full electric' sono facili da progettare, si possono cambiare velocemente le mappature, solo per fare un esempio, mentre i costi di produzione scendono rapidamente. Ben sei case costruttrici, che fino a ieri non immaginavano di imbarcarsi in questa avventura, vogliono entrare nella categoria. Oggi siamo come la Formula 1 degli ultimi cinquant'anni: il banco di prova per le tecnologie che verranno riportate sulle auto comuni. Otto mesi fa, grazie alla collaborazione con Giuseppe Ranalli, ho capito che l’Abruzzo era il posto giusto anche per quest'avventura. Se le auto elettriche possono ‘correre’, a maggior ragione possono ‘vivere’''.

L'unità Motomatica che equipaggerà le monoposto “full electric” del team del driver pescarese, che però ha la propria sede in Svizzera fra Zurigo e Lugano, ha peraltro iniziato a disvelare le proprie caratteristiche tecniche in vista del campionato 2015-2016: ha dimensioni compatte e pesa soltanto 31 chilogrammi, ma è in grado di erogare 200 kW di potenza, che salgono a 250 per un massimo di due minuti e possono raggiungere, per pochi secondi, un picco di ben 380 kiloWatt, una potenza top per la Formula E.

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