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Formula E a Roma? È già partita la campagna del NO dei residenti dell'EUR!

La Formula E è contesa fra le Capitali mondiali, ma la proposta della giunta Raggi di portare le monoposto elettriche a Roma ha già scatenato la reazione di una decina di comitati di residenti che sono contrari al circuito cittadino.

Formula E, presentazione a Roma

Formula E, presentazione a Roma

FIA Formula E Championship

Test driver Lucas di Grassi, presentazione di Roma della Formula E
Virginia Raggi, Sindaco di Roma
Paolo Andreucci e Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Robin Frijns, Amlin Andretti Formula E Team
Formula E, presentazione a Roma

Roma come Parigi, New York, Berlino o Hong Kong? Una città metropolita che si affaccia al mondo? No, sarebbe troppo facile! Si parla tanto della necessità di rilanciare l’immagine della Città Eterna a livello internazionale e poi si chiudono le porte in faccia all’opportunità di organizzare in Italia un appuntamento della Formula E.

L'idea di un ePrix a Roma è di Daniele Frongia, vicesindaco con delega allo sport della giunta Raggi. Il progetto riprende quello lanciato anni fa dal sindaco Alemanno, ma che fu poi subito rottamato da Ignazio Marino, non appena era stato eletto a sindaco.

Motorsport.com non ha fatto in tempo a lanciare la notizia che all’EUR si sarebbero potute vedere finalmente le monoposto elettriche, che subito è partita la protesta dei residenti che si sono dichiarati contrari. E così Marcello De Vito, presidente del consiglio comunale di Roma, ha preferito tirare il freno a mano sull’ePrix a Roma:

“Affinché non sia una cosa invasiva dobbiamo lavorare in accordo con i cittadini per fare in modo che sia un evento che possa portare un ritorno importante su Roma”. 

I comitati di quartiere si sono già scatenati per avversare lo sbarco a Roma delle monoposto elettriche: sono scesi in campo una decina di comitati che hanno dato il via ad una campagna del NO con volantinaggi e flashmob: “Ancora una volta, a distanza di anni, si ripropone lo stesso progetto bocciato dalla popolazione. E lo si fa scavalcando completamente i cittadini”.

Una puntura di spillo che fa male ai pentastellati della Raggi, visto che il Movimento di Grillo dice di essere dalla parte dei cittadini, puntando su scelte condivise e non imposte dall’alto. Ma la sensazione è che, ancora una volta, come tutto quello che accade in Italia e, in particolare a Roma, non ci sia una valutazione dell’idea, quanto una presa di posizione politica, per cui si fa muro a prescindere.

Eppure l'esempio virtuoso del Rally di Roma, prova del CIR che è stata promossa al Campionato Europeo nel 2017 dovrebbe essere d'esempio: la Ford di Giandomenico Basso, piuttosto che la Peugeot di Ucci Andreucci o la Skoda di Umberto Scandola hanno dato spettacolo proprio all'EUR...

Forse chi si lamenta dovrebbe sapere che il progetto dell’e-Prix è molto diverso da quello del prospettato GP di Formula 1 da parte del gruppo che era gestito da Maurizio Flammini: all’epoca c’era la voglia di riqualificare delle aree dell’EUR, accompagnando la nascita del circuito cittadino con l’opportunità per diversi palazzinari di ridare impulso all’attività del mattone.

Diverso, invece, è l’approccio della Formula E: Alejandro Agag è riuscito a portare le monoposto elettriche nel cuore delle metropoli mondiali, raccogliendo molti consensi e non le italiche proteste. L’ePrix si disputa solo in un giorno (il sabato) per bloccare il meno possibile il quartiere che ospita l’evento e non impatta sulle città con strutture permanenti.

Certo ci sarebbe il disagio dei residenti che si vedrebbero chiudere le strade di casa per alcune ore nel week end, ma quale sarebbe il ritorno d’immagine per Roma nel portare un campionato in città che sta coinvolgendo i grandi Costruttori?

Se l’Italia si vuole isolare dal mondo rifiutando tutte le opportunità che gli vengono offerte per rilanciare il turismo (che dovrebbe diventare la nostra prima voce del PIL) poi non ci si deve lamentare se non c’è lavoro per i nostri giovani che preferiscono andare all’estero per cercare fortuna...

Quando si parla di motori in città (e in questo caso sono anche ecologici e… silenziosi) c’è sempre un “abitante” pronto a scatenare l’immediata reazione. E in questo Roma è uguale a Imola, dove l’autodromo esiste dagli Anni 50, ma quelli che protestano per il rumore hanno preso casa accanto all’Enzo e Dino Ferrari ben consapevoli cosa ci fosse oltre il muro di cinta e ora invocano l’interventi dei magistrati per spegnere ogni attività motoristica. E magari sono gli stessi che negli eventi più importanti fanno parcheggiare auto e moto nel giardino di casa.

Povera Italia…

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