Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Commento

Agag: “La prima gara delle Gen2 fungerà da prova del nove”

Per il CEO della Formula E, l’ePrix di Riyadh del 15 dicembre prossimo sarà la cartina di tornasole per il nuovo equipaggiamento tecnico e il rinnovato format del week end

Il Campione del Mondo di Formula 1, Nico Rosberg, guida una Formula E Gen2 per le strade di Berlino

Foto di: Alastair Staley / Motorsport Images

L’appuntamento inaugurale del Campionato FIA di Formula E 2018-2019 sarà fondamentale per comprendere se la serie è andata nella giusta direzione con le monoposto di seconda generazione. Lo ha sostenuto il patron della categoria “full electric” Alejandro Agag.

“La prima corsa sarà importante per vedere come funzionano le nuove tecnologie e le batterie anche se i test finora hanno dato feedback positivo”, ha argomentato a proposito delle vetture potenziate nonché in grado di coprire l’intera durata di un ePrix senza bisogno del cambio a metà.

“Sarà inoltre un’era completamente inedita per la Formula E, anche per il formato di gara e la ‘modalità attacco’”.

L'imprenditore spagnolo ha sottolineato come gli organizzatori dell’appuntamento arabo abbiano studiato un tracciato pro-sorpassi.

“Sfruttando tutto il manto stradale ci saranno molteplici opportunità di manovra, con una successione di curve veloci e fluidi atipiche per noi. Avremo 6 cambi di direzione quasi tutti da affrontare flat out. Non sarà dunque facile fare un giro perfetto”, ha aggiunto. 

Leggi anche:

Per quanto concerne il responso dei piloti, il tedesco della Techeetah, André Lotterer ha evidenziato come sia stato fatto un passo avanti sul fronte delle auto.

“Le macchine della stagione 5 presentano una connessione maggiore tra anteriore e posteriore. Sembrano 'più da corsa', in qualche modo”, ha dichiarato a Motorsport.com.

“Sono meno imprevedibili, il che ci aiuta anche con il brake-by-wire, la frenata è migliore e le gomme hanno più grip. Nel complesso dal punto di vista della guida sono più facili, ma programmare tutto correttamente sarà difficile”.

Dopo un anno di apprendistato, il tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans è diventato un fan della Formula E.

“Qui il pilota ha un impatto maggiore, non come nelle altre categorie dove per l’80 per il cento è il mezzo e per il 20 per cento chi guida. Le battaglie, le azioni in pista sono piuttosto intense. Personalmente all’inizio non me e rendevo conto, ma se aggiungiamo il layout stretto e la vicinanza dei muri, è davvero una supersfida”, ha concluso il 36enne. 

 

 

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Un successo l'ePrix di Roma, ma il contenitore è migliore del contenuto
Articolo successivo Ecco perché Alejandro Agag è l'Elon Musk del motorsport

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera