C'è la tecnologia cellulare Sony sulle batterie McLaren!
Gli accumulatori di energia, di matrice giapponese, che saranno utilizzati sulle monoposto di F.E a partire dalla stagione 2018-2019, hanno impressionato la FIA per i sistemi di gestione e non soltanto...
Logo McLaren su un camion
XPB Images
Motorsport.com ha scoperto ulteriori dettagli sui partner più significativi che forniranno la tecnologia necessaria alla prossima generazione di batterie utilizzate nel Campionato FIA di Formula E.
La McLaren Applied Technologies (MAT), che ha vinto la gara d’appalto per la fornitura dei futuri accumulatori di energia, impiegherà infatti un brevetto Sony pensato per i cellulari nella produzione dell'hardware che verrà utilizzato dalle scuderie nel torneo 2018-2019, quando nelle gare i piloti guideranno una sola monoposto in luogo delle due attuali.
Motorsport.com aveva rivelato nello scorso mese di agosto che la McLaren e la Sony hanno lavorato insieme nella fase di ideazione della nuova applicazione.
La McLaren ha anche collaborato con la Murata Manufacturing Company, annoverata tra i fornitori della Apple, il gigante americano dell’informatica che è stato recentemente collegato a una potenziale “associazione” con il gruppo McLaren.
La Murata ha acquistato la tecnologia delle batterie Sony per una somma ancora ignota all'inizio dell'anno. La società giapponese è il più grande fornitore mondiale di condensatori ceramici di stoccaggio dell'energia.
La Murata vuole utilizzare proprio la tecnologia delle batterie Sony, impiegate principalmente nelle centrali elettriche, negli smartphone e nelle applicazioni dell’industria automobilistica, per ricaricare le vetture “full electric” della serie lanciata da Alejandro Agag.
La strategia attivata dalla Murata è probabilmente inserita in una “vision” di lungo periodo che la porterà a rivaleggiare con la Panasonic, la quale realizza le batterie per le celebri berline “ecologiche” della Tesla ed è nel contempo uno dei principali partner del team Jaguar Racing in Formula E.
Anche il gruppo SAFT, gigante elettrico francese, è ritenuto poter rientrare, benché al momento l’indiscrezione sia priva di conferme ufficiali, tra i partner della McLaren Applied Technologies per la nuova batteria della Formula E.
La SAFT è stata acquistata dal gruppo petrolifero Total quest'anno per 1,1 miliardi di dollari, con una mossa chiaramente volta ad accelerare le motivazioni della multinazionale transalpina ad investire nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie proprie degli accumulatori d’energia
La FIA colpita dal lavoro di Woking
La MAT ha già avviato i lavori su alcuni aspetti progettuali delle batterie della quinta stagione, secondo una filosofia volta ad avere allo stesso tempo più energia disponibile e un peso dei dispositivi inferiore a oggi, il tutto senza inficiare il valore delle correnti erogate.
Parlando con Motorsport.com a Hong Kong, il professor Burkhard Goeschel, presidente della Commissione FIA per i campionati a trazione elettrica e le nuove forme di energia, ha dichiarato: "Abbiamo dovuto dare uno sguardo più approfondito alla chimica e alle prestazioni di queste celle”.
"Abbiamo messo gli accumulatori in mano ad esperti capaci di valutare le funzionalità chimiche della tecnologia delle celle dei vari concorrenti, per capire se esse avrebbero potuto far fronte alle prestazioni di una vettura di Formula E, che ha un peso in genere molto grande per questi dispositivi, peraltro collocati su mezzi sottoposti a continue e costanti accelerazioni e decelerazioni".
Uno dei settori chiave in cui la McLaren ha mostrato alla Federazione Internazionale dell’Automobile e ai suoi ingegneri le proprie capacità è stato nel sistema di gestione, un prodotto realizzato internamente a Woking nonché altamente sofisticato.
"Il sistema di gestione è stato davvero impressionante", ha aggiunto il cattedratico tedesco, che ha guidato e presieduto la commissione chiamata a giudicare la procedura di gara per la fornitura delle nuove batterie.
"Sono convinto che la loro, quella del pacchetto McLaren, sia la soluzione migliore in termini di tecnologie per il futuro. Ma gli aspetti della sicurezza, che sono ovviamente molto importanti, e le prestazioni che queste applicazioni possono offrire sono state altrettanto stupefacenti e rassicuranti…", ha concluso Burkhard Goeschel.
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