Alejandro Agag: “Le Gen 2 conquisteranno il pubblico”
Secondo il patron della Formula E, le monoposto che vedremo in pista dalla stagione 5 della serie “full electric” rappresentano l’esemplificazione di ciò che saranno le competizioni auto del futuro.
Foto di: FIA Formula E Championship
Chiamato a parlare del domani della categoria da lui creata, Alejandro Agag si è dichiarato particolarmente entusiasta delle vetture progettate per il 2018-2019 della Formula E, che verranno presentate ufficialmente in occasione del Salone di Ginevra del prossimo 6 marzo.
“Per noi sarà come l’inizio di una nuova era. Nei primi quattro anni abbiamo cercare di costruire partendo da un foglio bianco”, le sue parole riportate da Motorsport.com.
“Ci siamo presi dei rischi con il disegno e abbiamo spinto oltre i limiti. Anche se toglierà un po’ di incertezza, dal campionato venturo non ci sarà più il cambio macchina a metà gara, il che significa che la tecnologia sta facendo progressi, inoltre si toccheranno punta da 300 km orari”.
“Per il momento proseguiremo nelle località che già conosciamo, ma ci piacerebbe trovare altre città da scoprire. Purtroppo correre nei centri è piuttosto complicato. Si tratta di entità vive e, quando cambia amministrazione, non sempre c’è continuità d’intenti. Inoltre, a livello logistico pone diverse problematiche, però la natura della Formula è esattamente quella di correre nelle strade di tutti i giorni”, ha aggiunto.
Quindi sul tema costruttori, il manager iberico è parso avere le idee chiare: “La doppietta Techeetah a Santiago è la dimostrazione che gli indipendenti ce la possono fare ed è nostra volontà proteggerli e garantire la loro competitività, mantenendo basse le spese. Tuttavia è altresì importante che altre Case di prestigio seguano BMW, Porsche, Mercedes e HWA.
Infine, sulla possibilità di aumentare l’audience, Alejandro Agag ha mostrato un certo ottimismo. “Sul Web stiamo esplodendo, ma abbiamo bisogno di più tifosi, quindi il successivo passo da compiere sarà quello di aumentare la consapevolezza e il bacino d’utenza. Ci vorrà tempo. Sono comunque convinto che le Gen 2 aiuteranno a catturare l’immaginazione”.
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