Anche Saragozza vuole un “Gran Premio elettrico”
La municipalità spagnola ipotizza un tracciato di 3,9 km ricavato attorno al quartiere “sostenibile” dell'EXPO 2008
Saragozza. O Zaragoza, per dirla con i “cugini” spagnoli. Non si può dire che la città iberica, la quinta per numero di abitanti del Regno di Spagna, non sia una moderna città europea adagiata nel cuore dell'Europa. Sede dell'Esposizione Universale del 2008 e abitata da circa 682.000 persone, è al centro di un reticolo di strade, linee ferroviarie ad alta velocità e autostrade che la situa all'incirca a una distanza di 300 chilometri da località di importanza almeno analoga o superiore come Madrid, Barcellona, Valencia e Bilbao e relativamente a portata di mano anche per la Francia.
Ma Saragozza, fermamente aderente ai dogmi della “Agenda 21” delle Nazioni Unite (letteralmente: “cose da fare nel 21esimo secolo”), un ampio e articolato “programma di azione” scaturito dalla Conferenza ONU su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992, che pretende di costituire una sorta di manuale per lo sviluppo sostenibile del pianeta "da qui al XXI secolo", si presenta per scelta di un gruppo di appassionati e probabilmente di investitori iberici come una location ideale per ospitare una competizione di Formula E, l'unica in Spagna.
L'Esposizione Universale del 2008 fu organizzata a Zaragoza dal 14 giugno allo stesso giorno del mese di settembre. Il tema scelto per l'EXPO fu “Agua y Desarrollo Sostenible” (cioè “Acqua e Sviluppo Sostenibile”) e la zona verde in cui vennero costruiti i padiglioni si trova lungo le rive del fiume Ebro, risultando oggi un palcoscenico ideale per accogliere una gara del campionato automobilistico “tutto elettrico”, anche per il reticolo di strumenti viari “verdi” come piste ciclabili e linee tranviarie nel frattempo realizzate nella città iberica.
La proposta della municipalità aragonese in chiave 2015-2016 al connazionale Alejandro Agag, presidente del consiglio d'amministrazione della Formula E Holdings, contempla due ipotesi di tracciato, entrambe ricavate attorno al quartiere dell'EXPO di sette anni or sono, ancora perfettamente attivo e poco “invasivo” rispetto alla qualità di vita dei cittadini. La prima bozza della pista urbana prevede una lunghezza di 3,9 km, racchiudendo in una sorta di… “abbraccio” di forma “quadrangolare” tutto il quartiere fieristico, chiuso però da un tornantino al termine di due rettifili.
Le monoposto percorrerebbero i viali denominati EXPO 2008 e Pablo Ruiz Picasso e il ponte del Terzo Millennio, alternando sia rettifili in grado di permettere alte velocità di percorrenza, sia curve “tecniche”, mantenendo una larghezza della pista compresa fra 9 e 11 metri e offrendo spettacolari punti di visibilità per gli spettatori con tribune provvisorie lungo la Ranillas Avenue, in prossimità della Torre dell'Acqua e mettendo a disposizione edifici come l'Hiberus Hotel, il Conference Centre, l'Amphiteatre Expo, il BriDge Pavilion, il Digital Water Pavilion e l'eTopia per l'organizzazione di eventi collaterali.
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