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Così Nick Heidfeld dalla squalifica all’altare dei punti

Il tedesco della Mahindra, retrocesso a Berlino dopo prove di qualifica in cui era entrato fra i top five della Super Pole per l’irregolare pressione degli pneumatici, si dice contento del settimo posto finale.

Nick Heidfeld, Mahindra Racing

Nick Heidfeld, Mahindra Racing

Mahindra Racing

Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Conferenza stampa: Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Conferenza stampa: Jürgen Abt, Nick Heidfeld, Daniel Abt, René Rast, Lucas di Grassi, Sébastien Buem

Nick Heidfeld ha raccontato alla redazione di Motorsport.com di avere realmente goduto della propria rimonta dalla parte posteriore della griglia di partenza dell’ePrix di Berlino. Il pilota tedesco, evidentemente in azione nella gara di casa, ha superato Ma Qing Hua (Team Aguri), Mike Conway (Venturi), Loic Duval (Dragon Racing) e Simona De Silvestro (Amlin Andretti), riuscendo in tal modo a raccogliere sei punti.

“È stata una corsa piacevole ed è sempre bello recuperare posizioni dalle retrovie, dalle ultime file dello schieramento di partenza”, ha ammesso l’ex protagonista dei Gran Premi di Formula 1. "Da un punto di vista del risultato in sé, esso non è poi tutto questo ben di Dio perché finisci sempre con il chiederti quale avrebbe potuto essere il tuo piazzamento finale se tu ti fossi avviato regolarmente dal quinto posto della griglia (prima della penalità, ndr)”.

E ancora: "In ogni caso, abbiamo fatto tutto quello che era in nostro animo e nelle nostre possibilità fare. Del resto, la buona notizia è che abbiamo compiuto discreti progressi in termini competitività nelle ultime gare".

Il compagno di squadra Bruno Senna, colpito da un’analoga sanzione per la pressione irregolare degli pneumatici, si era attrezzato per seguire e inseguire Nick Heidfeld nella sua azione di recupero, ma ha sofferto un contatto all'inizio della gara ed è stato costretto a rientrare ai box per le riparazioni del caso.

Il brasiliano, protagonista anche di un testacoda in una chicane sui detriti di carrozzeria lasciati dalla Virgin DSV-01 di Jean-Éric Vergne, è riuscito ad agguantare due punti per avere centrato il giro più veloce nella gara teutonica.

Con ancora due gare da disputare, gli ePrix londinesi del 2 e 3 luglio prossimi, la Mahindra Racing mantiene il quinto posto nella classifica delle squadre, il tutto con nove punti di vantaggio sulla Venturi piazzatasi al sesto posto.

Il mistero della pressione gomme a Berlino

L’ePrix di Berlino ha visto Nick Heidfeld retrocesso in fondo alla griglia di partenza in seguito alla cancellazione del quinto miglior tempo di qualifica, figlio della Super Pole.

Il suo rilievo cronometrico, ma potremmo dire lo stesso del compagno di squadra Bruno Senna, Stéphane Sarrazin (Venturi) e di Jérome D’Ambrosio (Dragon Racing), è stato cancellato per il mancato rispetto sulla sua M2Electro della pressione minima a caldo degli pneumatici. Essa era infatti inferiore dell’8 per cento rispetto al parametro di 1,60 bar decretato dalla Michelin alla vigilia del meeting agonistico.

Tutti i concorrenti devono rispettare gli intervalli regolamentari di lavoro degli pneumatici (camber minimo e massimo; pressione di gonfiaggio minima a caldo e a freddo) e le squadre devono garantire che i propri pneumatici rispettino le tolleranze pre-definite.

Alle squadre può capitare di cadere in fallo nella misurazione della gamma corretta di operatività delle gomme: per esempio, ciò è stata la causa della perdita della pole position da parte di Antonio Félix Da Costa e del Team Aguri a Long Beach il 2 aprile scorso.

Si ritiene che alcune squadre siano state tratte in inganno dalla scelta di operare troppo vicino al margine di pressione basato sulle ultime impostazioni per la gara e di dimenticare di regolare di conseguenza le pressioni per il nuovo intervallo d’esercizio.

La temperatura ambientale a Berlino è aumentata da 21 a 22 gradi Celsius dall'inizio alla fine della sessione di qualifica.

Alla fine della gara tedesca, Heidfeld ha dichiarato: "In questa fase, non capiamo ancora che cosa sia successo con le gomme e dobbiamo indagare”.

"Il mio primo pensiero è stato che doveva esserci stato qualcosa di puramente inerente il valore delle pressioni, ma parlando con i nostri ragazzi, gli ingegneri del team Mahindra, ho capito che erano genuinamente sorpresi...”, ha rivelato Nick.

"Abbiamo soltanto bisogno di conoscere esattamente la dinamica dei fatti, perché ovviamente era stato molto difficile conseguire un risultato in qualifica che a noi era sembrato davvero buono". 

 

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