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Audi: “Il ruolo di capo della Roborace non dovrà distrarre Di Grassi”

Il dirigente del marchio tedesco Dieter Gass ha voluto mettere sull’avviso il brasiliano nominato, in occasione del Salone di Francoforte di settembre, CEO delle innovative auto da corsa senza conducente

Lucas di Grassi

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Lucas di Grassi
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Lucas Di Grassi passeggero della DevBot
RoboRace car
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Denis Sverdlov

Poco dopo aver rinnovato l’accordo per tre stagioni con Lucas Di Grassi nella serie al 100 per cento elettrica, l’Audi ha rimarcato l’importanza del focus del pilota nell’impegno nella Formula E al di là del suo ingaggio ai vertici della Roborace.

Quest’ultima è un’iniziativa altamente tecnologica che, secondo quanto dichiarato ad Autosport/Motorsport.com da Dieter Gass, ha sin da subito intrigato l’ex driver di Formula 1, tanto da aver mediato per un incontro, avvenuto lo scorso anno, tra loro e il fondatore della categoria, Denis Sverdlov. 

“La sua elezione non mi ha sorpreso, perché sapevo del suo interesse per il tema. Non credo, quindi, sarà un problema. Ma ha un contratto con noi e dunque siamo la sua priorità”, ha precisato il manager. 

 

“Dovessimo notare qualcosa che non ci piace, lo inviteremo ad essere maggiormente concentrato nelle gare, ma guardando il calendario non penso che verrà disturbato”.

Per Di Grassi questo doppio lavoro sarà comunque meno complicato da gestire rispetto a quanto vissuto tra il 2014 e l’inizio della stagione 2016-2017, quando correva nel WEC Classe LMP1, e in monoposto. 

“All’epoca ero molto più impegnato”, ha confidato il 33enne Lucas. “All’opposto, ora, invece che sprecare il tempo libero in attività che non mi portano nulla, mi darò da fare in un campo che avrà impatto nel futuro. Ho ancora voglia di disputare Macao, Daytona e Le Mans, però non un’intera stagione. Anche se ci sono altre aziende coinvolte, proverò a dare il mio contributo per lo sviluppo dei veicoli. A lavorarci ci sono già cinquanta persone, dunque non dovrò essere presente ogni giorno. Il mio compito sarà primariamente a livello di comunicazione e strategia”. 

 

L’obiettivo del driver di San Paolo resta quello di trasformare un concetto che può sembrare “lontano” in qualcosa di concreto e invitare le Case a portare le loro macchine a competere con le Robocar, per creare dei campionati annuali di intelligenza e realtà aumentata.

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