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Agag: "Proviamo ad organizzare altri 5-6 E-Prix nel 2020"

La Formula E punta a svolgere almento altre 5 o 6 gare quest'anno, anche a porte chiuse, come afferma il suo fondatore Alejandro Agag.

Edoardo Mortara, Venturi, EQ Silver Arrow 01

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

Per ora il numero di eventi è stato ridotto a 4, ma il regolamento sportivo prevede che ne abbiano luogo almeno 6 perché il campionato elettrico sia valido. Coi due mesi di sospensione adottati causa pandemia di Coronavirus, rimarrebbero Berlino (21 giugno), New York (11 luglio) e la doppia al London ExCeL Centre (25-26 luglio).

Nell'intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com per il ciclo #thinkingforward, Agag spiega che si sta provando ad organizzarne altri.

“Per noi sarebbe fantastico poter terminare la stagione con più gare, è il nostro obiettivo, ma non so se saremo in grado di farcela - dice Agag - In questo momento potrei dire di sì, correndo a luglio, agosto e settembre, che sono i mesi disponibili per organizzarle. Penso che in Europa cinque o sei eventi siano fattibili, oppure uno altrove, come Jakarta o Seoul, ci proviamo e siamo convinti che al momento si possa fare. Abbiamo mantenuto ottimi rapporti con tutte le città, ovviamente, siamo in costante contatto con loro perché di base si era detto che avremmo rimandato di un anno il tutto".

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Alla domanda quale delle due nuove gare, fra Jakarta e Seoul, potrebbero svolgersi con più probabilità, Agag ha risposto: "Andare a Jakarta e Seoul è sicuramente più complesso, ma ci proveremo, specialmente in Corea perché là il numero dei casi è diminuito drasticamente".

"La domanda semmai è su chi potrà viaggiare e tornare senza problemi di quarantene da affrontare o cose del genere. Dipende molto dalla situazione e dai permessi".

Agag ha anche spiegato che la Formula E non si può basare sulla vendita dei biglietti, valutando pure il correre a porte chiuse.

“Il grande vantaggio per noi è che non siamo dipendenti dalle vendite dei biglietti, per cui potremmo anche correre senza pubblico. Siamo felissibili al riguardo, si può anche andare dove non c'è gente e magari lo faremo, da questo punto di vista siamo a posto, penso".

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