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F.E, viaggio nei segreti delle proposte TEOS Engineering

Lo staff di Motorsport.com ha visitato l’azienda di Montigny-le-Bretonneux, costola della Mecachrome, che punta a diventare nel 2018 il telaista unico delle avveniristiche monoposto elettriche.

L'équipe de TEOS Engineering

Foto di: TEOS Engineering

Pierre-Julien Hubert, responsabile tecnico, in posa davanti al logo TEOS Engineering
Pierre-Julien Hubert, responsabile tecnico  TEOS Engineering
Ingegnere TEOS al banco di prova
Ingegnere TEOS compara le note dei test
Ingegnere TEOS lavora all'albero motore
Le bureau d'études TEOS Engineering
Le bureau d'études TEOS Engineering
Le bureau d'études TEOS Engineering
Le bureau d'études TEOS Engineering
Logo TEOS Engineering
L'équipe de TEOS Engineering
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS Formula E chassis proposal
TEOS, concept per la Formula E

C’è un’azienda sconosciuta ai più, o giù di lì, che potrebbe essere la destinataria di un importante incarico da parte della Federazione Internazionale dell’Automobile. Si tratta della TEOS Engineering, un consorzio francese nato da una costola della Mecachrome, che ha deciso di rispondere all’invito della FIA per il bando di gara relativo alla fornitura di telai uguali per tutti da utilizzare sulla avveniristica monoposto della Formula E a partire dal 2018.

La TEOS Engineering di Montigny-le-Bretonneux, che ha progettato il nuovo motore usato quest’anno nella GP3 Series, ha infatti lanciato una nuova sfida industriale e tecnologica, inviando una candidatura ufficiale volta a proporre la realizzazione degli autotelai nella quinta stagione di vita della serie “full electric”.

Nel torneo 2018-2019 le vetture dell’unico campionato al mondo a emissioni zero dovranno compiere un’intera distanza di gara, avranno una potenza di 250 kiloWatt e una capacità di immagazzinare nelle batterie 54 chilowattora: una categoria del motorsport che l'azienda d’Oltralpe monitorava da lungo tempo già prima di azzardare un simile tentativo, ma non soltanto.

"La Formula E è attualmente il campionato più dinamico nonché quello dotato delle monoposto più innovative. Ci siamo trovati molto presto in linea con il loro approccio e abbiamo cercato soluzioni per fare in modo di prendervi parte in un modo o in altro", ha detto Benoît Lestoquoy, capo dell'ufficio studi, che ha il compito “istituzionale” di supervisionare il design di questo futuro telaio, alla redazione di Motorsport.com France. "Anche prima dell’inizio di questo importante appalto lanciato in chiave futura dall’autorità sportiva internazionale, avevamo già preso parte a diverse altri incanti automobilistici per la costruzione di sottosistemi".

La cosa più sorprendente che si nota di primo acchito relativamente a questo progetto, che sarà gestito da Pierre-Julien Hubert, direttore del reparto ricerca e sviluppo, è vedere il gruppo TEOS candidarsi non con ambizioni modeste, bensì per la costruzione e la fornitura degli chassis del più recente campionato creato e promosso della FIA. Una scelta che si spiega ancor meglio con la specificità di questa disciplina e con il reale desiderio di iniziare l’avventura in seno all’azienda francese.

"Disgraziatamente, il motore, che storicamente è il nostro ‘core business’, è riservato ai singoli costruttori, non è monomarca, anche se noi abbiamo la tecnologia necessaria e avremmo potuto imbarcarci in un programma del genere senza il supporto di una grande Casa automobilistica o grandi sforzi", seguita Benoît Lestoquoy. "Abbiamo quindi cercato altri settori in cui le nostre competenze avrebbero potuto essere efficacemente arruolate".

Questa scelta non è sinonimo di salto verso l'ignoto, perché se la specialità della TEOS rimane la produzione di diversi tipi di propulsore, l'universo dei telai non è necessariamente un mondo estraneo ai ranghi della società. “Nelle nostre fila e tra le nostre maestranze abbiamo molti telaisti esperti: sono stati proprio loro a reagire nella maniera più entusiastica possibile all'idea di rispondere al bando di gara per le monoposto di Formula E. Con le competenze e le esperienze dei nostri partner, a completamento del know-how interno, siamo certi di avere proposto un pacchetto molto forte e convincente. Come accade sempre più spesso in questo ambito d’affari, prima di tutto è una storia di passione!". 

Verso un cambiamento radicale

Come mostrato nelle illustrazioni fornite dalla TEOS Engineering a corredo dell’annuncio della partecipazione all’incanto della FIA, il progetto dell’automobile si manifesta con un design decisamente futuristico, richiesto dalla FIA, che vuole essere il segno di un cambiamento radicale rispetto al telaio SRT_01E concepito dalla francese Spark Racing Technology e utilizzato dal lancio del Campionato FIA di Formula E nel 2014 a tutt’oggi e che, naturalmente, sarà impiegato per le prossime due stagioni.

"Noi crediamo che una delle sfide principali sarà quello di proporre una monoposto veramente innovativa", incalza Benoît Lestoquoy. "Si tratta di rompere in qualche mondo con l’immagine ‘classica’ del settore, pur mantenendosi fedeli ai parametri di una normale vettura da corsa, come peraltro previsto nel capitolato d'appalto della FIA. La difficoltà consisterà nell’individuare dove posizionare la barra antirollio".

E ancora: "Le specifiche richieste sono piuttosto ‘rigide’ in relazione alle prestazioni aerodinamiche della vettura, in particolare per il carico richiesto dalla tipologia di pista adottata dalla categoria. Il concetto che proponiamo è volutamente aggressivo da questo punto di vista, e sarà fatto un grosso lavoro di CFD (la particolare tipologia di simulazione chiamata Computer Fluid Dynamics o Fluidodinamica Computazionale o Numerica, ndr)".

"Abbiamo provato per certi versi a ‘dimenticare’ l'auto attuale, mantenendo soltanto pochi indicatori stilistici e partendo da un foglio bianco, senza pregiudizi o idee preconcette. Per il resto, alcuni elementi saranno ovviamente oggettivi. L’autonomia delle macchine sarà aumentata, il che si traduce nella necessità di integrare una batteria più grande, ma c’è anche il bisogno di una più attenta aerodinamica finalizzata a ridurre la perdita di carico. Anche da un punto di vista dei requisiti di sicurezza, le richieste del regolamento saranno molto più stringenti di oggi".

Sarà la stagione delle sfide

Si tratta di fattori logici, ineludibili, che si aggiungeranno a tutti gli altri già identificati dalla redazione di Motorsport.com (e dall’osservatore generico) nel corso della chiacchierata con i tecnici come fondamentali sul piano della qualità progettuale.

"L'integrazione del GMP (sigla impiegata in Francia per battezzare il motopropulsore elettrico, ndr) in generale e della batteria in particolare all’interno dell’autotelaio rappresenta anche una sfida importante, che dovrà essere presa in considerazione fin dall'inizio del design", ha aggiunto l’ingegnere transalpino.

"Non si tratta di modificare un’automobile con motore termico per adattarla a un’unità motrice elettrica, ma di progettarla ex novo intorno a questa tipologia di propulsione. Una buona collaborazione con il fornitore della batteria che verrà selezionato, così come con i singoli costruttori dei powertrain, sarà realmente essenziale e promette già di essere molto entusiasmante".

"Per concludere”, ha commentato Benoît Lestoquoy, “ai fini della realizzazione di questa macchina particolarissima, non andrà mai dimenticato che le vetture saranno gestite da team privati. Abbiamo infatti bisogno di trovare il miglior compromesso tecnico-economico che la disciplina consente. Tutto quello allo scopo di mantenere in vita le squadre, evitando di strangolarle con i costi, pur dovendo essa rimanere una vetrina tecnologica per i costruttori. Questo è uno dei nostri punti di forza, come abbiamo dimostrato in passato con il design dei motori GP3 e GP2".

Un investimento per il futuro

Come ogni partecipazione a una gara d’appalto, non può essere naturalmente esclusa l'eventualità di un fallimento. Si ha a che fare e a che vedere con un rischio ponderato. La TEOS, in ogni caso, ha già intenzione di capitalizzare in futuro ciò che è stato realizzato finora e di investire in ulteriori progetti innovativi. Il discorso è valido se l’engineering d’Oltralpe non dovesse incontrare le preferenze della FIA, che dovrebbe comunicare la propria scelta per il Campionato di Formula E il 24 giugno in occasione del World Motor Sports Council di Torino.

E ancora: "Crediamo di aver amalgamato, all’interno di questo nuovo consorzio, un team di aziende interessanti: ci sono un sacco di abilità, passione e una comune vocazione all’innovazione. Siamo convinti di avere cose belle da fare insieme. Se non andrà in porto questo progetto, probabilmente ce ne sarà un altro".

“È un bene che nella nostra attività non esistano limiti. La concorrenza in generale e la competitività negli sport motoristici in particolare rimangono il motore principale che spinge molti di noi a impegnarsi quotidianamente nel lavoro. Quindi continueremo sempre a investire in noi stessi e in progetti all'avanguardia, come sono il campionato che fa correre la Formula E, la Roborace che verrà e le corse gli Stati Uniti", dicono a Montigny-le-Bretonneux.

Interviste raccolte da Benjamin Vinel e Sam Smith

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