A Hong Kong piloti in rivolta contro la chicane "rivista"
La modifica della variante più malriuscita del week end cinese, tra le curve 3 e 4, non concordata coi “diretti fruitori” della pista e comunicata a 5 minuti dall’inizio delle qualifiche, suscita polemiche a gogò.
Foto di: LAT Images
Le modifiche apportate all’andamento della chicane fra le curve tre e quattro del circuito di Hong Kong, avvenute fra la disputa delle prove libere e le successive qualifiche, sono state oggetto di critiche diffuse e severe da parte di molti piloti di Formula E.
La rimozione di un marciapiede in tale zona della pista è stata peraltro notificata alle squadre soltanto a cinque minuti dall'inizio delle decisive prove cronometrate tramite un semplice messaggio di testo inviato sugli schermi del cronometraggio ufficiale.
Questo cambiamento repentino è stato foriero di diversi incidenti durante i quattro segmenti della sessione, il maggiore dei quali ha coinvolto Robin Frijns del team Andretti Autosport: la sua ATEC-02 ha subìto danni tali al telaio nell’urto da rendere necessaria la costruzione di una nuova monoscocca prima della gara.
L’incidente del pilota olandese, particolarmente violento, ha fatto sì che la sessione della Super Pole fosse annullata al fine di disporre di un lasso di tempo sufficiente per caricare le vetture in vista della corsa vera e propria. Non soltanto: anche quest’ultima decisione è stato annunciata prima della fine dell'ultimo Gruppo di qualifica, con il risultato di avere fatto arrabbiare alcuni driver.
"Non avevamo mai provato il circuito in tale configurazione e in realtà si è rivelato molto peggio della versione precedente, come si è potuto ben vedere", ha detto Felix Rosenqvist della Mahindra Racing alla redazione di Motorsport.com a proposito degli aggiustamenti apportati al cordolo.
"Quella che avevano originariamente pensato era una soluzione abbastanza buona, una vera sfida per i concorrenti. Il ‘salsicciotto blu’, ovviamente vuoto, che avevano installato in origine, era un’idea ottima, perché le auto non toccavano il fondo”.
"Credo che, dopo gli incidenti nelle prove libere, abbiano deciso di cambiarlo, sperando che in quel punto fosse più facile ‘tagliare’ individuando una traiettoria più breve, ma l’effetto ottenuto è stato esattamente contrario e lì si è costretti a rimbalzare contro il muro”, ha continuato lo svedese.
"Se gli organizzatori avessero parlato con i piloti, avrebbe potuto esserci una proficua discussione, ma non è accaduto nulla di tutto ciò, il che non è molto buono dal mio punto di vista...".
A soffrire di un brutto “crash” durante la fase di qualifica è stato anche un top driver della specialità come Lucas Di Grassi, al volante in Cina di una delle sue due ABT Schaeffler FE02.
"La modifica ci rende la vita molto più difficile, perché non possiamo predire che cosa farà l'auto, dal momento che hanno spostato il marciapiede all'interno", ha spiegato il brasiliano.
"Non ci dovrebbe essere nessuna variazione del tracciato tra una sessione e l’altra. Nel peggiore dei casi, dovrebbe essere fatta tra le prove e le qualifiche o anche prima della gara, in maniera da darci il tempo di abituarci ad essa. Questa scelta ha completamente compromesso il mio fine settimana…".
La Formula E sta impiegando per la prima volta, proprio in questo fine settimana, un “consulente pilota” per i Commissari Sportivi. A Hong Kong il prescelto per questo ruolo è stato Andy Soucek, normalmente impegnato nel Blancpain GT e, una tantum, consigliere della Federazione Internazionale dell’Automobile.
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