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Carroll: “Non avrebbe potuto andare peggio di così...”

Il pilota nordirlandese della Jaguar Racing ha recuperato sei posizioni in Marocco dopo una qualifica disastrosa ed è giunto 14esimo, ma sulla sua gara ha influito negativamente un circuito "atipico".

Adam Carroll, Jaguar Racing

Adam Carroll, Jaguar Racing

FIA Formula E Championship

Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing e Mitch Evans, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing, James Barclay, Jaguar Racing Team Manager
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing

L’ePrix di Marrakech non avrebbe potuto andare peggio di così per la Jaguar Racing, che ha conosciuto probabilmente una disfatta peggiore di quella della gara inaugurale di Hong Kong il 9 ottobre scorso, pur portando entrambe le i-Type da corsa al traguardo. 

Adam Carroll, per certi versi il pilota di punta della formazione sponsorizzata dalla Panasonic, ha concluso al 14esimo posto la corsa sulla distanza più lunga nella storia della Formula E.

Il driver nordirlandese, che era scattato 20esimo ed ultimo dallo schieramento in seguito al bloccaggio delle ruote in staccata in una curva delle qualifiche, ha dunque recuperato sei posti alla fine grazie a una prova consistente e un’efficace gestione dell’energia.

In Marocco si è fermato ai box al 18esimo giro all’unisono con il compagno di squadra Mitch Evans, ma un elettrizzante cambio vettura gli ha consentito di riprendere davanti a lui la via dei box. 

 

"Siamo partiti ultimi e quindi la gara non avrebbe potuto essere molto peggio di così. Alla fine, l’unico imperativo era quello di andare il più avanti possibile. La fase di qualifica è stata dura, così ci siamo concentrati sulla raccolta di quante più informazioni possibili e su come finire la corsa”, ha detto il pilota dell’Ulster.

In conclusione, secondo Adam Carroll: “Abbiamo patito la differenza di pista fra Hong Kong e qui, non c’è dubbio. È stata una situazione completamente diversa, e in pratica abbiamo dovuto ricominciare daccapo. Abbiamo raccolto però un sacco di dati che esamineremo con attenzione e lavoreremo sodo per migliorare le nostre performance in Argentina, che è un circuito di Formula E più convenzionale, il che è un fatto buono per noi, in quanto dovrebbe consentirci di tornare un po’ più forti". 

 

 

 

 

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