Così Hong Kong pensa a un autodromo permanente
L’ePrix inaugurale della stagione 2016-2017 di F.E, che si disputerà il 9 ottobre nell'ex colonia inglese, ha fatto nascere la voglia di un tracciato “vero” nel parco sportivo presso l’ex aeroporto di Kai Tak.
Foto di: Kai Tak Sports Park
L’ePrix di Hong Kong, che l’8 e il 9 ottobre prossimi darà il la alla terza stagione di vita del Campionato FIA di Formula E in una delle location più iconiche e popolose al mondo, potrebbe condurre in futuro a qualcosa di molto più importante e “completo”.
Lawrence Yu Kam-kee, presidente della Hong Kong Automobile Association, che tanta parte ha avuto nell’operazione che ha reso possibile lo sbarco della serie “full electric” nell’ex Protettorato britannico in Cina, ha infatti presentato al governo locale, per il tramite del consigliere legislativo Ma Fung-Kwok, la richiesta di valutare la costruzione in città di un autodromo permanente.
Il primo incontro è servito a tastare il polso dei vari notabili di Hong Kong circa gli impianti sportivi che dovrebbero trovare effettivamente posto all’interno del Kai Tak Sports Park, un parco pubblico che dovrebbe essere completato entro il 2022 su una superficie di 28 ettari e con una capienza di 50mila persone, ovviamente se l’intero piano edilizio verrà rispettato...
“Il governo sta costruendo il parco Kai Tak e a margine di questo enorme giardino dedicato allo sport vi è già un’ampia area pubblica (che si protende nel mare, ndr)”, ha sottolineato Yu Kam-kee, che ha realizzato il proprio sogno di portare la Formula E nel centro storico di quello che fu una sorta di enclave della Gran Bretagna dislocata in estremo oriente fin dall’Ottocento.
L'aeroporto di Kai Tak è stato lo scalo internazionale di Hong Kong dal 1925 al 1998, anno in cui è stato chiuso e sostituito dal più moderno aeroporto di Chek Lap Kok. Era molto famoso, per lo meno fra gli appassionati di aviazione, a causa del difficilissimo metodo di approccio alla pista denominata 13/31, lunga 3.390 metri e orientata in direzione sud-est/nord-ovest, che richiedeva una manovra molto complessa a causa dei grattacieli e delle montagne confinanti, che rendevano impossibile un avvicinamento diretto.
La zona attorno all’ex scalo di Hong Kong, specie a settentrione, aveva subìto nel tempo un vasto processo di urbanizzazione, sicché lo scalo si era via via ritrovato serrato in mezzo a una sterminata selva di edifici, anche di notevoli dimensioni, tale da giustificare un'attività di riqualificazione.
Fung Shing Road corre parallelamente a quello che sarà uno dei muri perimetrali del futuro parco, mentre il complesso sportivo dovrà essere costruito in una zona sulla terraferma che si spalanca sull’ex pista di atterraggio e decollo che si inoltra nel Mar Cinese Meridionale.
I rendering del Kai Tak Sports Park al momento non prevedono l’inserimento di un autodromo, ma la struttura è in una fase così embrionale della propria costruzione che nulla vieta di pensare che possa essere integrata nell’impianto in corso d’opera.
Sono già stati già contattati esperti britannici e locali per immaginare possibili conformazioni del circuito, ma non soltanto. L’equivalente del Ministero degli interni (HAB o Home Affairs Bureau) è nel pieno di una consultazione pubblica, iniziata il 20 maggio e destinata a concludersi il 19 luglio, con la quale si raccolgono le opinioni della comunità circa gli sport da introdurre.
“Il circuito che utilizzeremo dall’autunno in poi nella zona detta ‘Harbourfront Circuit Central’ per la Formula E non è permanente, ma potrà essere abbandonato nel giro di tre-cinque anni. Sarebbe opportuno se a quel punto potessimo già disporre di un autodromo permanente o semipermanente”, ha aggiunto il presidente della Hong Kong Automobile Association, alludendo al tracciato della lunghezza di 2 chilometri, da percorrere in senso orario, che contemplerà un rettilineo di 555 metri. Il layout è stato modificato per soddisfare i requisiti di sicurezza imposti dalla FIA.
Ma Fung-Kwok, che ha ospitato l'incontro, nel suggerire l’inserimento di un tracciato automobilistico all’interno del futuro Kai Tak Sports Park, ha specificato che un eventuale autodromo non dovrebbe essere necessariamente una struttura permanente.
"Uno dei suggerimenti che ho portato avanti è stato quello di considerare, in sede di progettazione delle arterie stradali prospicienti gli impianti sportivi, un layout impegnativo e tagliato in modo che il design possa essere convertito in una pista per gare di ciclismo, automobilismo, motociclismo, e per tutte le altre discipline che potrebbero richiedere un nastro d’asfalto, maratona compresa", ha detto il consigliere legislativo di Hong Kong, le cui competenze riguardano sport, arte, spettacolo, cultura ed editoria.
"La mia idea non è quella di costruire un impianto permanente, ma di costruire strade pubbliche che potrebbero, se necessario, essere trasformate in una pista da corsa, come già avviene a Macao...".
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