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Barclay: “Un duro lavoro di simulazione e di fitness...”

Il responsabile del programma sportivo in F.E della Jaguar Racing non nega lo smarrimento per il flop di Hong Kong, né che in vista di Marrakech siano stati presi tutti gli accorgimenti possibili per rifarsi.

Mitch Evans, Jaguar Racing

Foto di: FIA Formula E Championship

Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing

L’ePrix di Marrakech dovrà necessariamente rappresentare un salto di qualità per la Jaguar Racing, il cui esordio di Hong Kong ha certamente rappresentato una delusione non soltanto per i tifosi e i piloti, ma anche per i vertici della stessa Casa di Coventry. 

Non contento dell’esito del 9 ottobre scorso, dove i “rookie” Adam Carroll e Mitch Evans non andarono più in là della 12esima posizione e di un mestissimo ritiro, James Barclay non ha problemi a raccontare che cosa è stato necessario fare nel lungo lasso di tempo trascorso fra il primo e il secondo round del Campionato FIA di Formula E edizione 2016-2017... 

"La nostra prima gara ci ha lasciato in eredità un sacco di dati da analizzare e sviscerare, il che è stato incredibilmente utile per gli ingegneri. Avevano richiesto alla squadra ulteriori informazioni per accelerare il processo di apprendimento dei meccanismi della Formula E, com’è normale per ogni nuova squadra”, ha spiegato il responsabile del programma “full electric” del Marchio inglese.

“Maneggiare le auto in condizioni di gara è stato estremamente prezioso da un punto di vista dello sviluppo futuro, non ne vedevamo l’ora, perché tutte le informazioni che possiamo raccogliere si rivelano elementi chiave in questa precisa fase”. 

 

Nel dettaglio: “Adam (Carroll, ndr) è volato al Fuji per una tappa del Campionato del Mondo Endurance, mentre il resto di noi ha affrontato subito il volo di ritorno in Inghilterra. Da quel momento, noi abbiamo intrapreso un enormo lavoro di simulazione in preparazione di Marrakech, ma non soltanto: entrambi i piloti si sono allenati con un programma di fitness specifico per prepararsi al meglio alle condizioni di caldo che ci aspettiamo l’ePrix di Marrakech possa sciorinarci".

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